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Sanità, Provincia: “Cisl medici blocca servizio guardie mediche”

‘Impedisce nuove assunzioni, comitato sarà riconvocato’

Trento –  “Per colpa della Cisl medici non è possibile riaprire il servizio di guardia medica nei territori e procedere alle nuove assunzioni. E’ un veto inspiegabile che va contro le richieste dei sindaci”. Lo ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, che ha convocato una conferenza stampa per precisare la posizione della Provincia dopo un altro incontro del comitato dei medici di medicina generale che ha avuto esito negativo.

“Abbiamo assunto un impegno con i cittadini, che riguarda il potenziamento dei servizi territoriali. In particolare, appena insediati, abbiamo costruito con l’Azienda sanitaria un percorso legislativo che desse ai territori – a partire da Tesino, val di Ledro, altopiano di Pinè e Val di Cembra – la possibilità di aumentare le guardie mediche, portando in totale il loro numero da 108 a 124. Per legge, al fine di procedere alle necessarie nuove assunzioni, abbiamo bisogno di un accordo sindacale. Ma un sindacato, la Cisl medici, per ben due volte, lo ha respinto.

Lo troviamo incomprensibile. Riconvocheremo la prossima settimana il Comitato dei medici di medicina generale, per rilanciare il confronto”. Questa in sintesi la posizione espressa dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che nel pomeriggio di martedì ha convocato un incontro con la stampa a cui hanno preso parte anche l’assessore alla Salute Stefania Segnana e il direttore dell’Apss Paolo Bordon. Al tavolo anche il vicepresidente della Provincia Mario Tonina e l’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli, a sottolineare la compattezza di tutta la Giunta su questa tematica.

Il Comitato provinciale  della medicina generale si era riunito per esaminare il tema dell’ampliamento dei servizi di guardia medica sui territori la scorsa settimana, registrando il raggiunto accordo con due single sindacali di minoranza, e l’opposizione di quella di maggioranza. Stamani una nuova riunione, che di nuovo si è conclusa con il veto della Cisl medici al progetto, che comporterebbe la riapertura del servizio di guardia medica in alcune aree che oggi ne sono sprovviste e la conseguente assunzione di  nuovo medici.

“La legge dice che c’è bisogno del consenso del Comitato per procedere – ha sottolineato a sua volta l’assessora Segnana – Il sindacato si oppone al’accordo perché è ancora aperta un’altra vertenza, riguardante tutt’altra materia, in particolare l’apertura a Trento di una Aft-Aggregazione funzionale territoriale. Noi pensiamo che le due questioni debbano essere tenute separate. Siamo tutt’ora impegnati a risolvere le problematiche emerse a dicembre, che sono state oggetto peraltro già di quattro incontri. Ma vogliamo anche procedere con il potenziamento delle guardie mediche, conformemente al programma che abbiamo sottoposto a suo tempo ai cittadini. La cosa è piuttosto imbarazzante perché va contro agli interessi della stessa categoria che il sindacato rappresenta, oltre che della comunità trentina”.

Per il direttore Bordon “Per scendere al parametro auspicato dalla Giunta, un medico ogni 4350 abitanti circa, anziché 5000, è necessario assumere nuovi medici. L’oggetto dello stallo, da parte di una sigla sindacale, è diverso. Il sindacato dice: prima risolviamo le altre questioni, e poi procediamo con questa. In questo modo l’Apss non può andare avanti”.

Anche per il vicepresidente Tonina, “abbiamo preso degli impegni con i cittadini. Ci siamo impegnati in particolare a garantire al Trentino un futuro riequilibrando il rapporto città-valli. Quest’iniziativa va proprio in questa direzione”.

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