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San Martino Rolle, Marco Depaoli ripercorre le tappe del progetto e rilancia l’urgenza dell’opera

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L’ex Consigliere: “Metropolitana pulita d’alta quota”

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di Marco Depaoli*

marcodepaoliPrimiero (Trento) – Da diversi anni la questione del collegamento San Martino – Rolle è al centro del dibattito che riguarda lo sviluppo futuro del nostro territorio e anche in questi giorni continua ad occupare spazio sugli organi di stampa. Le amministrazioni pubbliche sia locali sia provinciali e i settori economici in larga misura, lo considerano da tempo elemento essenziale di sviluppo e crescita futura per l’intera economia della valle.

“Migliorare l’accesso alla valle e le connessioni interne, raccordando il collegamento San Martino – Rolle con quello tra San Martino e fondovalle; riqualificare il settore impiantistico con l’ammodernamento degli impianti e la messa in rete delle aree sciabili”: così è scritto nelle premesse del Piano Territoriale di Comunità in merito agli obiettivi prioritari per sostenere il turismo, settore trainante dell’economia del nostro territorio.

La storia di questo progetto

Per questo, mi pare giusto ricordare in sintesi la storia di questo collegamento, il cui tracciato (e le proposte progettuali ad esso collegato) hanno subito negli anni molteplici variazioni, anche sostanziali, richiedendo tempi lunghi e complesse varianti ai piani urbanistici provinciali e al piano Parco. Ora, a distanza di anni, auspico che questo lungo dibattito sia il frutto nobile di una forte volontà di condivisione, come peraltro la democrazia richiede, per arrivare alla miglior soluzione possibile e non sia stato un modo per temporeggiare e non giungere ad alcun risultato!

Il progetto di funivia presentato nel 2005

Una prima concretizzazione si era avuta con il progetto di funivia presentato nel 2005 e che nel 2008 ottenne l’approvazione e il via libera dei Servizi provinciali preposti. Prima della definizione esecutiva, il dibattito sul territorio si è acceso dal momento che per alcuni il progetto a mezzo funivia non era del tutto compatibile con l’ambiente e il territorio circostante. A quel punto si è deciso un ripensamento dell’opera.

Nel ruolo di consigliere provinciale, all’epoca, consapevole dell’importanza di tale collegamento, fondamentale per garantire sviluppo al nostro territorio, ho lavorato per la ricerca di una soluzione condivisa. Si è aperto allora un dibattito, che ha coinvolto anche il Consiglio provinciale, e prendendo spunto da una mozione presentata nel 2009, mi sono attivato per giungere ad una nuova proposta, che ha visto l’approvazione unanime.

La funicolare come mobilità alternativa

La nuova proposta prevede la realizzazione di una funicolare con duplice funzione: quella di collegamento sciistico, ma anche di mobilità alternativa. Un progetto del tutto innovativo, compatibile con l’ambiente, capace di promuovere e sostenere strutturalmente quel rilancio della nostra località turistica che tutti chiedono e auspicano attraverso una filosofia nuova e con tecnologie innovative e pulite.

Ora, visto che siamo giunti alla fase di assegnazione esecutiva dei lavori, mi auguro che tale opera sia realizzata in tempi brevi, insieme ad una organica modernizzazione degli impianti attuali, compresa anche una ridefinizione degli assetti societari delle società interessate, azioni queste, già previste per giungere alla definizione di un nuovo sistema impianti per il nostro territorio.

Opera già finanziata dalla Provincia

Mi preme ricordare che il finanziamento per la realizzazione del collegamento è già previsto nel bilancio provinciale e rientra nell’ambito degli interventi destinati alla mobilità: non è quindi possibile disperderlo o destinarlo altrove per altre tipologie di interventi.

Oltretutto, il recente riconoscimento delle Dolomiti quale Patrimonio dell’Umanità richiede e prevede la realizzazione di progetti innovativi, compatibili con l’ambiente e il collegamento a funicolare in larga parte in galleria risponde proprio a criteri di sviluppo pulito. Per certi versi, anzi, l’idea e l’impegno che hanno permesso ad arrivare a questo punto, hanno di fatto, anticipato proprio i principi Unesco.

Collegamento da estendere verso Fiemme e Primiero

In tempi in cui muoversi in modo certo, economico e veloce è diventato un fattore fondamentale di sviluppo e di attrazione, sono convinto che questo progetto in futuro dovrà essere ulteriormente potenziato con analoghe modalità di collegamento sia verso il nostro fondovalle, sia verso la Val di Fiemme.

Anche per questo motivo auspico che l’assegnazione del progetto esecutivo da parte della Provincia vada a buon fine in tempi brevi. Senza contare i benefici economici immediati che tale realizzazione avrà: ovvero la creazione di un indotto di qualità per le aziende locali coinvolte nella realizzazione.

“Metropolitana pulita d’alta quota”

Il collegamento, una vera e propria “metropolitana pulita d’alta quota” è un progetto fortemente innovativo, con capacità di richiamo internazionale (in altri paesi europei esiste un vero e proprio turismo legato ad impianti di questo tipo) e per questo va considerato fondamentale per aprire nuove prospettive di sviluppo per la nostra economia.

Tutti a Primiero concordano sulla necessità di modernizzare gli attuali impianti di risalita; a questo scopo è stato elaborato un piano delle “opere accessorie” che, oltre a connettere il nuovo collegamento con la realtà viaria già esistente, prevede anche la sistemazione della rete degli impianti esistenti grazie anche a specifici benefici finanziari: l’intero progetto è stato infatti concepito sin dall’inizio per poter giungere ad una revisione organica del nostro modello di sviluppo turistico e viario e nulla è stato lasciato al caso o privo di una volontà forte di rinnovamento.

Non c’è tempo da perdere

Ma nonostante il lavoro profuso e coordinato che è stato tessuto negli anni, non vorrei che ancora una volta, la mancanza di condivisione di un progetto che ha come unico interesse il bene comune, rischi di far perdere altro tempo prezioso e quello che è peggio: far uscire la nostra località, così bella e così unica, dai flussi del mercato turistico invernale, rinunciando ad essere una realtà alpina dinamica e moderna.

 

*Marco Depaoli

già Consigliere provinciale UpT

ex presidente Consiglio regionale TAA

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