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Tragedia in montagna, muore il fotografo Piero Cavagna: il Trentino nei suoi scatti

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Per vent’anni era stato indimenticabile fotoreporter del quotidiano L’Adige, nonché promotore di molte iniziative culturali, mostre e pubblicazioni. E’ la terza vittima della giornata di sabato in Trentino: dopo l’incidente nella notte ad Arco, caduta fatale in montagna a Ranzo e incidente mortale in moto a Lona Lases

Il noto fotografo trentino Piero Cavagna

Ranzo (Trento) – Ha seguito gli eventi che hanno segnato la storia del Trentino, Piero Cavagna. Per il giornale ‘L’Adige’ ha scattato immagini da prima pagina, ma anche storie di vite e cronache dalle valli. Con l’umiltà del fotografo che raccontava il suo territorio. Con la passione dei Faganello o Gorfer e di tanti altri che hanno raccontato questa terra di montagna, in modo unico.
Se ne è andato in un sabato pomeriggio che profuma d’estate, per una caduta su un sentiero escursionistico alle pendici del monte Gazza sopra Ranzo (comune di Vallelaghi). Stava percorrendo il sentiero 627B che dalla frazione di Margone (Vallelaghi) porta a malga Bael, a una quota di circa 1.000 metri. E’ caduto per una trentina di metri davanti agli occhi della moglie.  Inutile l’intervento dei soccorritori giunti sul posto con l’elicottero. Il tecnico di elisoccorso verricellato nel punto della caduta non ha potuto fare altro che constatare il decesso di Cavagna.

Chi era Cavagna

Piero Cavagna era molto noto nel mondo giornalistico trentino; aveva lavorato per vent’anni per il quotidiano l’Adige. Aveva curato numerose mostre sui temi più vari, dalla Shoah alla disabilità al mondo della montagna. Appassionato di atletica, con ottime prestazioni nel salto in lungo, era attualmente consigliere della Fidal Trentino.

I primi soccorsi

Il Tecnico di elisoccorso e l’equipe sanitaria sono stati verricellati sul posto ma per il noto fotografo non c’era ormai nulla da fare. Dopo la constatazione del decesso da parte del medico e dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata recuperata a bordo dell’elicottero, grazie al supporto di due operatori della Stazione Trento – monte Bondone, nel frattempo elitrasportati sul posto. La salma è stata portata a Ranzo e affidata ai Carabinieri e ai Vigili del Fuoco.

Altri interventi

Contemporaneamente si è svolto un altro intervento per soccorrere una scalatrice del 1989 originaria del Veneto infortunatasi a un arto inferiore, dopo essere stata colpita da un sasso, mentre si trovava all’ultimo tiro della via Elena sulla parete di San Paolo (Arco, Valle del Sarca). La chiamata al Numero Unico per le Emergenze è arrivata intorno alle 14.15. 

La Centrale Unica per le Emergenze, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha chiesto l’intervento dell’elicottero. Il velivolo impegnato nell’intervento di cui sopra è volato a Gaggiolo per recuperare a bordo un Tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e un operatore della Stazione di Riva del Garda, impegnati in un’esercitazione. I due sono stati verricellati in parete; uno ha soccorso l’infortunata e insieme sono stati recuperati a bordo dell’elicottero con il verricello.

L’altro soccorritore ha accompagnato il compagno di cordata della donna fino al termine della via. Lì sono stati recuperati con il mezzo dagli operatori della Stazione di Riva del Garda. La donna, invece, è stata consegnata all’ambulanza.

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