È la proposta della Diocesi per le domeniche di Quaresima, a partire dalla prima domenica, il prossimo 1° marzo, d’intesa con l’Osservatorio interreligioso sulle violenze alle donne
NordEst – L’iniziativa, già attuata negli anni scorsi in ambito civile, è stata rilanciata da tempo da molte Chiese protestanti, in Italia e altrove. Molto semplicemente, in ogni chiesa viene preparato stabilmente un posto, su un banco o su una sedia, segnalato da un indumento da donna di colore rosso, come il sangue: un foulard, una borsetta, qualcosa che possa attirare l’attenzione dei fedeli durante le celebrazioni; accanto, una scritta in cui si precisa che quel posto sarebbe stato occupato dalle donne vittime di violenza.
A Trento, come altrove in Italia, è attivo un Osservatorio interreligioso sulle violenze alle donne, nel quale sono rappresentate la Chiesa cattolica, le Chiese ortodosse e le Chiese protestanti presenti in Trentino, insieme agli esponenti delle comunità islamiche. “L’iniziativa del ‘posto occupato’ – precisa don Cristiano – è proposta dall’Osservatorio e quindi ha il valore di una cosa comune, sulla quale convergono musulmani e cristiani di diverse confessioni.
Siamo consapevoli che ci vuole molto di più per sradicare una piaga così diffusa; ma allo stesso tempo crediamo che anche il linguaggio dei segni faccia la sua parte, ancor meglio se accompagnato da qualche richiamo da parte di chi presiede o di chi anima la liturgia, quando se ne presenti l’occasione.”
La Chiesa diocesana ha pensato di lanciare l’iniziativa con la prima domenica di Quaresima, con l’invito alle comunità a valutare, a seconda delle situazioni, se mantenere questo segno in forma stabile o in alcuni periodi dell’anno liturgico.
In breve dalle Chiese del NordEst
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