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Province, sì del Senato alla fiducia: caos a Nordest. Il presidente della Provincia di Treviso:”Ne sto sentendo di tutti i colori”

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Il presidente dell’UPI Veneto e presidente della Provincia di Treviso , Leonardo Muraro, interviene dopo il voto di fiducia ottenuto in Senato dal Governo sul Ddl Delrio che tratta anche il tema delle Province

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Nordest – Il provvedimento passa al Senato con 160 si e ora tocca alla Camera. Cosa cambia: LEGGI. Il ddl in sintesi. Il sottosegretario: “Ora un Paese più semplice”. Boschi: “3.000 poltrone in meno”. Il relatore Pd: “Risparmio di oltre 150 milioni”. Il vice presidente del Senato: “Iniziaiter di riorganizzazione”. Martedì governosotto due volte in commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama.

Quale destino per Belluno e Vicenza?

“Ne sto sentendo di tutti i colori sul futuro delle Province. Il Ddl Delrio deve ancora passare alla Camera e solo allora avremo, me lo auguro, un’idea chiara e definitiva di quello che dovrebbe succedere – spiega Leonardo Muraro (presidente dell’UPI Veneto e presidente della Provincia di Treviso) – Sino ad allora, saranno solo parole. Stando all’attuale Ddl Delrio, la situazione sarebbe questa: le Province in scadenza (nel nostro caso Rovigo, Verona e Padova) vedranno le giunte rimanere in carica il al 31 dicembre 2014 con il presidente attuale che, dal giorno dopo la scadenza del mandato, assumerà la carica di commissario al posto del Consiglio, che decadrà. Entro il 30 settembre 2014, però, viene convocata l’assemblea dei sindaci per l’elezione del nuovo presidente della Provincia di secondo livello. Così, fino a fine anno, avremo in coabitazione: il presidente/commissario e la giunta da un lato e il nuovo consiglio provinciale che si occuperà dell’adeguamento dello statuto della nuova provincia. La stessa cosa accadrà anche a Belluno e Vicenza, Province che sono già commissariate e attualmente pure senza Giunta e senza Consiglio.

Discorso a parte infine per Venezia, la cui Provincia sarà interessata dalla creazione della nuova Città Metropolitana; anche in questo caso il presidente e la Giunta attuale restano in carica per l’ordinaria amministrazione, ma viene attribuito ruolo centrale al sindaco del Comune capoluogo, che convoca subito la conferenza statutaria, indice le elezioni del consiglio metropolitano e diventa di diritto dal 1° gennaio 2015 sindaco metropolitano, subentrando al presidente. In questo caso, a governo di questo ente viene addirittura imposto il sindaco del capoluogo, senza neppure la possibilità di un’assemblea democratica, seppur di secondo livello, di eleggere il proprio rappresentante.

Treviso, ricordiamolo, andrà in scadenza di mandato naturale ovvero nel 2016 – continua Muraro – dopo di che, subirà lo stesso processo delle altre 6 Province del Veneto già diventate ente di secondo livello. Alla fine fine, come diciamo ormai inascoltati, non cambierà praticamente nulla. Anzi, sì: toglieranno ai cittadini un livello di democrazia elettiva. E qui ormai abbiamo finito il fiato per i commenti.

 Per quanto riguarda le competenze – continua Muraro – allo stato attuale delle cose la legge assegna le seguenti funzioni fondamentali: pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, ambiente, trasporto, rete ed edilizia scolastica, assistenza amministrativa ai Comuni, controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale, pari opportunità sul territorio provinciale e ovviamente, d’intesa con i Comuni, le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive. Per le altre funzioni oggi svolte dalle Province, Stato e Regioni, secondo le rispettive competenze, decideranno la loro futura assegnazione con provvedimenti da emanare successivamente”.

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