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Restaurate le Procuratie Vecchie a Venezia: un viaggio nella storia della “Serenissima”

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Apre al pubblico l’iconico palazzo delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco a Venezia – edificio con oltre 500 anni di storia – dopo complessi lavori di restauro conservativo, destinando parte dell’immobile a sede permanente della propria Fondazione, la “Human Safety Net” a cui è affidata una missione sociale di respiro internazionale

[ Piazza San Marco con Procuratie Vecchie – © Richard Davies / courtesy of Generali ]

 

di GianAngelo Pistoia

NordEst – Piazza San Marco, oltre ad essere una delle piazze più iconiche al mondo, è una straordinaria ed esplicita dimostrazione di spazio pubblico ordinato e definito su tre dei suoi quattro lati dalle Procuratie Vecchie, dalle Procuratie Nuove e dalle Procuratie Nuovissime. Con i suoi 500 anni, l’edificio delle Procuratie Vecchie è tra i più straordinari di Piazza San Marco. Il nome deriva dal suo uso originale come abitazione e luogo di lavoro per i Procuratori di San Marco: si trattava della carica più prestigiosa dopo quella del Doge, un premio a seguito di una brillante carriera politica.

[ Doge Andrea Gritti – source: Wikipedia ]
I Procuratori erano funzionari della città responsabili dell’amministrazione della basilica, così come dell’esecuzione dei testamenti e della cura dei poveri e degli orfani. I Procuratori non avevano uno stipendio, ma in cambio godevano del privilegio di vivere per sempre in Piazza San Marco.

Quando furono costruite per la prima volta nel XII secolo, le Procuratie Vecchie erano una struttura a un piano edificata sopra una lunga arcata al piano terra. Nel 1512 un incendio causò il crollo di parte della facciata e i funzionari della città decisero di ricostruirla nell’ambito di un vasto programma di rinnovamento urbano chiamato “renovatio urbis” per iniziativa del Doge Andrea Gritti.

L’architetto Bartolomeo Bon supervisionò per primo il progetto, seguito da Mauro Codussi e Jacopo Sansovino, stabilendo il linguaggio antico moderno (facciata di archi e logge) adottato dai successivi sviluppi delle Procuratie sugli altri lati Ovest e Sud della Piazza. Piazza San Marco si trasformò così da centro medievale a foro cittadino rinascimentale in stile classico.

Per secoli nelle Procuratie Vecchie espletarono la loro attività e vissero i procuratori di San Marco. Dopo varie vicissitudini, questa storica struttura nel 1832 fu parzialmente acquisita da una neonata società assicuratrice fondata a Trieste – le Generali – che stabilì nella città lagunare uno dei suoi centri operativi più importanti.

[ Piazza San Marco con Procuratie Vecchie – © Archivio Storico Generali ]

I dirigenti delle Generali non si occupavano solo di business nelle Procuratie. Erano leader rispettati e ammirati dalla società civile e assunsero ruoli chiave nelle assemblee veneziane durante la resistenza della Repubblica di San Marco dal 1848 al 1849. Venezia fu annessa all’Italia nel 1866 e appena un anno dopo il grande eroe dell’indipendenza italiana, Giuseppe Garibaldi, visitò le Procuratie.

[ ©Generali ]
Come storica sede delle attività italiane di Generali, Venezia è da sempre legata alla Compagnia, con cui condivide il Leone di San Marco come simbolo. La magia e il romanticismo di Venezia divennero il fulcro della pubblicità delle Generali dopo gli anni bui della prima guerra mondiale. Il famoso illustratore Marcello Dudovich creò una serie di stravaganti manifesti per Generali che evidenziavano l’orgogliosa eredità veneziana della Compagnia.

Per molti anni Generali ha gestito le proprie attività in Italia da questa prestigiosa sede. Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento la Compagnia acquisì inoltre ulteriori parti delle Procuratie, apportando miglioramenti allo storico edificio nonostante le difficoltà degli anni di guerra.

Gli spazi delle Procuratie Vecchie, con le loro decorazioni e affreschi storici, hanno ospitato la sede italiana di Generali per gran parte del Ventesimo secolo, finché le esigenze della logistica moderna hanno reso necessario il trasferimento a Mogliano Veneto nel 1989.

Nel 2017 le Generali hanno incaricato lo studio “David Chipperfield Architects Milano” di predisporre il progetto per la ristrutturazione dell’edificio. Nel gennaio 2019, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna ha dato il via libera al progetto e il Comune ha rilasciato il permesso per la riqualificazione delle Procuratie Vecchie. I lavori sono iniziati nel 2020 e si sono conclusi nel marzo di quest’anno.

Generali, che ha esordito nel lontano 1832 alle Procuratie Vecchie e che ha acquisito quasi interamente la struttura nel corso degli anni, si è posta l’obiettivo di creare una sinergia più coinvolgente tra le Procuratie Vecchie e la città di Venezia, mediante le attività di “The Human Safety Net”, la Fondazione di Generali attiva a livello globale, situata al terzo piano, con un’ampia parte delle Procuratie Vecchie resa accessibile al pubblico per la prima volta in tutti i 500 anni di storia dell’edificio.

[ Procuratie model © Richard Davies / courtesy of David Chipperfield Architects Milan ]

“David Chipperfield Architects Milan” ha sviluppato un’idea per il progetto che non è definita da un singolo gesto architettonico, ma da una serie di interventi che rispondono alla complessità dell’opera attraverso un approccio flessibile al fine di interpretare e dare un senso alle modifiche storiche e agli adattamenti pratici delle Procuratie Vecchie.

Gli interventi comprendono il restauro del primo e del secondo piano, dove sono collocati i più prestigiosi uffici della Compagnia assicurativa Generali, la riorganizzazione dell’accessibilità e della fruibilità attraverso l’inserimento di una nuova circolazione verticale e il rinnovamento del terzo piano, con accesso pubblico agli spazi espositivi, di lavoro e per eventi e all’auditorium collegati a “The Human Safety Net”.

[ © Diana Bagnoli / courtesy of Assicurazioni Generali]
Gli interventi hanno guardato a tecniche costruttive antiche e tradizionali e hanno utilizzato l’artigianato locale per pavimenti, muri e soffitti, utilizzando pastellone e terrazzo, marmorino e scialbatura, ma anche cocciopesto e cotto, cercando non di imporre ma piuttosto di ereditare, in modo da completare in un insieme unico e recuperare l’integrità di ciò che è stato presente per centinaia di anni nel luogo probabilmente più rappresentativo di Venezia.

La sfida affrontata nel recupero e nella riqualificazione di un edificio di importanza storico-monumentale come il palazzo delle Procuratie Vecchie è consistita nel riportare a nuova vita uno dei capolavori dell’architettura veneziana del XVI secolo, nel rispetto dei suoi caratteri storici ma adeguandolo allo stesso tempo alle necessità di un utilizzo moderno. Generali Real Estate ha gestito il complesso progetto di riqualificazione, consegnando l’edificio completamente restaurato a Generali e alla comunità.

[ © Diana Bagnoli / courtesy of Generali ]

Oggi le Procuratie Vecchie sono una vetrina di moderne tecnologie e sostenibilità realizzate in un contesto unico, in linea con i requisiti per la certificazione internazionale “Leed Silver Core&Shell”, attualmente in corso, un obiettivo particolarmente sfidante per un edificio di inestimabile valore storico ed artistico.

Dal punto di vista energetico-ambientale, sono state ad esempio riprogettate le centrali termiche e di trattamento dell’aria eliminando del tutto l’utilizzo di combustibili fossili, garantendo una generazione più performante e sostenibile. Attraverso l’acquisto di energia da sole fonti rinnovabili certificate, le Procuratie sono un edificio carbon neutral nel cuore della città di Venezia.

Grande attenzione è stata data all’utilizzo di materiale riciclato ed alla conservazione, ove possibile, di elementi originali appartenenti alla storia dell’edificio, come il recupero del legno esistente e il riutilizzo dei coppi in terracotta per la realizzazione dei pavimenti a terrazzo veneziano. Sono state studiate tecniche ad hoc per la protezione dell’edificio, come un sistema che limita gli effetti degli eventi di alta marea, ed una particolare tecnologia antincendio ad acqua nebulizzata che interviene in modo efficace ma rispettoso dei delicati ambienti. Inoltre, è stato utilizzato un avanzatissimo sistema di modellazione computerizzata per analizzare il rischio sismico dell’edificio e progettare correttamente gli interventi di consolidamento strutturale.

L’intervento di riqualificazione ha interessato anche il primo ed il secondo piano, per creare uffici di rappresentanza e spazi espositivi di altissimo livello, in un contesto unico ma dotati di apparecchiature tecniche di ultima generazione e di avanzate tecnologie smart per ottenere il massimo comfort, alte prestazioni e connettività ottimale.

[ © Martino Lombezzi – Contrasto / courtesy of Generali ]

Come accennato in premessa, il terzo piano, con una superficie di circa 3.000 metri quadrati, ospita la sede di “The Human Safety Net”, la Fondazione di Generali che si dedica all’“empowerment” delle persone e crede nel potenziale umano e nel diritto di esprimerlo. Una convinzione fondamentale di “The Human Safety Net” è che, qualunque cosa accada nella vita, tutti dovrebbero avere la possibilità di realizzare pienamente il proprio potenziale. La missione di “The Human Safety Net” è quella di liberare il potenziale delle persone che vivono in contesti vulnerabili, in modo che possano a loro volta trasformare la vita delle loro famiglie e comunità. Sono due i programmi globali della Fondazione: “For Families” e “For Refugee Start-Ups”.

[ © Alessandra Chemollo / courtesy of Generali ]

Il programma “For Families” sostiene i genitori che vivono in contesti vulnerabili durante i primi sei anni di vita dei loro figli, ponendo le basi più solide possibili per il loro futuro. Vari studi hanno dimostrato che ciò che diventiamo da adulti dipende da quanto accade nei primi sei anni di vita.

Nella prima infanzia, un milione di connessioni neuronali si formano ogni secondo. I primi anni sono anche i più delicati per i bambini: la povertà, lo stress e l’abbandono possono compromettere le possibilità dei più piccoli. In tutto il mondo, 250 milioni di bambini e bambine sotto i cinque anni rischiano di non realizzare pienamente il loro potenziale. La migliore rete di sicurezza per i bambini piccoli è un rapporto positivo con i genitori. Per questo il programma sostiene i genitori investendo in corsi sulla genitorialità, centri per famiglie e visite a domicilio.

Ciò li aiuta a diventare più sicuri e ad apprendere pratiche semplici che hanno un comprovato impatto sulle prime fasi dello sviluppo dei loro bambini. Il programma “For Refugee Start-Ups” aiuta invece i rifugiati a crescere come imprenditori o ad ottenere la formazione professionale necessaria per integrarsi nel mercato del lavoro. Milioni di rifugiati sono arrivati in Europa negli ultimi anni, molti con le competenze, la passione e la resilienza per essere imprenditori di successo. Anche quando ai rifugiati viene concesso lo status ufficiale, devono affrontare ulteriori sfide se vogliono avviare una nuova attività.

La maggior parte non ha reti di conoscenze, accesso a finanziamenti, né la sicurezza necessaria per avviare una nuova attività. “For Refugee Start-Ups” lavora al fianco delle persone per realizzare le loro idee di business, fornendo formazione, coaching, accesso a spazi di lavoro e finanziamento. Grazie al programma hanno l’opportunità di sviluppare piani aziendali concreti, registrare le loro imprese e servire i loro primi clienti, oltre che di conoscere l’ambiente imprenditoriale dei Paesi ospitanti e rafforzare le loro reti di conoscenze. E se l’imprenditorialità non è la strada giusta per loro, il programma offre formazione e strumenti pratici per sviluppare le professionalità di cui le loro nuove comunità hanno più bisogno.

[ Source: www.thehumansafetynet.org/it ]

La Fondazione delle Generali – “The Human Safety Net” – intende quindi mettere a fattor comune i punti di forza delle organizzazioni no profit e del settore privato in Europa, Asia e Sud America, un movimento globale di persone che aiutano altre persone. È stata creata per agire come una “rete aperta” ed è lieta di collaborare con aziende, organizzazioni o fondazioni che condividono gli stessi obiettivi. “The Human Safety Net” lavora attualmente con più di cinquanta ONG e imprese sociali in 200 città in 23 Paesi, coinvolgendo ad oggi oltre 138.000 persone. I suoi programmi contribuiscono a cinque degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals – SDG) delle Nazioni Unite.

Il programma “For Families” interessa gli indicatori relativi alla prima infanzia (SDG 3 e 4); il programma “For Refugees” contribuisce a creare posti di lavoro e comunità sostenibili (SDG 8 e 11); tutti i programmi, infine, si basano sul principio secondo cui è possibile ottenere un impatto significativo solo attraverso collaborazioni tra diversi Paesi e stakeholder (SDG 17).

I dipendenti e gli agenti di Generali in tutto il mondo sono pienamente coinvolti nelle attività di “The Human Safety Net” attraverso il volontariato, la condivisione di competenze e conoscenze, campagne di raccolta fondi e l’impegno come “Ambassador”. Tutte le attività sono pensate per contribuire al lavoro delle ONG partner della Fondazione.

Dopo questa esaustiva disamina degli obiettivi della Fondazione globale di Generali, mi accingo nuovamente a parlare di come è strutturato il terzo piano delle rinnovate Procuratie Vecchie e di cosa offre alle persone che lo visitano per lavoro o per diletto.

[ A World of Potential – © Andrea Martiradonna / courtesy of Generali ]

Parte della sede di “The Human Safety Net” ospita un’innovativa esposizione permanente – “A World of Potential” – aperta a tutti, incentrata sulla consapevolezza personale e sullo sviluppo del potenziale umano e affiancata da spazi per l’interazione, la condivisione e il dialogo: un caffè, ambienti di lavoro per “The Human Safety Net” e i suoi partner e un auditorium. “A World of Potential” offre ai visitatori un’esperienza immersiva e interattiva per comprendere e connettersi con il proprio potenziale, esplorando i punti di forza del proprio carattere, e per vedere le migliori qualità nelle altre persone.

La mostra è curata da Orna Cohen, co-fondatrice di Dialogue Social Enterprise (DSE), impresa sociale con sede ad Amburgo, in Germania, che dal 1988 promuove l’inclusione sociale delle persone vulnerabili attraverso mostre e laboratori in tutto il mondo. Per sviluppare il percorso espositivo, DSE ha scelto il lavoro degli psicologi americani Martin Seligman e Christopher Peterson come cornice teorica del progetto.

Nei primi anni 2000 hanno sviluppato il metodo VIA (Values in Action), che fornisce una lista di 24 punti di forza caratteriali. Il metodo VIA è universale e può essere applicato a tutti gli esseri umani, ovunque nel mondo. Si basa sull’idea che tutti hanno punti di forza caratteriali e che questi possono essere rafforzati nel tempo: un approccio che si adatta perfettamente alla filosofia di “The Human Safety Net”.

[ A World of Potential – © Alessandra Chemollo / courtesy of Generali ]

Il percorso espositivo è stato concepito dallo studio di architettura “Migliore+Servetto” come una progressione di esperienze e si sviluppa secondo un prologo, tre atti e un epilogo che conducono il visitatore alla scoperta delle proprie potenzialità a partire da valori come creatività, gentilezza, perseveranza, gratitudine, curiosità, speranza, intelligenza sociale, lavoro di squadra, individuati da DSE. Questi concetti astratti sono stati tradotti da “Migliore + Servetto” in 16 “machine à montrer” interattive, al contempo analogiche e digitali, capaci di coinvolgere i pubblici più diversi e generare riflessione e autoanalisi.

Il risultato è qualcosa a metà tra un museo della scienza e della tecnologia e un’esperienza antropologica, ma l’aspetto più stimolante è che le persone, durante un viaggio esperienziale, sono invitate a guardare dentro di sé. I visitatori sono quindi guidati attraverso una vera e propria progressione di esperienze che aumentano la loro autoconsapevolezza e la loro percezione del mondo. È qualcosa di reale, che agisce sui sensi, sulla memoria e fa nascere emozioni positive.

[ A World of Potential – © Alessandra Chemollo / courtesy of Generali ]

Ma è anche un’esperienza che crea un passaggio da “io” a “noi”. Alla fine del percorso il visitatore può incontrare, attraverso un video, un protagonista di “The Human Safety Net” che condivide i suoi stessi punti di forza. L’incontro è virtuale ma, attraverso le somiglianze caratteriali condivise, diventa personale. Il visitatore è incoraggiato a scoprire di più su quella persona e sul lavoro che fa come membro di “The Human Safety Net”. In questo modo, l’intera esperienza aiuta a capire come tutti possono contribuire a migliorare le condizioni delle persone più vulnerabili.Nella parte finale i visitatori potranno avere maggiori informazioni sulle attività gestite da “The Human Safety Net” e donare metà del prezzo del biglietto a uno dei programmi gestiti dalla Fondazione a loro scelta.

All’interno del percorso espositivo, un grande “open space” viene assegnato a rotazione a uno studio artistico. Gli artisti invitati esporranno opere che interpretano i temi su cui si concentra il lavoro di “The Human Safety Net” e i valori e la forza rappresentati nella mostra permanente “A World of Potential”. L’Art Studio consiste in una serie di opere site-specific progettate per “The Human Safety Net” che fanno parte di “CHUTZPAH – Una tenda che non è una tenda, animali che non sono animali”, un nuovo progetto artistico di Atelier dell’Errore (AdE) BIG, curato da Gabi Scardi.

“Chutzpah” è un termine yiddish che indica la sfacciataggine di chi crede eccessivamente in sé stesso, ma nel corso degli anni è stato assunto nel linguaggio anglosassone con riferimento alla spinta temeraria che permette di uscire dagli schemi e di compiere azioni impensabili.

[ Atelier dell’Errore– © Andrea Martiradonna / courtesy of Generali ]

Coraggio e sfrontatezza sono sicuramente caratteristiche del collettivo AdE BIG: le loro opere sono frutto di un lavoro al limite del virtuosismo, che nasce da una forma di ossessione e che consente al collettivo di raggiungere livelli di estremo perfezionismo tecnico.

Tenda-Mater è una tenda autoportante collocata nello spazio in modo da inglobare l’ultimo oculo della facciata che dà su Piazza San Marco: una metafora della complessa relazione tra interiorità soggettiva e realtà esterna e del potere trasformante dell’arte. Pater, il Sovra-Vissuto è una grande struttura bidimensionale che divide in due lo spazio, realizzata con gli stessi materiali della tenda: su un verso un tessuto rosso creato tendendo sulla tela metri di nastro adesivo da lavoro, su cui campeggia un disegno in foglia metallica, sull’altro il Cameluxe, una calda lana di cammello riciclata. Completano l’esposizione il grande disegno zoomorfo Mater GB7, a molti colori e foglia oro, e la serie di 12 disegni dal titolo Cellule Oracolari.

Oltre alla mostra permanente “A World of Potential”, il terzo piano ospita ambienti di lavoro, spazi per eventi e il caffè. “The Hub” è uno spazio delle Procuratie Vecchie in cui i team di “The Human Safety Net”, le ONG partner e altri stakeholder possono incontrarsi e collaborare uniti da un obiettivo comune, con l’intento di lavorare tra settore pubblico e privato, con organizzazioni profit e no profit, per affrontare tematiche relative a sostenibilità e inclusione sociale.

[ The Hub – © Alessandra Chemollo / courtesy of Generali ]

Tutti gli spazi della sede di “The Human Safety Net” sono stati progettati dallo studio di architettura “Migliore+Servetto” che ha realizzato gran parte degli arredi, anche grazie alla collaborazione con alcuni artigiani locali. “The Hall” è invece un auditorium all’avanguardia, un luogo ideale per convegni internazionali, congressi ed eventi che hanno come fulcro obiettivi di sostenibilità. Sarà uno dei tanti luoghi in cui “The Human Safety Net” potrà amplificare il dialogo globale sulle questioni su cui lavora, come lo sviluppo della prima infanzia, l’integrazione dei rifugiati, l’impatto sociale, l’inclusione sociale e l’imprenditorialità sociale. “The Hall” offrirà anche un caloroso benvenuto ai cittadini di Venezia, sostenendo la vibrante vita culturale e sociale della città.

Infine “The Café”, gestito da “illycaffè”, è un luogo aperto dove le persone possono incontrarsi per gustare buon cibo e bevande. È uno spazio accogliente dove residenti, turisti, ONG, volontari e partner possono fare una pausa, rilassarsi e socializzare. “The Café” ospita anche una biblioteca per ristorare mente e corpo, offrendo spunti di riflessione su questioni come lo sviluppo della prima infanzia, l’inclusione sociale e l’imprenditorialità sociale.

La biblioteca comprenderà anche biografie ispiratrici, libri per bambini e titoli sulla storia e il patrimonio artistico di Venezia. La biblioteca è stata curata da Bibliothèques Sans Frontières (BSF), organizzazione umanitaria no-profit, e sarà la prima del suo genere a Venezia. Ospiterà fino a 3.000 libri in cinque lingue e sarà allestita con contenuti di alta qualità fruibili da parte dei visitatori.

[ The Café – © Alessandra Chemollo / courtesy of Generali ]

Il restauro delle Procuratie Vecchie restituisce quindi lo splendore originario a uno dei più bei palazzi di Venezia e riporta il gruppo assicurativo nella sede veneziana. Si tratta di un intervento parte di un più ampio restauro riguardante l’intera area Marciana, che Generali ha promosso con lungimiranza e passione. Di tale progetto fa parte anche il recupero dei Giardini Reali riconsegnati alla città di Venezia nel dicembre del 2019, cui ha ridato nuova vita l’architetto Paolo Pejrone in collaborazione con Venice Gardens Foundation.

[ Inaugurazione delle Procuratie Vecchie – © courtesy of Generali ]

È comprensibile quindi che lo scorso 8 aprile – giorno dell’inaugurazione delle rinnovate Procuratie Vecchie – il CEO del Gruppo Generali, Philippe Donnet, abbia affermato con orgoglio: «la riapertura di questo meraviglioso edificio rappresenta un momento storico sia per la comunità locale che per quella internazionale. A distanza di cinque secoli, questo palazzo iconico, noto in tutto il mondo, recupera anche parte della missione originaria dei Procuratori: aiutare i più deboli della società.

Questa diventa la casa della nostra iniziativa “The Human Safety Net”, e sarà un luogo di dialogo e di scambio di idee per superare le principali sfide sociali del mondo odierno e ispirare i visitatori ad agire per liberare il potenziale delle persone che vivono in condizioni di vulnerabilità. Uno spazio aperto a tutti, che supporta anche pienamente il progetto di rendere Venezia la capitale mondiale della sostenibilità. Non poteva esserci modo migliore per concludere le celebrazioni per i 190 anni dalla nascita di Generali, iniziate lo scorso anno e rese oggi ancora più speciali dall’annuncio della nostra partnership con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo. Ringrazio tutti coloro che hanno permesso di raggiungere questo straordinario traguardo nella storia del Gruppo».


L’ingresso alle Procuratie Vecchie si trova in Piazza San Marco al civico 119. La mostra permanente “A World of Potential” sarà aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.00 alle 19.00. Per ulteriori informazioni consultare i siti web: www.thehumansafetynet.org/it e www.thehomevenice.com/it/

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