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Processionaria in Val Venosta: fenomeno in crescita

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L’ispettorato forestale di Silandro monitora l’andamento della diffusione

processionaria

Bolzano – Attualmente, come informano il direttore e vicedirettore dell’Ispettorato forestale di Silandro, Mario Broll e Georg Pircher, si registra una forte presenza della processionaria su una superficie più estesa rispetto allo scorso anno e interessa circa 566 ettari nelle zone di sua competenza. La forte presenza, con oltre otto nidi per pianta, si è stesa e interessa 245 ettari. Il Servizio forestale, che segue costantemente l’evolversi della malattia, sostiene che il fenomeno di espansione sia legato alle stagioni relativamente miti e asciutte. Le condizioni meteorologiche invernali hanno, infatti, favorito lo sviluppo delle larve.

Le zone particolarmente colpite da infestazione di processionaria sono le superfici boscate a pino nero. Il comportamento della processionaria è sotto controllo costante in collaborazione con l’Università di Padova.

Dal 1996 in val Venosta, la Provincia quale contromisura attua il progetto che trasforma i popolamenti di pino nero in boschi misti con latifoglie conifere stabili e resistenti nel lungo periodo. Verso la fine dell’inverno si valuterà, inoltre, dopo attente osservazioni, gli interventi da eseguire. Peril rinnovo boschivo è a disposizione un importo annuale di 150mila Euro.

La processionaria del pino è un lepidottero (farfalla) diffusa nell’Europa centro-meridionale e nel bacino del Mediterraneo, attivo soprattutto nei mesi freddi dell`anno. I bruchi di questa specie vivono su diverse varietà di pino, delle quali divorano gli aghi. Alla fine dell’inverno abbandonano i nidi con tipiche “processioni” alla ricerca di cibo. Il Servizio forestale della Provincia segue costantemente l’evolversi della malattia e, nel caso di forti infestazioni su vaste superfici boschive, provvede al trattamento di lotta con prodotti biologici. La processionaria del pino, come noto, indebolisce le piante ma non porta alla loro morte.

Questo insetto usa come forma di difesa numerosi peli, urticanti al contatto con la pelle. Il contatto dell´uomo con queste setole urticanti può provocare prurito, reazioni allergiche indesiderate, irritazioni della cute, infiammazione degli occhi, infiammazione della mucosa, malanni asmatici e febbre. Per evitare danni alla salute gli esperti consigliano di evitare la permanenza in prossimità delle piante o delle zone infestate, non asportare i nidi dagli alberi con mezzi non idonei (bastoni o sassi) e non raccogliere le larve dal terreno. Per consigli e informazioni è possibile consultare l’Ispettorato forestale Silandrovia Castello di Silandro 6, Silandro, tel. 0473 73 61 20 – 0473 73 61 21, fax: 0473 73 61 29, web: http://www.provincia.bz.it/foreste/

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