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Prima “Staffetta dei paesi”: Us Vanoi ringrazia e il poeta locale Corona si racconta ‘in dialetto’ dopo il cammino

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Successo per la prima edizione con molti partecipanti. Us Vanoi: “Arrivederci alla prossima edizione fissata per sabato 4 maggio 2024”

La Valle del Vanoi dal monte Totoga

 

Valle del Vanoi (Trento) – A qualche settimana dalla prima “Staffetta dei Paesi”, gli organizzatori ringraziano  quanti hanno contribuito all’ottima riuscita della manifestazione. “Un grazie particolare – sottolinea il direttivo di Us Vanoi – alle pro loco di Caoria, Ronco, Prade – Cicona – Zortea, Canal San Bovo – Gobbera, per la cura dei ristori, all’Apsp Valle del Vanoi, alla scuola primaria di Canal San Bovo, al Gruppo Animatori di Canal San Bovo, al Comune e alla Cassa rurale, ma anche a chi ha curato i giochi per grandi e piccoli, infine alla Croce Rossa locale. Una giornata che è proseguita con il karaoke di Alessandra e tanto buon cibo per tutti”. Un’iniziativa che ha permesso a molte persone di incontrarsi all’insegna dello sport ma non solo.

“Particolarmente grati – conclude Us Vanoi – all’Apsp e alla scuola primaria di Canal San Bovo che hanno realizzato i disegni, personalizzati, per ogni partecipante. Un grande saluto infine, a tutti i partecipanti alla staffetta: la vostra soddisfazione è stata la nostra. Naturalmente a tutti un arrivederci alla prossima edizione fissata per sabato 4 maggio 2024. L’Unione sportiva Vanoi vi aspetta però anche domenica 23 luglio per la terza edizione dell’evento “Vanoi e-bike” con molte novità, che non mancheranno di stupire”.

Il racconto in cammino…

La staffetta del Vanoi

di Claudio Corona

“Bella giornada passada proprio ancoi,
organizzada, dalla union sportiva del Vanoi,
na caminada partida, entre in Caoria,
e par tuti i paesi de la val, la passeva via.

Da Caoria fin a Ronc, par la strada de le Frate,
torna in do e dopo el pont, le persone le ‘ndate,
su par el troz dei sanguanei, quel in Somprà,
e a la casa de riposo, an cic strac mi son ruà.

Ma el bel el ven adess, su par Rore fin a Prade,
e po’ in salita manca el fià, le aumenta le pausade,
e co te credi che ormai, no ghe ne pi,
la va ancora an cic in su, e son bele che finiì.

Rua a la Gobera, e gira do par val de Lac,
son veciot, e me sento anca mi, an cic pi strac,
po’ te tachi a vedar in do, andando pian,
che l’arrivo in Canal, no le pi così lontan.

Organizzada proprio ben, coi ristori in ogni paes,
de segur ave laorà, par qualche mes
bravi a tuti quei che ha fatt, sta caminada,
e soratutt a quei, che con passion i l’ha inventada”.

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