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Prezzo del mais: speculazione violentissima

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Coldiretti patavina denuncia la spregiudicata azione di trading “teleguidato” contro il mais coltivato in Italia

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Padova –  Sono migliaia i coltivatori danneggiati che si sono visti ridurre il prezzo nonostante il mais non presentasse alcun problema sanitario.

Violento attacco al mais italiano, preso di mira dagli speculatori ai danni degli agricoltori della Pianura Padana. A denunciarlo è Coldiretti Padova mettendo a confronto il prezzo del mais italiano, non Ogm, con quello del prodotto importato dall’estero. “Non capiamo perché nessuno si chieda come mai il mais nazionale sia quotato a Bologna 17-18 euro al quintale mentre quello straniero arriva ben sopra i 22 euro. – afferma Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – E’ chiaro che siamo di fronte ad una spregiudicata azione di trading “teleguidato” contro il mais coltivato in Italia, messa in atto dagli sciacalli che stanno gestendo il mercato del granoturco. Sicuramente dovremo ringraziare anche chi lo scorso anno ha denigrato tutta la produzione della Pianura Padana, compreso il mais sano non solo quello colpito da aflatossine.
Con il pretesto della siccità infatti c’è stato chi ha avuto tutto l’interesse a spingere sull’allarme aflatossine in modo da tenere molto basse anche le quotazioni del prodotto che non aveva alcun problema sanitario. Un’operazione che ha danneggiato migliaia e migliaia di coltivatori che si sono visti ridurre il prezzo nonostante il mais non presentasse alcun problema. Ora assistiamo ad un nuovo attacco, che ancora una volta ha come obiettivo quello di mettere in difficoltà gli agricoltori italiani, in particolare quelli dell’Italia settentrionale, magari con la scusa che il mercato interno pretende per lo più prodotto estero rispetto a quello nazionale”.
Per Coldiretti Padova l’operazione è il frutto di una manipolazione dei mercati italiani. “Abbiamo il sospetto che sia in atto una fortissima speculazione tutta concentrata in Italia. – prosegue Miotto – Stiamo mettendo insieme le prove per dimostrare che il mais estero, quotato a prezzi inferiori fuori dall’Italia, viene acquistato sui porti delle prinicipali piazze italiane, in particolare a Ravenna e Genova, allo stesso prezzo di quello nazionale. In questo modo la speculazione è tutta di casa nostra, con l’obiettivo di minare il nostro mais “made in Italy”, di qualità e libero da Ogm. Auspichiamo serrati controlli da parte delle autorità competenti e dei responsabili delle Borse Merci delle principali piazze italiane, a partire da Bologna”.

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