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Presepi a scuola, il governatore Fugatti scrive ai dirigenti: “Sono la nostra storia”, ma i parroci si dissociano

Era stata annunciata nei giorni scorsi a Canal San Bovo e in queste ore è arrivata

La giunta provinciale di Trento, nei giorni scorsi nel Vanoi

Trento – La lettera ufficiale del presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti rivolta ai dirigenti non lascia adito a dubbi: il presepe è meglio farlo, ma la decisione finale spetta ai singoli dirigenti. Ma i parroci trentini non ci stanno: “Il presepe non sia luogo di divisione”.

La missiva ufficiale del presidente della Provincia rivolta a tutti i dirigenti, non lascia spazio ad interpretazioni: il presepe è meglio farlo, ma la decisione finale spetta ai singoli dirigenti. Scomparso invece dal testo ogni riferimento al crocefisso.

“Vorrei invitarvi a considerare la possibilità di allestire negli edifici pubblici della Provincia e in ogni scuola del Trentino il presepe, simbolo della nostra millenaria storia cristiana” – scrive Fugatti rivolgendosi a tutti i dirigenti — generali, di servizio, unità di missione strategica, unità di missione semplice e i dirigenti scolastici — nella lettera diffusa mercoledì. È una scelta che spetta a voi, che non sarà certamente imposta dalla Provincia, nel rispetto dell’autonomia e della sensibilità degli istituti scolastici. La ricorrenza più importante e sentita per la nostra comunità, va festeggiato con l’allestimento del presepe perché è un emblema spirituale che nella sua semplicità esprime valori universali di pace e amore, in cui tutti possono ritrovarsi. Nessuno potrà sentirsi offeso o a disagio per la rappresentazione della Natività, anche se professa altre religioni. Per guardare con fiducia al futuro sono convinto che occorra trasmettere alle nuove generazioni la consapevolezza del proprio passato e delle proprie radici, senza la quale ben difficilmente si possono sviluppare anche i processi di integrazione. Se cancelliamo le tradizioni più profonde del nostro tessuto culturale commettiamo un grosso errore”. 

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