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Pranzo di Pasqua ‘made in Italy’ e senza sprechi

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Colombe, uova di cioccolata e sode, agnello ma anche tante denominazioni geografiche simbolo della qualità del ‘made in Italy’

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NordEst – Gli italiani, anche in tempo di crisi, per le festività pasquali non rinunciano alla qualità dei prodotti nostrani, riscoprendo sapori e tradizioni locali. Il Movimento difesa del cittadino (Mdc) e la testata online ‘Frodi Alimentari’ hanno messo a punto 10 consigli per acquistare prodotti alimentari consapevolmente e per preparare pranzi pasquali e il picnic di Pasquetta in sicurezza e senza spreco.

Ecco dunque i suggerimenti:

1) Le uova di Pasqua industriali sembrano tutte uguali, ma non è così – spiegano gli esperti – Va verificata la percentuale di cacao e la presenza di altre sostanze grasse vegetali diverse dal burro di cacao. Se il cioccolato contiene fino al 5% di grassi vegetali diversi dal burro di cacao l’etichettatura deve indicare ‘contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao’.

2) Evitare le uova di cioccolata esposte in vetrina: la cioccolata, infatti, si deteriora con l’esposizione al sole e al calore.

3) Se si preferiscono le uova sode, cercare sempre di scegliere quelle allevate a terra e fresche. Per colorarle vanno usate tinture ‘ad hoc’ per alimenti o naturali. Una volta comprate meglio conservarle in frigorifero e rispettare il termine minimo di conservazione.

4) La Colomba è il dolce simbolo della Pasqua. Artigianale o industriale deve essere preparata usando determinati ingredienti, ovvero quelli che la legge stabilisce: farina di frumento; zucchero; uova di categoria ‘A’ o tuorlo; burro (almeno 16%); scorze di agrumi canditi (almeno 15%); lievito naturale costituito da pasta acida; sale.

5) I prodotti venduti direttamente nei laboratori possono essere commercializzati senza etichetta purché sul banco di vendita ci sia un cartello o un registro che indichino la denominazione di vendita e la lista degli ingredienti.

6) Attenzione alla scelta dell’agnello: può essere da latte con un peso che va da 5 a 7 chili con carne molto tenera e magra. L’agnello leggero è invece da 7 a 10 chili e uno da taglio può arrivare fino a 10-15 chili. Tra i tagli più diffusi nelle ricette pasquali ci sono le costolette, il carrè, la coratella e la coscia.

7) Una ottima scelta per acquistare l’agnello può essere quella di comprare l’animale direttamente dai pastori, così si può essere certi della loro provenienza e godere di tutti vantaggi della filiera corta, non da ultimo quello del risparmio economico.

8) Con le nostre scelte di acquisto possiamo sostenere le tipicità italiane – ribadiscono gli esperti – Quando si fa la spesa meglio preferire le denominazioni geografiche: salami Dop e Igp, il carciofo romanesco del Lazio Igp, l’agnello di Sardegna Igp.

9) Se a Pasquetta si organizza un picnic all’aperto, attenzione a rispettare la conservazione dei cibi freschi, come latticini, carne crude da cuocere alla brace. Riponeteli nelle apposite borse frigo. E a proposito di barbecue – osservano – ricordarsi di pulire la griglia.

10) Infine, e’ proprio durante i banchetti delle festività, come la Pasqua, che si rischia di gettare nel cassonetto il cibo avanzato. Valutare consapevolmente – concludono gli esperti – le porzioni sin dalla stesura del menù. Per ogni evenienza gli avanzi si possono congelare o usare come ispirazioni per nuove ricette.

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