NordEst

Porto Viro (RO), cacciatore spara in faccia a un ignaro quarantacinquenne

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Sempre più frequenti i casi di ferimento e morte di ignari cittadini ad opera dei cacciatori

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Porto Viro (RO) – Domenica 29 settembre, a Porto Viro (RO), un quarantacinquenne è stato colpito al viso da una rosa di pallini da caccia mentre era nel giardino della propria abitazione sulla strada Romea. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Sono sempre più frequenti episodi di ferimento e addirittura morte di ignari cittadini che diventano bersaglio dei cacciatori. È ora di intervenire con modifiche alle leggi esistenti, aumentando le sanzioni e prevedendo distanze maggiori da strade e abitazioni. C’è in ballo la sicurezza pubblica»

Domenica 29 settembre, a Porto Viro (RO), un quarantacinquenne è stato colpito al viso da una rosa di pallini da caccia mentre era nel giardino della propria abitazione sulla strada Romea. L’episodio è al vaglio dei Carabinieri della Compagnia di Adria (RO). L’uomo è stato centrato in pieno volto dal colpo sparato da un cacciatore, ma all’arrivo dei Carabinieri del feritore non c’era più traccia.

La vittima avrebbe, però, riconosciuto il cacciatore che nelle prossime ore verrà convocato dai Carabinieri. L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Non c’è più tempo da perdere: è necessario che gli esami per ottenere la licenza di caccia siano molto più severi e puntino sulla sicurezza e sulla capacità di maneggiare le armi. Bisognerebbe far rifare gli esami della licenza di caccia a tutti i cacciatori, molti dei quali, tra l’altro, non l’hanno mai fatta, visto che prima del 1977 non era prevista.

Le sanzioni attuali sono ridicole: occorre rivedere la normativa e, nel caso di incidenti come quello accaduto nel rodigino, procedere all’immediato ritiro della licenza venatoria incentivando anche la vigilanza sul territorio. Le distanze previste dalla legge da case e strade non vengono osservate e la gente comune è prigioniera nelle proprie abitazioni aspettando che finisca la stagione venatoria. In una nazione seria dovrebbe essere approvata una legge che, a garanzia dell’incolumità dei cittadini, preveda il divieto assoluto di caccia almeno a un chilometro di distanza da centri abitati, singole case, luoghi di lavoro, strade, ferrovie e Sentieri Natura. Con l’inizio della caccia, oltre alla carneficina animale, è iniziato il bollettino di vittime umane: non solo cacciatori, ma tante persone che vorrebbero passeggiare indisturbate nelle nostre campagne e sui nostri monti.

Ogni anno siamo costretti a contare i morti e feriti, anche bambini, che vengono colpiti da cacciatori incapaci di maneggiare le armi e che non si assumo nemmeno le proprie responsabilità, come in questo caso. Il cacciatore autore del ferimento è scappato senza nemmeno preoccuparsi di prestare soccorso».
Vedasi comunicato sui feriti nei primi giorni di caccia: caccia-dal-1-settembre-gia-9-feriti.html

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