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Polfer Bolzano trova trolley con provette sangue destinate a Laboratorio di Padova

Destinato un laboratorio, era stato rubato su un treno a Bologna

NordEst – La polfer di Bolzano ha recuperato un trolley di grandi dimensioni, rimasto incustodito su un treno regionale che proveniva da Brennero. Grande è stata la sorpresa quando il trolley è risultato racchiudere provette da laboratorio contenenti del sangue.

Secondo il documento di trasporto, le provette provenivano da un laboratorio di Arezzo ed erano destinato ad un altro laboratorio di analisi altamente specializzato della provincia di Padova.

Gli agenti si sono subito adoperati per far custodire le provette presso l’ospedale di Bolzano, unica sede idonea al mantenimento della temperatura corretta. I poliziotti hanno appurato che il trolley era stato sottratto da ignoti che, approfittando di un attimo di distrazione del personale del laboratorio che lo stava trasportando, avevano rubato la borsa depositata nel vano portabagagli, quando il treno aveva fatto una sosta nella stazione di Bologna.

Contattato il laboratorio di origine dei campioni di sangue, è stato portato al laboratorio di Padova.

In breve

Due alpinisti sono stati soccorsi nel pomeriggio sul Monte Zevola, nel gruppo delle Piccole Dolomiti, ad una quota di circa 1.400, sul confine tra Trentino e Veneto. Secondo le prime ricostruzioni i due alpinisti stavano scendendo lungo il canalone Vajo dell’Acqua con ramponi e piccozze in compagnia di una terza persona, rimasta illesa, quando sono scivolati e precipitati per circa 200 metri. Lo riferisce il Soccorso alpino. La chiamata al 112 è arrivata verso le 15.40 dal compagno della comitiva rimasto illeso. Le condizioni di uno dei due feriti sono molto gravi, tanto che l’uomo è stato intubato sul posto. Dopo essere stati stabilizzati e imbarellati, i due infortunati sono stati imbarcati a bordo dell’elicottero e trasferiti all’ospedale Santa Chiara di Trento.

Trentino, fallimenti dimezzati. Nel corso del 2019 sono state 61 le aperture di fallimento rilevate nei tribunali di Trento e Rovereto e monitorate dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio. Rispetto al dato record di 145 aperture di fallimento rilevato nel 2016, i valori sono progressivamente diminuiti fino a tornare sui livelli precedenti la crisi economica del 2008-2009. Anche nel 2019 l’edilizia rappresenta il comparto maggiormente interessato dai fallimenti seppure in misura minore, in termini assoluti, rispetto agli anni immediatamente precedenti: le imprese di costruzione, gli impiantisti e le società immobiliari dichiarate fallite sono state 20, pari al 33% del totale delle procedure concorsuali considerate. Seguono il commercio con 10 fallimenti, bar-alberghi-ristoranti e servizi alle imprese-terziario avanzato entrambi con 8 procedure fallimentari aperte in corso d’anno. In Alto Adige invece, la successione rappresenta un momento delicato per un’impresa: 5.800 aziende in un futuro prossimo dovranno affrontarla. Per 4 imprese su 10 il cambio generazionale rappresenta un problema.

Gdf, truffa finte indennità trasferta. Il nucleo di polizia economica-finanziaria della Guardia di finanza di Bolzano, nell’ambito di verifiche fiscali svolte nei confronti di diverse società altoatesine, ha rilevato un’evasione di circa 600.000 euro ottenuta indicando in busta paga una parte delle retribuzioni corrisposte ai dipendenti come “indennità di trasferta” e/o “rimborsi chilometrici”. Queste, per legge, godono di un trattamento di favore, sia ai fini fiscali che contributivi. Le società controllate sono sei, hanno sede a Bolzano, Gargazzone ed Egna ed operano in diversi settori, quali il trasporto di merci su strada, la fabbricazione di articoli tessili ed il commercio all’ingrosso di macchine utensili, frutta ed ortaggi freschi e materiale elettrico. Sono 165 i lavoratori che avrebbero percepito redditi non sottoposti a tassazione per importi mediamente pari a 550 euro mensili. Le ritenute non versate allo Stato ammonterebbero a circa 600.000 euro.

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