L’intesa – L’intesa prevede che entro dieci giorni prenda forma un decreto legge che dovrebbe limitarsi a indicare le competenze del governo in materia e a semplificare le normative, poi – entro novanta giorni – tocchera’ alle Regioni adeguare le proprie leggi alle indicazioni proposte dall’esecutivo. Il punto piu’ importante dell’accordo stabilisce che saranno governo e Regioni a compiere insieme lo studio di fattibilita’ per verificare quali misure adottare a proposito delle risorse necessarie all’edilizia pubblica residenziale. Nell’accordo, infatti, non sono previste risorse aggiuntive da parte del governo a sostegno dell’edilizia popolare.
Soddisfazione dalle Regioni – Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani ha sottolineato che i lavori del piano casa saranno svolti nel rispetto delle norme sulla sicurezza e con lavoro regolare e forme di rendicontazione che mettano in chiaro tutti i lavori che verranno fatti. Le Regioni avranno 90 giorni di tempo per emanare, ciascuna, le norme per consentire l’attuazione del piano casa.
L’intesa raggiunta prevede aumenti volumetrici del 20% per le abitazioni e del 35% nei casi di demolizione e ricostruzione, purchè compiuti con tecniche di bio-edilizia le volumetrie si riferiscono solo all’edilizia residenziale, mentre i centri storici e tutte le aree protette non verranno toccate dal piano casa, nel pieno rispetto dei programmi urbanistici. In extremis si è raggiunto l’accordo per il varo di un tavolo che metta a punto uno studio di fattibilità per verificare quali misure adottare per l’edilizia pubblica.
Il Trentino a Roma – L’assessore provinciale all’urbanistica Mauro Gilmozzi, conferma il giudizio sostanzialmente positivo già espresso. "Avevamo chiesto – spiega l’assessore – che il Governo non intervenisse in materia con un decreto e lo abbiamo ottenuto: è stato infatti raggiunto un accordo volontario fra le parti, basato su principi condivisi, tra i quali il rispetto per la nostra Autonomia speciale. Chiarito il piano dei rapporti istituzionali, il Governo si è impegnato ad intervenire con misure di semplificazione nelle materie di propria competenza (come la Via, la Vas, la tutela del paesaggio e così via).
Le Regioni a loro volta si sono impegnate ad aggiornare i loro strumenti urbanistici ispirandoli ad obbiettivi comuni di contrasto della crisi economica. In Trentino, coerentemente con le misure anticrisi introdotte dalla Finanziaria, stiamo già lavorando ad alcuni articoli di snellimento e semplificazione burocratica nel rilascio dei titoli abilitativi edilizi. In questo contesto, con spirito collaborativo, valuteremo, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, altri ulteriori elementi che possano risultare utili al raggiungimento dell’obbiettivo comune di fronteggiare gli effetti della crisi. Va dato atto al presidente della conferenza delle Regioni e al ministro competente di avere saputo condurre una trattativa che ha portato i diversi soggetti su un piano di positiva collaborazione, nell’interesse di tutto il Paese."
In breve dal Trentino
IL COMMISSARIO EUROPEO DANUTA HUEBNER IN VISITA IN TRENTINO