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Operazione antibracconaggio nel Basso Chiese

Sorpreso e denunciato a Storo dal personale del Corpo Forestale Trentino un uomo dedito all’uccellagione con reti

Trento – Nei giorni scorsi, durante una perlustrazione antibracconaggio, il personale della Stazione forestale di Condino, coadiuvato dal guardiacaccia di zona, ha individuato in località Roversella nelle vicinanze dell’omonimo laghetto, nel comune di Storo, una rete per la cattura di uccelli della lunghezza di circa 10 m, tesa tra gli alberi in un area boscata situata nei pressi della pista ciclabile che da Storo porta all’abitato di Baitoni. Si è quindi deciso di organizzare immediatamente un appostamento, in punti diversi e con l’utilizzo di strumentazione ottica, per individuare i responsabili. L’operazione ha permesso di fermare ed identificare una persona, alla quale è stato contestato il reato di uccellagione, essendo la rete uno strumento di cattura degli uccelli vietato.

La rete è stata asportata e messa sotto sequestro, inoltre, vista la flagranza di reato, con il supporto dei Carabinieri di Storo, è stata perquisita l’abitazione dell’indagato. L’operazione ha consentito di rinvenire in congelatore le spoglie di diversi uccelli, quasi tutti appartenenti a specie protette, che sono state poste sotto sequestro: tre pettirossi, un cardellino, un rampichino, un merlo, una testa di passera scopaiola, una di cincia ed una di zigolo giallo.
Sono stati rinvenuti anche uccelli vivi detenuti in gabbia: una peppola, due fringuelli e due merli. Questi, tutti privi di anello di riconoscimento, sono stati posti sotto sequestro e subito liberati.
Sono infine stati contestati i reati di cui alla legge 157 del 1992, per esercizio dell’uccellagione e per l’abbattimento e la detenzione di specie particolarmente protette.

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