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Nordest, Archivio del fumetto d’alta quota per “Paolo Cossi” (VIDEO)

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Con l’apertura del Centro di documentazione del fumetto d’alta quota Paolo Cossi ad Andreis, Màcheri si candida a continuare una cifra stilistica di valorizzazione e sviluppo del territorio, attraverso le innumerevoli opportunità del mondo del fumetto

cossi

– Guarda il video dell’inaugurazione con l’intervista a Paolo Cossi

cossiNordEst – Inaugurato nei giorni scorsi l’archivio permanente nel centro visite del Parco friulano, dall’assessore regionale Torrenti, in una zona, quella del Pordenonese, che in questi anni ha visto distinguersi a livello regionale e nazionale importantissime matite che hanno origine proprio in questo territorio.

La finalità del sodalizio, presieduto dal fumettista pordenonese Paolo Cossi, è quella di promuovere e divulgare questa particolare arte attraverso il suo centro di documentazione, nonché di organizzare corsi e incontri con gli autori, mostre ed eventi legati al settore.

Andreis e il fumetto

Andreis ha avuto con il fumetto un buon rapporto, la nona arte ha più volte risalito tornanti e gallerie dalla pianura pordenonese e passando per Maniago e Fanna ha passeggiato tra i dalz. Maniago, siamo agli inizi degli anni ’90, nasce l’idea, un pensiero, che lega il fumetto allo sviluppo del territorio, un progetto complesso basato su una riflessioneche riguarda la montagna e la sua perdita d’identità;artefice “Fumeron”, inizialmente ungruppo di appassionati , po iuno spazio più organizzato che, per molti anni nella fascia della montagnapordenonese, realizzò e curò molti appuntamenticon il mondo del fumetto.

Parte il primo concorso di fumetti su tavole giganti,vetrina ed evento splendido che vede tra l’altro presenti dei giovanissimi Marco Tonus, Paolo Cossi e tra gli altri, Giulio De Vita, come presidente di una delle giurie. Interessantissimo il contesto che poi sarà ripresoda altre ‘sagre’ in provincia, quello di affiancare il concorso di fumetto,la mostra eventuale a un evento che possa fare da traino, in questo caso lasagra.

Sempre nel 1992, sull’onda di questo fermento, Maniago diventa sededi una mostra sul mondo dell’epopea western a fumetti: “Fare west all’italiana”,un excursus su il mondo del Far West visto dagli autori italiani difumetto. Nella mostra insieme a autori classici, trovarono spazio tavole diartisti quali: Davide Toffolo, Paolo Ongaro ed altri, l’ospite d’onore fuGiancarlo Alessandrini che realizzò il manifesto dell’evento e presentandoalcune tavole di Ken Parker da lui realizzate.

In quel momento si parlava d’identità del territorio montano, ci sembrò corretto mettere insieme questaricerca di attualità con l’identità in divenire di nuovi autori e appassionatidel mondo del fumetto, immaginandoli come un contenitore turistico eculturale. La scelta cadde su Andreis, questo piccolo comune delle Dolomiti Friulane, la proposta divenne un contenitore/laboratorio di qualità, che permise l’incontro tra amanti del fumetto e autori. Una sorta di work inprogress che giocava su alcuni punti di forza: la giovane età dei docenti, la voglia di fare fumetto, la dimensione di accoglienza e lo stare insieme. Infatti,scartata l’idea di una scuola di fumetto, si puntò su un percorso residenzialeche permetteva di tenere insieme i partecipanti per più giorni,costruendo un percorso formativo efficace, ma nello stesso tempo snello e duttile.

Una costruzione che voleva far sentire le persone a loro agio, anche come ospiti, ma che li facilitava nell’apprendimento. Parallelamente non dimenticammo di costruire momenti d’incontro con la realtà locale, in particolare:artisti, poeti, musicisti, esponenti del processo culturale della zona.“Fumetti tra le nuvole”, questo fu il titolo del contenitore.

Anche la ricerca dei contenuti seguiva un preciso obiettivo: quello di legare comunque il fumetto ad aree tematiche proprie della montagne e di quel contesto, in particolare. Ecco quindi che inizialmente si pensò di rendere omaggio a una delle figure rappresentative del territorio: il poeta Federico Tavan (1949-2013), mettendolo a contatto con i corsisti, un evento emozionante, molto indicativo dell’umanità della persona. Su questo i partecipanti lavorarono per la realizzazione di una loro storia.

Questa formula basata sulla definizione di un tema, che prevedesse l’incontro con i testimoni, i rappresentanti, gli autori dell’arte proposta (volta per volta: poesia, musica, cibo), fu il carattere distintivo di questo percorso. Un connubio interessante, apprezzato da tutti i corsisti che venivano accompagnati a conoscere il territorio, le particolarità, le tradizioni in modo particolare attraverso la testimonianza diretta delle persone che lo rappresentano. La partecipazione fu la vera sorpresa e la conferma che c’era in quel momento interesse per proposte di questo tipo; i corsisti provenivano da tutta Italia: Sicilia, Lazio, Lombardia, Veneto, Puglia, Toscana;nei primi tre anni si creò un percorso di fidelizzazione al progetto che permise di contare sempre uno zoccolo di una decina di fedelissimi partecipanti.

La condivisione d’intenti che determinò la fase iniziale, permise di sperimentare anche uno stile particolare nelle docenze. Come detto si scelse di far condurre i corsi ad autori emergenti ma vicini, come fascia dietà, al bacino dei corsisti; puntammo su Aldo Mereu, maniaghese personaggio eclettico che maturò la sua formazione nel fumetto a bottega da GiancarloTenenti, Paolo Cossi che in quel periodo stava pubblicando con laBiblioteca dell’Immagine il libro su Mauro Corona e infine Marco Tonus apprezzato autore in solitaria, ma anche come membro degli “Auagnamagnagna”,splendido esempio di autoproduzione legata al mondo della satira.

Docenze che sapevano orientarsi sui registri dei partecipanti tra il serio e l’ironico,percorso formativo che permise anche nelle edizioni successive dicoinvolgere come docente Sara Pacor di Monfalcone, autrice precisa con una chiara formazione grafica.

Chiusa l’esperienza di Andreis, partì a Fanna uno dei concorsi di fumetti per nuovi autori cheper anni rappresentò una delle vetrine più importanti nel panorama deiconcorsi a livello nazionale. “Fiori nel tunnel” nasce come vetrina sulla condizione giovanile, un tentativo di raccontare un modo di stare a partiredal fumetto uscendo dai luoghi deputati a raccontare i giovani senza coinvolgerli.

Il concorso rappresenta proprio questo momento, l’occasione didare spazio e voce ad un modo di raccontare originale con uno strumento sicuramente più efficace di scritti e conferenze. Ogni concorso cerca di sviluppare un tema che possa appartenere all’universo giovanile: famiglia,amici, diversità con l’obiettivo di fornire un messaggio positivo. Si voleva valorizzare al massimo la capacità creativa di ogni partecipante e permettergli di essere valutato per la sua competenza e per l’età, per questo siistituirono tre categorie: 14/17, 18/21 e infine 22/25 anni.

Il fumetto raccontae permette di raccontare, la partecipazione numerosa, la qualità della partecipazione, la garanzia diprofessionalità che veniva dalla giuria, fecero si che il Comune catalogassetutto il materiale e pubblicasse un’antologia dei migliori lavori a cura diGiuseppe Palumbo e del sottoscritto. La formula particolare del concorso,biennale, che prevedeva un anno la realizzazione del concorso e il successivola promozione nel territorio, con i giovani, attraverso mostre ed incontricon gli autori partecipanti, permise una grande visibilità al progetto efacilitò l’avvicinarsi di molti al mondo del fumetto. Questa visibilità e illavoro con il territorio permisero sinergie con privati e aziende, che sponsorizzaronoil concorso in varie forme.

La fucina di autori locali che incominciava a proliferare, ci spinse a recuperare il concorso su tavole giganti, proposta in altri tempi a Maniago,e ripresentarlo a Fanna. Questa performance, prese il nome di “Fumettonga”e si svolgeva a Fanna in occasione delle festività di San Martino. Ecco quindi che questo piccolo comune della pedemontana pordenonese in pochianni divenne uno dei luoghi deputati a incontrare i nuovi autori di fumetto che si sfidavano in modo particolare e giudicati da esperti locali.

Nel tempo sono sopravissute esperienzee laboratori che coinvolgono bambini e sono più a legati all’illustrazione.Un ritorno estemporaneo è stato e il concorso di fumetti “Lame d’autore”sul filo del fumetto: “Lame e dame”, che si proponeva di aprire un filone pordenonese del noir comics, fornendo anche una diversa chiave di lettura del mondo del coltello e dell’arte fabbrile propria di Maniago. Esperienza gestita in collaborazione con uno studio grafico, senza coinvolgimento di enti pubblici, permise di ritrovare al Friuli una grande autrice come Maria Teresa Stella di Udine, che vinse il concorso.

Con l’apertura del Centro di documentazione del fumetto d’alta quota Paolo Cossi ad Andreis, Màcheri si candida a continuare una cifra stilistica di valorizzazione e sviluppo del territorio,attraverso le innumerevoli opportunità del mondo del fumetto.

Con un occhio al mondo del professionismo e l’attenzione a permettere a curiosi ed appassionati di conoscere le sfaccettature di questa arte, offerte per tutti i gusti, per tutte le età incorniciate degli splendidi panorami di Andreis e del Parco delle Dolomiti Friulane.

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