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A Cortina in marcia per le Dolomiti, Frigo (CAI): “Futuro del turismo in montagna deve cambiare strada”

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Ci sarà anche il CAI Veneto con molte altre associazioni ambientaliste da tutto il Triveneto, alla manifestazione “Non nel mio nome”, promossa per domenica 24 ottobre a Cortina, in difesa delle Dolomiti

Credits foto: Cortina mkt

 

NordEst – La marcia fissata per domenica 24 ottobre 2021 partirà da Cortina in piazza Venezia, ore 10 e ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo sulle montagne Venete, Trentine, Altoatesine e Friulane.

“Come CAI Veneto – sottolinea il Presidente Renato Frigopensiamo che il futuro del turismo in montagna debba cambiare strada, rendendo efficienti gli impianti esistenti e diversificando l’offerta turistica. Bisogna che anche noi soci del CAI dimostriamo sensibilità verso quei luoghi che da sempre frequentiamo e che ci regalano emozioni ineguagliabili ma che stanno correndo il rischio di essere snaturati da progetti insensati. Quindi, mai come in questo momento, è importante partecipare a questa manifestazione facendo sentire la nostra voce di dissenso”.

Le perplessità sui nuovi progetti

Il CAI Veneto, con il supporto tecnico del Gruppo TAM Veneto Friulano Giuliano, ha da tempo manifestato la propria perplessità e in alcuni casi la netta contrarietà ai progetti di nuovi impianti e piste per collegare l’Ampezzano con Arabba. Questo perché si tratterebbe di un intervento massiccio, imponente e irreversibile che verrebbe realizzato su un’area protetta dal delicato equilibrio ambientale.

“Inoltre – continua il CAI – la costruzione di edifici fortemente impattanti in alcune località quali passo Giau sarebbero un danno sia sul profilo paesaggistico che ambientale. Questi progetti non tengono conto dei principi di precauzione, cautela e rispetto dei beni comuni materiali e immateriali in luoghi Patrimonio dell’Umanità come le Dolomiti.

Alla luce del cambiamento di tendenza delle richieste turistiche- conclude il CAI – , il mercato sciistico negli ultimi anni è in lento ma continuo declino, anche a fronte di un aumento dei costi di manutenzione (innevamento, bacini artificiali). Dati di fatto che devono far riflettere, specialmente nel contesto del cambiamento climatico”.

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