La situazione nel Bellunese
Sono 29 i mezzi sgombraneve resi disponibili dalla Provincia di Belluno ai Comuni per fronteggiare l'emergenza delle ultime abbondanti nevicate. Quattordici camion, tredici pale gommate, un bob cat e una piattaforma. Questi i mezzi inviati finora dalla Provincia di Belluno ai Comuni del territorio che hanno richiesto aiuto per lo sgombero neve.
«Ci siamo attivati immediatamente – precisa l'assessore provinciale alla protezione civile, Angelo Costola -, abbiamo messo in allerta le ditte private e man mano che arrivavano le richieste dei Comuni l'ufficio protezione civile è riuscito a dislocare uomini e mezzi dove serviva».
Da mercoledì scorso a sabato sono 16 i Comuni che hanno chiamato Palazzo Piloni. Si tratta di Gosaldo, Vodo di Cadore, Zoldo Alto, Auronzo, Forno di Zoldo, Voltago, Cencenighe, Taibon, Domegge di Cadore, Sappada, San Pietro di Cadore, Danta di Cadore, Selva di Cadore, Rivamonte Agordino, Zoppè di Cadore e Santo Stefano di Cadore.
«Ora seguiamo le operazioni con costanza – aggiunge Costola -, l'ufficio protezione civile rimane aperto anche per coordinare tutte le operazioni in corso. Domenica si prevede che la situazione migliori e quindi è sufficiente la reperibilità».
Preoccupano gli accumuli sui tetti
Al momento preoccupano soprattutto le condizioni dei tetti gravati dalla neve. Numerose le squadre del sistema di protezione civile attive in diversi Comuni: il Gruppo protezione civile Antelao è al lavoro sui tetti delle case di Vodo di Cadore, l'Ana di Caviola è all'opera a Falcade dove sono impegnate anche le squadre specializzate dell'Ana, sempre per lo sgombero dei tetti. Ancora le squadre specializzate dell'Ana in queste ore sono alle prese con i tetti di Cortina e Sappada, mentre i Vigili del Fuoco, i Vigili del Fuoco volontari e il soccorso alpino da questa mattina sono alle prese con la neve in Zoldo.
La situazione aggiornata in Trentino
La "macchina" della Protezione civile manterrà comunque l'allerta ordinaria fino a domenica. Disagi sono stati provocati soprattutto da una neve particolarmente pesante (400-450 kg. al mq.), che ha causato distacchi di valanghe, anche in zone dove prima non si erano mai verificate, fortunatamente senza provocare gravi danni a persone e cose, e il cedimento di qualche tetto. Solo due famiglie evacuate in via precauzionale in val di Rabbi. Restano chiusi i passi sopra i 1400 metri e alcune strade provinciali, causa valanghe o smottamenti.
Sul Trentino il grosso della perturbazione e' ormai passato. Complessivamente il territorio ha "tenuto", come registrato con soddisfazione nel corso della riunione tenutasi presso la Sala operativa dei Vigili del Fuoco di Trento, presente anche il presidente della Provincia Lorenzo Dellai.
Per quanto riguarda l'evoluzione del tempo, a Ovest fin dalla mattinata Meteotrentino segnala schiarite, mentre sui settori orientali la perturbazione insisterà ancora per qualche ora. Da domani miglioramenti ovunque. Fino a lunedì sera non si prevedono altre precipitazioni. Fra lunedì e martedì ancora deboli precipitazioni nevose in montagna comprese fra i 5 e i 10 cm. Lo zero termico resta fra i 1300 e i 1500 metri. Lunedì mattina la minima dovrebbe calare di 3-4 gradi.
Una situazione complessivamente sotto controllo quella registrata stamani nella "cabina di regia" che coordina le azioni di tutti i soggetti interessati dall'intensa perturbazione abbattutasi sul Trentino nelle ultime ore. Rimane l'allerta ordinaria su tutto il territorio e fervono le attività di sgombero delle strada bloccate e dei tetti dove si è accumulata la neve. Complessivamente si sono registrati, sopra i 1300-1500 m., fra i 50 e gli 80 cm. di neve. In alcune zone i paravalanghe sono colmi, anche se in generale si registra ancora spazio di accumulo a sufficienza.
Le nevicate più intense si sono verificate come previsto in valle di Sole e convalli. Molta neve anche sui passi dolomitici e nella zona di Passo Coe. Per tutta la giornata proseguiranno i sopraluoghi della Protezione civile nelle località più colpite dalla perturbazione, coordinati dal responsabile Raffaele De Col. Sono altamente sconsigliate le attività escursionistiche in alta montagna durante tutto il week end, per il permanere di condizioni di elevato pericolo.
La situazione strrade in Trentino
Chiusi i passi di montagna, compreso Tonale, (da Vermiglio, per pericolo valanghe), Rolle e Fedaia, Sella e Pordoi (sui versanti altoatesini e bellunesi), Coe. Chiusa la provinciale 141 dir Montes per valanga; chiusa la provinciale 86 di Rabbi in loc. Piazzola; chiusa la provinciale 208 di San Valentino e 219 di Camposilvano per pericolo valanghe; chiuso un tratto della statale 421 fra Ponte dei Servi e innesto con la provinciale 33 dir a valle di Villa Banale per smottamento; chiusa la provinciale 133 per piccoli smottamenti; chiusa la provinciale 34 fra Stenico e Coltura per frana; sulla circonvallazione di Predazzo deviato il flusso verso Moena per ripristino eseguito su sottofondo stradale causa smottamento; chiusa la provinciale 27 direzione Pracul per pericolo frane; chiusa la ss 46 della Vallarsa dal chilometro 47 al chilometro 51 (pian Delle Fugazze, loc. Piano); sulla Fricca criticità al chilometro 21 (ma senza chiusura); Bondone, provinciale chiusa da Rocce Rosse alle Viote. I passi potrebbero essere nuovamente agibili già da domenica mattina.