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Nei Parchi naturali del Trentino senza auto

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L’impegno di Adamello Brenta e Paneveggio-Pale di S. Martino per una mobilità sostenibile

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Trento – Liberarsi dall’automobile per vivere e contribuire a conservare le bellezze naturali dei parchi, con un approccio più consapevole. Questo l’obiettivo su cui lavorano da anni i parchi Adamello-Brenta e Paneveggio-Pale di S. Martino, che oggi, a conclusione della settimana europea della mobilità sostenibile, hanno presentato alcuni dati relativi ai propri progetti di mobilità. “Durante la settimana europea della mobilità sostenibile – ha detto l’assessore alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi – abbiamo cercato di mettere in evidenza tutto quello che in Trentino stiamo facendo, dalle città alle valli, per diffondere fra i cittadini una cultura che privilegi, per i propri spostamenti, l’uso di mezzi di trasporti sostenibili per attivare le potenzialità del territorio mettendo al centro l’ambiente. “La questione della mobilità – ha detto l’assessore Gilmozzi – non riguarda solo i centri urbani, ma anche le valli, in cui gli stili di vita possono risultare strategici anche per la promozione turistica. In questo senso, i parchi ci forniscono esperienze importanti e positive, perché sono degli incubatori di buone pratiche, sia nella conservazione della natura che nella mobilità sostenibile”. Roberto Zoanetti, direttore del Parco Adamello Brenta e Vittorio Ducoli, direttore del Parco Paneveggio-Pale di S. Martino hanno evidenziato come ormai, il tema della mobilità all’interno delle aree protette, sia centrale e rientri nella qualità dell’offerta turistica.

Nel corso della conferenza stampa, Claudio Ferrari, dirigente del servizio sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia, ha illustrato Il sistema delle aree protette del Trentino, oltre che dai tre parchi “storici”: Parco Nazionale dello Stelvio, Parco Naturale Adamello Brenta e Parco Naturale Paneveggio- Pale di S.Martino – è costituito da 123 Zone Speciali di Conservazione (ZSC), 12 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), 19 Zone di Protezione Speciale (ZPS), 75 Riserve naturali provinciali e 223 Riserve locali. Complessivamente questo sistema copre quasi il 30% del territorio provinciale, interessando oltre 180 Comuni. All’interno di questo sistema, la novità più rilevante, è rappresentata dalle Reti di riserve, attualmente 8. “Sono luoghi – ha detto Ferrari – dove si cerca una sintesi fra le esigenze di conservazione e quelle di sviluppo. Le aree protette non sono più vissute come un vincolo dal territorio, ma al contrario come un’opportunità”.

PARCO ADAMELLO BRENTA
L’impegno del Parco Naturale Adamello Brenta nel promuovere un turismo sostenibile per i territori, e contestualmente attraente per il mercato, passa anche attraverso un progetto di mobilità sostenibile attivato dal Parco dall’anno 2003. In quel ormai lontano anno furono trasportate 33.000 persone, nel 2006 per la prima volta si superarono le 100.000 persone, nel 2013 per la prima volta si superarono le 200.000 persone ed i dati di quest’anno dovrebbero attestarsi, a fine stagione sulle 240.000 persone trasportate. Il progetto mira a regolare il traffico all’interno delle valli più sensibili dell’area protetta, offrendo ad una ampia fascia di visitatori, la possibilità di accedere senz’auto.

L’iniziativa che va oltre al solo servizio di trasporto, si articola nella limitazione del traffico d’accesso con meccanismi di disincentivazione, nell’attivazione di un sistema “ragionato” di parcheggi, bus navetta e trenini con partenze anche dai paesi, nella valorizzazione di particolari itinerari per il trekking, nell’esortazione ad avvicinarsi all’escursionismo dolce e nella promozione dell’utilizzo della mountain bike. Tutto questo è promosso da una massiccia comunicazione, veicolata da depliant, segnaletica adeguata, comunicati stampa, articoli sulla rivista istituzionale, web e social. Dopo dodici anni dalla prima sperimentazione del progetto (Val Genova – 2003), i servizi sono stati gradualmente implementati e migliorati.

Nel 2004 sono partiti in Val di Tovel, nel 2006 in Vallesinella, nel 2008 a Malga Ritort, e poi i parcheggi sono stati attivati anche in Val di Fumo, Val d’Algone e l’ultimo nel 2013 in Val Biole. Il sistema ormai consolidato è diventato anche un’offerta occupazionale stagionale per circa una settantina di giovani residenti (considerato tutto il sistema di presenza nelle valli), in particolare studenti universitari, che ad inizio estate vengono sensibilizzati e formati. Col tempo la mobilità è diventata anche sempre più integrata con il trasporto pubblico trentino, con i pullman di mobilità-vacanze proposti da Comuni, Comunità di valle ed APT collegando i diversi ambiti del territorio del Parco. Ne sono esempio l’integrazione ed il collegamento con gli autobus di linea, con la ferrovia Trento-Malè- Marilleva, con la Pinzolo – Campiglio Express, con la corsa specifica che giornalmente collega Cles alla Val di Tovel. Viene, in definitiva, concretizzata la possibilità, offerta ai turisti e residenti, di “liberarsi” dall’automobile per vivere – e contribuire a conservare – le bellezze naturali dell’area protetta con un nuovo approccio più consapevole.

La politica delle tariffe è un ulteriore elemento chiave perché se da un lato deve essere garantita la sostenibilità, anche economica, delle iniziative, dall’altra non deve porre l’iniziativa stessa fuori mercato. Si è peraltro potuto verificare come, a fronte di servizi organizzati ed efficienti e di un territorio ben curato, il turista sia disposto a pagare e, anzi, ritenga le tariffe proposte congrue. Inoltre, occorre ricordare che uno dei presupposti dello sviluppo sostenibile è dare il giusto valore anche ai beni ambientali che, senza risorse, non possono essere conservati né valorizzati. Si può affermare che, preso nel suo insieme, il progetto di mobilità e di gestione parcheggi sia molto vicino al pareggio economico, questo è indubbiamente un elemento decisivo per pensare di riproporre l’iniziativa nei prossimi anni. Per la stagione 2015 il servizio è sulla via della conclusione, (finirà l’11 ottobre in Val di Tovel) e si possono presentare dati più che positivi che superano di qualche punto percentuale quelli che erano i dati della stagione record del 2013. A metà della scorsa settimana erano state complessivamente trasportate 235.538 passaggi, in aumento del 5% rispetto al 2013.

L’incremento delle presenze e la soddisfazione espressa dai turisti dimostrano che il progetto è valido ed è apprezzato, tanto che ormai la mobilità non è percepita solo come un modo di spostarsi, ma è diventata parte dell’esperienza di vacanza. Si prospettano, inoltre, novità importanti per la stagione futura a Vallesinella: un nuovo parcheggio più defilato rispetto all’attuale, il miglioramento della viabilità e una nuova corsa con il trenino nel servizio mobilità da Madonna di Campiglio.

A fine agosto è stato sperimentato il servizio con il trenino al fine di verificare i presupposti per inserirlo definitivamente nella mobilità del 2016, prima ad integrazione e poi in sostituzione delle navette operanti oggi. Il trenino, infatti, è meno ingombrante e non costringe chi entra in bici o a piedi a fermarsi per lasciar passare il mezzo.

PANEVEGGIO PALE DI S. MARTINO
Vivere il Parco significa anche conoscere e visitare i suoi tesori naturalistici e paesaggistici senza disturbare l’ambiente, gli animali, i fiori e le piante che li compongono. È possibile avvicinarsi a questi tesori e fruire del territorio protetto senza arrecare loro danno, evitando di aggredirli con un assalto disordinato di auto, moto e pullman. Anche la circolazione dei mezzi a motore deve diventare sempre più sostenibile per l’ambiente: meno emissioni nocive, meno rumore, meno ingorghi, comportano per tutti la possibilità di fruire delle meraviglie della natura preservandole per il futuro. Mobilità sostenibile nel Parco vuole dire allora scegliere consapevolmente il luogo che si vuole visitare, il mezzo migliore per arrivarci e il periodo più indicato per goderne appieno la bellezza.
I bus navetta presenti nel Parco trasportano all’incirca 40 mila persone all’anno. Dal 2014 sono, inoltre, presenti 3 ciclostazioni con 12 biciclette a pedalata assistita. Nel primo anno il servizio è stato utilizzato da circa 600 utenti. Nel corso della settimana europea della mobilità le biciclette sono state offerte gratuitamente ai visitatori.

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One Reply to “Nei Parchi naturali del Trentino senza auto

  1. …purtroppo ancora molte chiacchiere e poca vera sostanza. Meno autoreferenzialità aiuterebbe

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