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‘Ndrangheta, ‘Rifiuti Spa 2’: sodalizio con imprenditore veneto per gestione servizi

L’indagine che ha portato alla raffica di arresti tra la Calabria, il Veneto e la Francia, deriva dalla prima tranche dell’operazione ‘Rifiuti Spa’, cominciata nel 2006

NordEst – Quel procedimento aveva accertato l’esistenza di un accordo trasversale tra le cosche Libri-Condello finalizzato alla ripartizione degli interessi economici ricavabili dalla gestione fraudolenta delle discariche calabresi.

L’imprenditore Matteo Alampi, ritenuto esponente di spicco dell’omonima cosca e titolare della società Edilprimavera, era riuscito ad avviare in Calabria diversi impianti per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, facendo fronte ai requisiti tecnici espressamente richiesti dai relativi bandi di gara attraverso l’unione societaria con l’imprenditore veneto Sandro Rossato (63 anni, anche lui compare tra gli arrestati), con esperienze e qualifiche nel settore specifico.

In particolare il binomio Alampi-Rossato aveva costituito numerose società, tra cui la Rossato Sud, per opere di bonifica, protezione ambientale, smaltimento e recupero dei rifiuti, aggiudicandosi, ”attraverso il sistematico ricorso ai tradizionali metodi di intimidazione mafiosa”, scrivono i magistrati, diversi appalti per la gestione di alcune discariche in provincia di Reggio Calabria. L’indagine si era conclusa con l’emissione di 14 misure cautelari, Matteo Alampi venne condannato dalla Corte di appello di Reggio Calabria a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa e altri reati.

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