Grande esperto di montagna, 44 anni, era di Cremona. Sui suoi social aveva postato le immagini di una giornata di sole e neve, finita però in tragedia
NordEst – Tragica valanga in Val di Fassa. La vittima è Alessandro De Marchi, guidava una comitiva di sette persone, quando è stato travolto da una massa di neve. E’ rimasto sepolto per più di un’ora. La valanga si era staccata poco prima delle 13 del 10 dicembre in cima alla Val San Nicolò, nel Comune di Pozza di Fassa.
L’uomo, grande appassionato ed esperto di montagna, era dotato di Artva (l’apparecchio che consente di individuare le persone che restano coinvolte da una valanga) che però non ha funzionato, forse perché danneggiato dalla valanga o perché scarico. De Marchi era stato subito trasferito al Santa Chiara dove era ricoverato in rianimazione. E’ morto nel primo pomeriggio di lunedì 12 dicembre.
Gli esperti invitano alla prudenza in quota, nonostante le temperature in ribasso di queste ore. Le prime escursioni possono essere molto pericolose dopo un lungo periodo senza allenamento.
In breve
Sabato pomeriggio, soccorso alpino mobilitato per uno scialpinista a Malga Colbricon (Lagorai, Paneveggio). Un altoatesino del 1962 è stato soccorso nel primo pomeriggio di sabato, dopo essersi infortunato al ginocchio mentre si trovava alle Buse dell’Oro, a monte della malga Colbricon (Lagorai, Paneveggio), a una quota di circa 2.000 metri. Otto soccorritori hanno raggiunto l’infortunato a piedi in circa un’ora e mezza e gli hanno prestato le prime cure. Poiché a causa della nebbia non è stato possibile far intervenire l’elicottero, lo scialpinista è stato imbarellato e trasportato fino a malga Colbricon. Da qui, con la barella agganciata al quad, fino alla strada statale, dove è stato affidato all’ambulanza.
