NordEst

Monti: ‘Alternativa ai sacrifici era non pagare stipendi e pensioni’

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?Il capo dello Stato ha firmato il decreto

Sconto Irap di 10.600 euro per chi assume giovani e donne, 15.200 euro al Sud. Subito in vigore maxi rincari per benzina e diesel . Pensioni, stop ad anzianità dal 2018. Fornero: ‘Ora il mercato del lavoro’. Card. Bertone: ‘Sacrifici fanno parte della vita’. Monti: ‘Italia non fallirà’. Dalla stretta sulle pensioni al fisco, le novità. Imprese e banche: bene la manovra. Upi: stralciare norme su Province.

(Adnkronos) – "Con questa operazione che è di rigore, di equità e di crescita, io ho chiesto agli italiani molti sacrifici, ma l’alternativa non era andare avanti come se niente fosse senza i molti sacrifici. Ma era il rischio, molto concreto, che lo Stato non potesse più pagare, che gli stipendi non potessero più essere pagati, che le pensioni non fossero più pagate. Non abbiamo da guardare molto lontano: la Grecia è la rappresentazione di che cosa sarebbe potuto accadere in Italia". Del resto, "guardando l’andamento degli spread inseguivamo la Grecia a tre mesi di distanza". Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti, intervistato da Bruno Vespa a ‘Porta a porta’.

Sulla sua partecipazione alla trasmissione di Rai uno Monti ha voluto chiarire che "non sono qui per far piacere a lei ma come dovere di spiegazione di fronte ai cittadini". La misura più sofferta della manovra? "Nessuna e tutte", risponde Monti. Poi si corregge: "No devo essere più sincero. Quando abbiamo capito che occorreva chiamare a contribuire i pensionati, anche quelli con livelli molto bassi, appena superiori alla fascia minima, be’, lì siamo stati molto in difficoltà". Ed è in quel momento, aggiunge, "che abbiamo deciso di chiamare a contribuire" coloro che avevano usufruito dello "scudo fiscale".

E sulle possibilità tecniche del prelievo sui capitali ‘scudati’ previsto dalla manovra ha assicurato che "è possibile e sarà fatto". Si tratta di capitali "anonimi ma presso banche e istituzioni finanziarie. Pensiamo di farcela". Sulle proteste annunciate dai sindacati dopo la presentazione della manovra, Monti si è mostrato comprensivo: "In questo Paese ci sono stati scioperi generali per molto meno. Capisco le reazioni ma invito a considerare cosa sarebbe successo, anche al mondo dei pensionati, senza questa azione". Il presidente del Consiglio si dice certo che "gli italiani capiranno, ma noi dovremo spiegare queste decisioni".

Quanto alla possibilità di emendamenti in tema previdenziale Monti è stato chiaro: "Il Parlamento è sovrano, ma il tempo è poco e il margine di flessibilità pochissimo". In ogni caso "è prematuro affermare" che sarà necessario porre la fiducia sulla manovra. "Più importante è quello che ho spiegato sulla finalità nel tempo" della manovra, da approvare "in tempi brevi e senza modificarla molto".

A rischio le Comunità di valle in Trentino –
E’ quanto stabilito dal decreto, all’articolo 23. Secondo il senatore trentino della Lega Nord, Sergio Divina, una battuta d’arresto per le Comunità di valle. Dopo aver esaminato il tetso si è affrettato a rimarcare in un comunicato: "Non essendo le Comunità di valle enti territoriali previsti in Costituzione, ricadono espressamente sotto la scure della manovra governativa, e non essendovi date per l’entrata in vigore di questa specifica norma, la stessa scatterebbe con l’entrata in vigore del decreto legge".

L’articolo 20 mette seriamente in difficoltà la Provincia. Lo conferma lo stesso assessore provinciale agli enti locali Mauro Gilmozzi che ribadisce la necessità di approfondire: "il significato attribuito dalla manovra ad enti territoriali non associativi" tra i quali potrebbero rientrare anche i Parchi o altri enti simili.

A questo punto dovrà essere chiarito urgentemente se si tratta effettivamente di norme di principio a cui armonizzare la legislazione trentina, ferme restando le prerogative delle autonomie speciali con Regione e Provincia dotate di potestà ordinamentale esclusiva.

Il problema non si pone quindi sulla legittimità dell’esistenza delle Comunità di valle ma sulla remunerazione di chi le guida e di chi ne compone le assemblee.

Secondo il senatore Divina: "Se Gilmozzi pensa di cavarsela sostenendo che la competenza è provinciale, significa che vive sulla luna – afferma il senatore leghista – nulla quaestio sulla possibilità di istituirle, retribuirne gli organi è però ora vietato dallo Stato". La questione riguarderebbe infatti anche i consigli circoscrizionali, istituzioni che in Trentino esistono a Trento e Rovereto.

A giorni inoltre, si attende il via libera al referendum promosso dal Carroccio per chiedere l’abolizione delel Comunità di valle, che dovrebbe svolgersi la prossima primavera. Il Comitato dei saggi (l’organismo composto da tre giuristi chiamato a vagliare l’ammissibilità del referendum, ndr), avrebbe chiesto solo di rendere più chiaro il quesito.

?Il testo integrale della manovra (LeggiOggi) Sviluppo ed equità

Accordi bilaterali –
Saranno dei negoziati bilaterali a stabilire la ripartizione finanziaria della somma complessiva di 860 milioni che la Manovra Monti imputata a carico delle singole Regioni a Statuto speciale, delle Province autonome di Trento e di Bolzano e dei rispettivi comuni. Lo ha chiarito il Governatore del Trentino, Lorenzo Dellai. "E’ giusto che si prevedano dei negoziati bilaterali – ha detto – anche perche ogni regione ha dei propri regolamenti finanziari e delle specificita’ operative. "Per quanto ci riguarda – ha proseguito Dellai – e’ molto importante che si giunga a questa definizione, che va nella direzione del rispetto delle norme dello Statuto di autonomia. L’apporto delle Province autonome e’ sacrosanto e doveroso e mai Trento e Bolzano hanno voluto sottrarsi agli obblighi finanziari – ha concluso il Governatore del Trentino -. Abbiamo chiesto il rispetto delle procedure previste dal nostro statuto. Ora, aldila’ dell’aspetto finanziario, abbiamo numerosi altri punti
di confronto con il Governo sempre in tema della manovra".

Costi politica in Trentino –
Il consiglio regionale del Trentino Alto Adige ha approvato una mozione che prevede tagli ai costi della politica, in particolare a diarie e vitalizi. A regime, con il provvedimento approvato che si aggiunge ad altri, si giunge ad un calo del 25% dell’indennita’ netta. Si prevede inoltre di introdurre un nuovo regime previdenziale su base contributiva con decorrenza dalla prossima legislatura, Fatti salvi i diritti acquisiti.

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