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Marmolada, la Val di Fassa sollecita il nuovo impianto Fedaia – Pian dei Fiacconi: a rischio molti posti di lavoro

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L’estate 2020 in Val di Fassa sarà segnata, per la prima volta dopo ben 74 anni, dall’impossibilità di salire verso la Marmolada con l’impianto Fedaia – Pian dei Fiacconi

di Andrea Boghetto

Dolomiti – Un primo impianto a seggiole monoposto su tale linea fu realizzato già nel 1946, per poi essere affiancato e sostituito nel 1963 da un nuovo impianto ad esso simile.

Nel 1974 è stata realizzata la famosa “cestovia”, impianto a cabinette aperte, che però a fine del 2019, dopo due proroghe, è giunta alla scadenza di vita tecnica, ovvero al momento in cui diviene impossibile continuare il servizio pubblico.

Tutte queste iniziative imprenditoriali furono intraprese dalla famiglia Graffer di Trento, che costruì e gestì gli impianti fino al 2017, per poi cedere l’intero pacchetto azionario alla famiglia Mahlknecht, imprenditori di Ortisei, che ha garantito il funzionamento per le ultime cinque stagioni turistiche.

Il territorio chiede un intervento urgente

Molti turisti, ma anche residenti ed operatori della zona si chiedono come mai non vi sia alcun segnale di rinnovamento dell’impianto.

La causa è semplice e complessa nello stesso tempo. I nuovi concessionari già a fine 2018 hanno intrapreso la progettazione del nuovo impianto; al posto della cestovia, evidentemente obsoleta sia dal punto di vista tecnico che funzionale, hanno proposto una cabinovia dalle più moderne caratteristiche tipologiche ma con limitata portata oraria (500 persone/ora), particolarmente rispettosa dell’ambiente circostante; la stazione a valle rimarrebbe nel sito attuale, quella a monte spostata di circa 110 metri verso sud est per minimizzare il rischio valanghe.

Manca ancora l’accordo

I contatti con il Consigliere regionale Luca Guglielmi, gli incontri con gli uffici provinciali competenti, i sopralluoghi dei funzionari, le verifiche tecniche hanno dato sempre esito favorevole alla nuova iniziativa, che è però in stand by a causa del’emergenza Covid.

Va tuttavia precisato che in una delibera della Giunta Provinciale del dicembre 2015 relativa allo sviluppo della Marmolada si legge: “La realizzazione dei nuovi interventi relativi alla manutenzione e razionalizzazione degli impianti e delle strutture esistenti, legati alla pratica dello sci, è subordinata alla sottoscrizione di un accordo di programma tra la Provincia autonoma di Trento e la Regione del Veneto volta a definire impegni reciproci e a condividere eventuali esigenze modificative del programma di cui alla presente deliberazione…”

Ciò significa che anche il rifacimento di questo impianto, completamente ubicato in Trentino e lontano dalla fascia di confine tra le due amministrazioni, deve passare attraverso il via libera politico tra le due amministrazioni.

Oggi quindi la famiglia proprietaria e tutti gli operatori del Fedaia sta aspettando che la situazione si sblocchi. Molti posti di lavoro dipendono dal funzionamento dell’impianto. Il progetto è fermo e nel frattempo gli uffici competenti, attendono il via libera da parte della politica per rilasciare la nuova concessione.

 

Il cestello numero 1

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