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Maltempo, Zaia: “Firmato decreto su ‘stato di crisi’ nel Bellunese” dopo visita ai luoghi colpiti

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Il decreto è “aperto”, nel senso che può essere esteso anche ad altri territori

Belluno_Feltre_panoramica sulla città

Belluno –  “Il 10 novembre scorso ho firmato il decreto on il quale è stato dichiarato lo “stato di crisi” per le eccezionali avversità atmosferiche verificatesi a partire dal 4 novembre 2014 e tutt’ora in corso, sull’intero territorio della provincia di Belluno. Ma lo stesso decreto è ancora “aperto” nel senso che è stato individuato intanto tutto il territorio bellunese, ma con successivo provvedimento verrà determinata la “chiusura” dello stato di crisi con la possibilità di estenderlo ad altri territori del Veneto colpiti dal maltempo e che hanno subito danni, come quelli del Portogruarese”.

Lo fa presente il presidente della Regione Luca Zaia con riferimento alla situazione che vede il territorio veneto largamente interessato da eventi atmosferici eccezionali. “L’impostazione del decreto che ho firmato – fa rilevare lo stesso Zaia – serve per non dover fare una miriade di decreti, uno per comune. Vista infatti l’estensione dei fenomeni che vanno dalle frane delle aree montane alle emergenze nel Veneto orientale fino alla piena del Po, e non avendo al momento una previsione puntuale delle zone che potrebbero essere ancora interessate, un unico decreto ci permette di avere il tempo di raccogliere tutte le segnalazioni e preparare una documentazione “corposa” da inviare a Roma per la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del governo”.

“In questo modo – conclude il presidente – sarà più agevole dimostrare anche che le avversità hanno colpito ampie aree della nostra regione e non singoli comuni, in quanto la legge prevede che lo Stato dichiari l’emergenza su vaste aree del territorio che abbiano segnalato danni e disagi riconducibili ai medesimi eventi meteo eccezionali”.

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