Cerimonia strettamente privata per dare l'ultimo saluto a a Nicola Tommasoli,vittima di un terribile pestaggio nei giorni scorsi.
Le campane hanno suonato a lutto anche a Negrar, piccolo centro dove vive la famiglia Tommasoli.
Un centinaio di persone, fra amici e parenti, hanno partecipato ai funerali del giovane 29enne picchiato a morte da un gruppo di 5 ragazzi. Una cerimonia riservata a cui non è stata ammessa alcuna autorità.
La cerimonia privata
Un cuscino di rose bianche ha accompagnato, fino all'altare della chiesa di San Bernardino, la bara chiara ai cui piedi carabinieri in alta uniforme hanno deposto una corona di fiori inviata dal presidente Napolitano.
''La vita è fatta per essere vissuta e non per essere stroncata'' ha detto, durante la sua omelia, il vescovo di Verona, monsignore Giuseppe Zenti, ricordando che Nicola ''è vivo nel cuore dei suoi genitori, del fratello e della fidanzata''.
Lo stesso Vescovo ha ricordato che Nicola è rimasto vittima di una "scatenata aggressività" senza fare alcun riferimento ai cinque giovani fermati dopo l'aggressione.
