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L’Imu preoccupa? Intanto arriva la Tares

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La Tares costerà molto più delle vecchie imposte sui rifiuti

cgia

Impegnati a guardarsi dall’Imu, i contribuenti potrebbero non “accorgersi” del salasso Tares. Da alcuni giorni, infatti, è iniziata in centinaia Comuni la pioggia di bollettini che annuncia l’incombere della nuova tassa sui rifiuti. Tra polemiche, rischio di ingorgo fiscale e proroghe, è arrivata l’ora di pagare, entro la fine di luglio. E con l’introduzione delle nuove aliquote, la Tares costerà molto più di Tia e Tarsu, le vecchie imposte sui rifiuti.

Il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi può essere pagato in diversi modi:
-con il modello F24 presso gli sportelli di banche, Poste e agenti della riscossione
-con i servizi di home-banking e remote-banking
-con i servizi online presenti sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

L’Agenzia delle Entrate spiega le modalità di pagamento e in particolare invita all’uso dell’F24 che si può presentare fino al prossimo 30 giugno. Con l’utilizzo del modello F24 i contribuenti devono barrare la casella “Acc.”, presente nella sezione “IMU e altri tributi locali” del modello. Ricordiamo inoltre che i versamenti telematici si considerano effettuati solo nel caso in cui il saldo da pagare sia stato addebitato sul conto corrente bancario o postale indicato nel file trasmesso.

Questo avviene se, alla data di esecuzione del versamento, il conto risulta aperto, presenta disponibilità finanziarie sufficienti per addebitare l’intero saldo dovuto l’intestatario del conto medesimo, individuato attraverso il codice fiscale, corrisponde al soggetto indicato come tale nel file inviato.

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