NordEst

Libia, Nuovi raid su Tripoli

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L’Ue è "determinata a contribuire" all’applicazione della risoluzione Onu 1973. E’ quanto sottolineano i capi di stato e di governo dei 27 nella bozza delle conclusioni che stamane sul tavolo del vertice.I 27 sollecitano ancora una volta Gheddafi a farsi da parte "immediatamente" per consentire l’avvio di un dialogo con le parti interessate per dare il via al processo di transizione democratica tenendo presente "la necessità di assicurare la sovranità e l’integrità territoriale della Libia".
Stato maggiore Francia, L’operazione durerà settimane – Il capo di stato maggiore francese, Edouard Guillaud, ha affermato oggi in un’intervista a radio France Info, che "pensa" le operazioni alleate in Libia si prolungheranno per "settimane" e "spera" che non dureranno "mesi".
Caccia del Regno Unito sganciano missili su blindati ad Ajdabiya –  Nella notte tra ieri e oggi Tornado britannici hanno lanciato missili su blindati libici che "minacciavano" civili nella città di Ajdabiya, nell’est del Paese. "Alcuni aerei da combattimento ‘Tornado’, in missione di ricognizione sulla Libia, hanno partecipato la notte scorsa ad un attacco missilistico coordinato contro unità dell’esercito libico del clolonnello Gheddafi, in appoggio alla risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu" adottata il 17 marzo scorso. Lo rende noto un comunicato del ministero. "Aerei Tornado hanno lanciato un certo numero di missili Brimstone su veicoli blindati libici che minacciavano la popolazione civile ad Ajdabiya", continua la nota, senza precisare tuttavia se gli obiettivi siano stati colpiti.
 
Rasmussen, si discute per un ruolo maggiore – Dopo una settimana di consultazioni non-stop, che hanno registrato momenti altissimi di tensione al quartiere generale dell’Alleanza atlantica, è stata la Turchia ad annunciare per prima l’accordo raggiunto tra gli alleati.   Secondo fonti diplomatiche, l’intesa prevede l’assegnazione alla Nato del coordinamento militare e la costituzione di una cabina di regia tra tutti i paesi che partecipano alle operazioni, sul modello della missione Isaf  condotta in Afghanistan. Ma i dettagli del compromesso non sono stati resi noti e restano punti da chiarire. Parlando alla Cnn, Rasmussen, ha dichiarato che "per il momento ci sarà un’operazione della coalizione ed un’operazione della Nato". 

 
"Si sta ancora discutendo se la Nato prenderà un ruolo più ampio. Questa decisione non è ancora stata presa", ha aggiunto Rasmussen. Ad impedire finora l’assunzione di un ruolo maggiore della Nato sono le differenze di opinione tra i 28 sull’opportunità di condurre raid aerei anche contro le truppe di terra del colonnello Gheddafi. Francia e Gran Bretagna lo ritengono necessario e pienamente conforme al mandato della risoluzione Onu, mentre la Turchia, li ritengono controproducenti e ne chiedono lo stop.    
 
Le discussioni proseguiranno per concludersi, probabilmente, martedì a Londra alla riunione tra i ministri degli esteri dei paesi che partecipano alla coalizione dei volenterosi. Una riunione che, in sostanza, dovrebbe  essere la ‘prima’ di questa cabina di regia.
 
Il compromesso è stato accolto con particolare soddisfazione dall’Italia, che si è battuta per imporre una catena di comando unico sotto l’ombrello della Nato. Tra l’altro, con il rientro sotto l’Alleanza del comando delle operazioni, sarebbe la base di Napoli ad ospitare il quartiere generale della missione.    "Era esattamente quello che l’Italia chiedeva e anche se si tratta di un’intesa politica preliminare – hanno commentato alla Farnesina – il nostro giudizio è certamente positivo perché si tratta di un comando unico che evita una moltiplicazione di comandi". La Farnesina ha poi spiegato che ci sarà un "comando operativo esclusivo della Nato" affiancato  da "un gruppo internazionale di alto livello, cioé una cabina di regia che fisserà le grandi linee della strategia politica" dell’operazione, ma ciò – hanno precisato – "non intacca la catena di comando esclusiva della Nato".    Per la no fly zone il passaggio di consegne tra il comando Usa e la Nato dovrebbe avvenire "nel giro di un giorno o due", ha precisato da Ankara il ministro degli esteri turco, Akhmed Davotoglu. L’accordo è stato raggiunto in una teleconferenza con Francia, Usa e Gran Bretagna. I contatti si sono tenuti tra il segretario di stato Hillary Clinton, il ministro degli esteri francese Alain Juppé, il ministro degli esteri della Gran Bretagna William Hague e Davotoglu. Alle 21, è tornato a riunirsi il Consiglio atlantico, ma a tarda notte la riunione è stata aggiornata. Le consultazioni tra le capitali proseguiranno anche domani.

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