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Legge stabilità: Veneto contrario non partecipa a voto in conferenza regioni

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Zaia: solo tagli insensati, presenti anche articoli e  commi incostituzionali

veneto rurale

Venezia – Il Veneto è stata l’unica Regione ad uscire dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, riunita oggi a Roma in seduta straordinaria, non partecipando al voto in merito all’intesa sulla Legge di stabilità 2015. L’assessore regionale al bilancio Roberto Ciambetti ha voluto così esprimere in maniera evidente la contrarietà del Veneto ai tagli previsti per le Regioni nella normativa.

“Siamo inoltre convinti – ha sottolineato Ciambetti – che questa Legge di stabilità, sottoposta all’esame delle Regioni, contenga tutta una serie di articoli e di commi incostituzionali. Pertanto, coerentemente con questa nostra posizione, non ho voluto partecipare a nessuna espressione di voto e sono uscito. In ogni caso, faremo ricorso alla Corte Costituzionale”.

“E’ la legge di uno Stato che non sa che pesci pigliare – commenta il presidente della Regione Luca Zaia – e punta solo a tagli insensati in modo da far aumentare a Enti Locali e Regioni il livello di tassazione, che è già a livelli insopportabili. E’ chiaro fin d’ora che con una legge come questa non si incentiva nessuna ripresa, né ci si può attendere che vengano risistemati i conti pubblici, ma solo tagli che ricadranno sulla testa dei cittadini, mettendo a rischio anche servizi fondamentali come quelli della sanità”.

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