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Crisi aziendali bellunesi, l’appello del Papa: “Quando non si guadagna il pane si perde la dignità” (VIDEO)

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Il ministro bellunese Federico D’Incà, era presente all’udienza del Papa. Zuglian (Fim Cisl): “Equo e solidale è il mantenimento delle attività produttive”

NordEst – Nell’udienza generale tenuta dal Papa, mercoledì 17 novembre, il Pontefice ha fatto riferimento alle crisi aziendali che tengono in apprensione molti lavoratori e famiglie in provincia di Belluno, ha riferito il ministro bellunese Federico D’Incà, che ha partecipato all’udienza.

Ascolta l’intervento di Papa Francesco

“Ringrazio Papa Francesco per le parole che mercoledì mattina nel corso dell’udienza generale ha espresso nei confronti dei lavoratori di Borgo Valbelluna – ha detto il ministro Federico D’Incà – in questo momento così delicato, il sostegno del Santo Padre e dei vescovi Marangoni e Pizziolo che sabato mattina, erano presenti alla manifestazione di Mel a sostegno dei dipendenti di Acc e Ideal Standard, è estremamente importante e significativo. Il destino dei lavoratori e delle loro famiglie è centrale e il richiamo alla responsabilità e alla solidarietà che arriva dalla Santa Sede rappresenta un’ulteriore spinta a lavorare per la ricerca di soluzioni concrete che possano garantire il futuro delle aziende e la stabilità occupazionale”.

La preoccupazione dei sindacati.

“L’appello del Papa sulle crisi delle aziende bellunesi commuove e arriva in un momento particolare e delicato. Equità e solidarietà sono sempre state alla base dell’azione sindacale della Fim Cisl e richiamano il MISE ad un alto senso di responsabilità”. Questo il commento di Mauro Zuglian della Fim territoriale alle parole indirizzate al termine dell’udienza generale da Papa Francesco ai lavoratori di Borgo Valbelluna preoccupati per il loro futuro lavorativo. Il Papa ha rivolto un appello affinché “in questa situazione così come in altre simili che mettono in difficoltà tante famiglie non prevalga la logica del profitto ma quella della condivisione equa e solidale”.

“In bilico – commenta Zuglian – non ci sono solamente le attività produttive, ma il tessuto sociale, nel quale queste attività sono nate e cresciute fino a costituirne la trama centrale. La curia, capillarmente presente nel territorio, ben conosce la povertà e il disagio celati dietro la perdita del posto di lavoro e la grande difficoltà di riparare a tale lacerazione.

Ribadiamo – ha concluso Zuglian – con forza che la politica industriale più equa e solidale consista nel mantenimento delle attività produttive. Rinnoviamo la richiesta al MISE di un incontro in presenza, segno di vicinanza ai dipendenti e di serietà nei confronti delle sigle sindacali. Tempo e soluzioni ancora ci sono ma allo scadere dell’uno – sabato 20 novembre – scompariranno anche le altre”.

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