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La crisi continua: aumentano i giovani che decidono di mettersi in proprio

Delle quasi 300 mila imprese nate da gennaio alla fine di settembre 2013, oltre 100 mila sono guidate da under 35

NordEst – E’ questo il dato incoraggiante e controtendenza che emerge da un’analisi di Unioncamere. I settori nei quali gli under 35 sembrano individuare le maggiori possibilità di successo sono quelli del commercio (dove opera il 20,5% delle neo-imprese giovanili), delle costruzioni (9,4%) e dei servizi di ristorazione (5,6%). Nella grande maggioranza dei casi (il 76,8%) si tratta di imprese individuali, mentre il 15,6% ha scelto invece la forma della società di capitale. Da un punto vista territoriale, è Vibo Valentia (con una incidenza del 16,8% di imprese giovanili sul totale) la provincia a maggior tasso imprenditoriale under-35; ultima è invece Trieste (con solo il 7,4%).

Dall’indagine emerge però che il saldo tra aperture e chiusure di imprese nel terzo trimestre è stato pari a +12.934 unità; è questo il dato più basso della serie degli ultimi dieci anni. Tra luglio e settembre 2013, si contano 76.942 iscrizioni di nuove imprese (1.923 in più rispetto allo stesso trimestre 2012) e 64.008 cessazioni di esistenti (3.498 in più rispetto all’anno scorso).

E’, purtroppo, l’artigianato a mostrare le sofferenze più acute: tra luglio e settembre il saldo tra aperture e chiusure di aziende artigiane è stato di 1.845 imprese in meno, il peggiore in assoluto degli ultimi dieci anni, segnalando per il settore una crisi sempre più profonda.

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