Sindaco Bolzano, ‘Sono una persona onesta. Non sono indagato e confido in ogni modo nella Magistratura’. Anderlan traccia linea rosso-bianca davanti al Consiglio, come protesta con le ipotesi di reato dell’inchiesta trentina. La sindaca di Riva del Garda, un’ora in Tribunale a Trento per rispondere alle domande del GIP Enrico Borrelli. Nel pomeriggio in piazza a Riva ha inaugurato le luminarie di Natale: “Ho la coscienza tranquilla”. Presidio per la legalità a Riva del Garda
Trento/Bolzano – Il gip di Trento Enrico Borrelli ha revocato gli arresti domiciliari alla sindaca di Riva del Garda, Cristina Santi (foto di copertina / fb ndr), sostituendoli con obbligo di dimora. La comunicazione è arrivata al termine dell’interrogatorio di garanzia, durato poco più di un’ora. La sindaca è arrivata in Tribunale accompagnata dai legali Nicola Zilio e Ilaria Torboli.
Alle 17.30 di venerdì, Santi era in piazza Garibaldi a Riva per l’accensione delle luminarie di Natale. Ha detto di sentirsi con la coscienza tranquilla. Il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti: “La sindaca ha scelto di rimanere in carica, è una scelta sua. Non entriamo nella scelta della sindaca”. L’ex sindaco di Dro e senatore Vittorio Fravezzi sarà invece interrogato la prossima settimana.
“Le accuse rivolte al mio cliente sono totalmente infondate, e l’aggravante mafiosa appartiene a una fervida immaginazione”. È quanto dichiara l’avvocato bolzanino Beniamino Migliucci dopo l’interrogatorio di garanzia dell’architetto Fabio Rossa al tribunale di Trento, dove si è presentato accompagnato dall’altro legale che lo difende, l’avvocato Luca Migliucci, in merito alla maxi inchiesta della Procura. Davanti al gip, Rossa si è avvalso della facoltà di non rispondere, dichiarando comunque la sua disponibilità a fornire chiarimenti, dopo che avrà letto gli atti. E proprio su questo punto, i suoi avvocati hanno chiesto di dichiarare la nullità dell’interrogatorio in quanto, spiegano, visti i tempi stretti, “non c’è stata ancora la possibilità di confrontarsi sugli atti d’indagine depositati”. Nel frattempo, hanno presentato istanza al tribunale del riesame, chiedendo la revoca della misura cautelare (da martedì, Rossa è agli arresti domiciliari).
Kompatscher e le chat
Il governatore altoatesino Arno Kompatscher chiede agli inquirenti di pubblicare tutta la chat, che appare nelle carte degli inquirenti della Procura di Trento, per fare così piena luce sulla sua posizione. Il presidente della Provincia di Bolzano sarebbe infatti stato membro di una chat denominata “Cena di Natale” assieme a una serie di politici ed imprenditori, tra loro il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager che attualmente si trova agli arresti domiciliari. Hager così – secondo gli inquirent i- in più occasioni si sarebbe vantato di una certa vicinanza al governatore. Pubblicando l’intera chat – ha detto Kompatscher ai microfoni di Rai Alto Adige – si vedrebbe “che non c’è nulla di criticabile nel mio comportamento”.
“Non ho mai ricevuto un finanziamento da Hager perché tutti i finanziamenti da imprenditori e non imprenditori, visto che anche semplici cittadini hanno dato il loro contributo, sono andati al partito, come lo prevede la legge. I partiti per legge – ha proseguito – devono finanziarsi tramite donazioni. E’ stata una buona scelta abolire il finanziamento pubblico dei partiti? La legge dice che devono essere i cittadini a finanziarli. Posso io dire: tu sì tu no? Non credo che questa sia la soluzione”, conclude Kompatscher.
Svp scende in campo
Sull’inchiesta interviene anche il suo partito, la Svp. “Le accuse emerse dalle indagini sono gravi. Tuttavia, i fatti documentati sono stati finora poco chiari. Abbiamo la massima fiducia nella magistratura e siamo convinti che i fatti saranno chiariti completamente”, afferma il presidente Svp Dieter Steger. “È importante sottolineare che nessun esponete attivo della Volkspartei è indagato. Lo stesso vale per il partito, che non è oggetto di alcuna indagine. Tutti i processi relativi alla conduzione finanziaria della campagna elettorale provinciale 2018 sono stati esaminati da diversi organi di controllo a livello statale e provinciale e dichiarati corretti e conformi alla legge”, conclude Steger.
Il sindaco di Bolzano chiede chiarezza
“Sono una persona onesta e perbene che ha sempre agito e operato nel solo interesse della collettività e così sarà fino alla conclusione del mio mandato amministrativo. Confido in ogni modo nella Magistratura e nel suo operato con la speranza che si arrivi il prima possibile ad una chiara definizione dei fatti”. Lo afferma il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi in riferimento ad articoli di stampa sulla maxi-inchiesta della Procura di Trento.
Il primo cittadino, che guida una giunta centrosinistra-Svp, evidenza che: “In riferimento ai recenti fatti di cronaca e alla narrazione seguita sulla stampa locale, ricorrendo spesso in articoli e servizi radio-televisivi anche il nome del sindaco di Bolzano, al fine di ristabilire l’oggettiva realtà dei fatti, evidenzio come non risulto indagato nella vicenda. Leggo invece pure illazioni e speculazioni giornalistiche: notizie spesso destituite di ogni fondamento di cui per altro non conosco né la fonte, né la provenienza”, così Caramaschi.
Sabato 7 dicembre alle ore 10.30 in piazza 3 Novembre a Riva del Garda si terrà un presidio promosso da Acli, Cisl, Cgil, Uil, Arco e Anpi contro quello che definiscono “intreccio perverso tra affari e politica”. Il riferimento è all’inchiesta della procura di Trento sui rapporti fra amministratori e imprenditori con “lo scopo di acquisire la gestione o il controllo di attività economiche, concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri”. Per partecipare all’iniziativa il PD ha annullato l’assemblea l’Assemblea plenaria degli iscritti.