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Il grazie del vescovo Lauro ai sanitari del Trentino: “Siete più che eroi”

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L’arcivescovo Tisi al personale degli ospedali e delle strutture sanitarie: “Siete più che eroi, il vostro agire è stata la nostra Pasqua”. Domenica pomeriggio la messa nella cappella dell’ospedale Santa Chiara a cui hanno partecipato anche il presidente Fugatti e l’assessore Segnana

Trento – “Non eroi, molto più che eroi. L’eroe fa una cosa straordinaria una tantum. In questi mesi abbiamo visto che nelle nostre strutture sanitarie esiste uno straordinario patrimonio di persone che considerano invece normale mettersi generosamente a disposizione degli altri. Vorrei che tutti si rendessero conto dell’importanza di questo patrimonio, e non lo dimenticassero quando l’emergenza sarà finita”.

Queste le toccanti parole pronunciate domenica pomeriggio dall’Arcivescovo di Trento mons. Lauro Tisi, nella cappella dell’ospedale Santa Chiara di Trento, dove ha officiato, assieme al cappellano padre Davide Negrini, la messa di ringraziamento a tutto il personale medico-sanitario e ausiliario che si è prodigato, a volte anche al prezzo della sua stessa vita, per combattere gli effetti della pandemia di Coronavirus e assistere i malati.

Alla celebrazione – tenutasi il primo giorno in cui in tutto il Trentino si è potuto tornare a celebrare la messa pubblicamente – erano presenti anche il presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti, l’assessore alla salute e politiche sociali Stefania Segnana, il dirigente del Dipartimento salute e politiche sociali Giancarlo Ruscitti.

“Grazie anche per la gentilezza e la delicatezza con cui avete accompagnato coloro che stavano per compiere il Viaggio estremo senza il conforto dei propri familiari – ha detto ancora mons. Tisi. – Il vostro conforto vale come l’Estrema unzione agli infermi. Voi siete stati Pasqua per noi. Voi siete il documento, la prova provata che non si può vivere senza gli altri”.

 

“Cristo è Risorto nella vostra straordinaria dedizione, nella gratuità e generosità del vostro spendervi senza riserve, nel vostro rischiare la vita fino a morire per noi”. Sono le parole con cui l’arcivescovo Lauro Tisi si rivolge agli operatori sanitari nella s. Messa nella cappella dell’ospedale s. Chiara di Trento. Un modo per dire grazie a tutti coloro che si sono spesi senza sosta all’apice dell’emergenza Covid-19. “E’ un inno all’umano – aggiunge l’Arcivescovo – ciò che abbiamo visto fare da voi. Una meravigliosa conferma alla lucidità delle parole evangeliche che ravvisano nel servire, nel dare la vita, nello spendersi, l’habitat dentro il quale trovare il senso profondo del nostro esistere”. E ancora: “All’interno delle strutture sanitarie e assistenziali, abbiamo un formidabile patrimonio esistenziale, fatto di uomini e di donne che considerano assolutamente normale: prendersi cura, farsi prossimo, mettersi a disposizione senza clamori. Questo è semplicemente Vangelo vivo. Dobbiamo dirvi grazie, a nome di tutta la comunità trentina, per la tenerezza e la delicatezza con cui avete accompagnato gli ultimi istanti dei nostri cari che sono morti, senza poter contare sulla vicinanza dei propri familiari. Non vorrei – conclude don Lauro – ci dimenticassimo della vostra straordinaria lezione d’amore”.

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