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Guardia di finanza, operazione “Sogni d’oro”: contrasto all’attività extra-alberghiera irregolare in Trentino

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Effettuate oltre quaranta verifiche e denunciati tredici soggetti nell’Alto Garda. Segnalati circa 1,5 milioni di euro di base imponibile sottratta a tassazione

Trento – I finanzieri del Comando Provinciale di Trento, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali a tutela delle entrate erariali e del rispetto della corretta concorrenza di mercato, hanno concluso di recente l’operazione “Sogni d’oro”, rivolta al settore dell’attività extra-alberghiera irregolare, denunciando 13 soggetti, 3 dei quali per frode fiscale e 10 per inosservanza delle leggi di Pubblica Sicurezza in materia di segnalazione degli alloggiati. E’ stata constatata una base imponibile sottratta a tassazione per complessivi 1.472.368,00 euro, con un’imposta evasa stimata ai fini delle imposte dirette per oltre 600.000,00 € ed I.V.A. per 113.000,00 €.

Le attività di verifica fiscale

Iniziate nel 2016, sono state svolte dalla Tenenza di Riva del Garda, in stretta sinergia con l’Agenzia delle Entrate di Trento e con la Procura della Repubblica di Rovereto. L’operazione “Sogni d’oro” è partita da un’analisi effettuata su internet delle strutture alloggiative dell’Alto Garda che pubblicizzavano se stesse sui più noti siti di intermediazione come “attività extra-alberghiere”, ossia come affittacamere, bed & breakfast, case e appartamenti per vacanze o locazioni per brevi soggiorni.

Oltre all’osservanza delle norme, nazionali e provinciali, è stata attentamente controllata la presenza di tutta una serie di servizi aggiuntivi che, se forniti dalla struttura, fanno la differenza tra una mera locazione di immobile per brevi periodi, bed & breakfast, case per vacanze o affittacamere e un’attività alberghiera, quali, ad esempio, la coincidenza della residenza dei gestori con il luogo di esercizio, numero dei locali offerti al pubblico, presenza o meno di un servizio di lavanderia, il noleggio di biciclette o di altri mezzi di trasporto, la prestazione di servizi di guida per escursioni o per attività ricreative, la cessione non gratuita di libri od opuscoli, la somministrazione di cibi e bevande, la presenza di personale “di servizio” non facente parte del nucleo familiare.

Contabilità in nero

Al termine dell’analisi sono stati selezionati 43 soggetti, tutti sottoposti a controlli fiscali approfonditi, operando accessi tributari e anche indagini di natura finanziaria sui conti correnti, al termine dei quali, per 24 soggetti, sono state riscontrate irregolarità di natura amministrativa, contabile e penale, corroborate in alcuni casi dal rinvenimento di contabilità in nero.

Di particolare rilevanza è risultata la posizione di una famiglia che gestiva, in forma imprenditoriale, una struttura ricettiva costituita da 15 appartamenti, sfruttando la formale veste di Bed & Breakfast, che consente un più favorevole trattamento fiscale in materia di imposta sul valore aggiunto, nonché di classificazione reddituale.

Attraverso l’attento esame della documentazione, le Fiamme Gialle trentine hanno individuato anche 3 soggetti che, al fine di ridurre ulteriormente il reddito, hanno inserito in dichiarazione spese per l’acquisto di beni di arredamento e minuteria, per un importo complessivo pari a circa 78.000,00 €, in realtà mai sostenute, rendendosi responsabili del reato di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Dieci soggetti sono stati denunciati per omessa comunicazione delle “schedine di notifica” di persone alloggiate, violazione punita dall’art. 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza con l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206,00 € (pena convertibile in sanzione pecuniaria).

L’attività della Guardia di Finanza si inquadra nel più ampio contesto della tutela della libera concorrenza nei vari settori economici e nella repressione delle forme di evasione capillare: le attività di controllo si sono, infatti, concentrate nei confronti di strutture che, dissimulando un’attività di impresa ovvero omettendo di presentare le previste dichiarazioni fiscali, determinano una distorsione del mercato in danno dei tanti esercenti che operano nel pieno rispetto delle regole e della loro clientela.

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