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Grillo: ”Pd rinunci a rimborsi” e il Pdl marcia in Tribunale

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Clima sempre più teso nella politica nazionale

CHIUSURA CAMPAGNA ELETTORALE MOVIMENTO CINQUE STELLE A SOSTEGNO DEL CANDIDATO A SINDACO PER IL COMUNE DI PARMA

Roma – (Adnkronos) – Il leader del Movimento 5 Stelle sfida via Twitter il segretario democratico: ”Ho preparato il documento che può firmare per ufficializzare il rifiuto”. Lombardi: ”Chi appoggia il Pd è fuori”. #Bersanifirmaqui’ trend topic su Twitter. Bersani incontra gli eletti, prima riunione /DIRETTAMontecitorio apre ai neoparlamentari. Le regole per i neoeletti (FOTO). E’ Ragosta (Sel) il primo della XVII legislatura ad arrivare, Petraroli il primo del Movimento 5 Stelle. Zaccagnini: ”Nostra proposta resta governo a 5 stelle” (VIDEO). ‘Caccia al grillino’ alla Camera nel primo giorno di registrazione (VIDEO). I 108 deputati e i 54 senatori M5S.

Parla il segretario del Pd: Il leader M5s è “un novello principe in formazione” che “non è mai sazio”.. Poi ammette: “Noi non siamo in condizioni da soli di garantire un governo a questo Paese, tanto meno lo sono gli altri”.

Contro la proposta di un governo di cambiamento “arriveranno degli sbarramenti, a cominciare da chi pensa di tenersi libere le mani”. Lo dice Pier Luigi Bersani all’assemblea degli eletti del Pd riferendosi a Beppe Grillo, “un novello principe in formazione” che “non è mai sazio”. “Vuol tenersi le mani libere e non per l’Italia, ma per qualcosa che si chiama potere. Noi, invece, facciamo l’inverso. Quel tanto di potere che abbiamo, lo mettiamo al servizio di questo Paese e cerchiamo una strada”, sottolinea Bersani che se la prende anche con chi nel Pd “dice ‘con M5S neanche un caffé, perchè è assurdo’ e poi sparge antipolitica a piene mani nella stessa pagina…”.

“Noi non abbiamo aperto diplomazie, non è in corso nulla di tutto questo. Noi vogliamo coltivare all’aperto una idea con la quale ci rivolgiamo al parlamento, con un programma alla luce del sole con il quale diciamo ‘adesso si può'”, spiega il segretario ai nuovi inquilini del Parlamento “Noi -sottolina- non siamo qui a cercare deputati o senatori. Io non ci sto che venga messa in giro questa cosa”, dice riferendosi a eventuali tentativi di fare cambiare casacca ai grillini.

Ma la situazione, non si nasconde Bersani è difficile: “Siamo i primi senza poter essere i soli. Questa è una difficile responsabilità”. “Noi non siamo in condizioni da soli di garantire un governo a questo Paese, tanto meno lo sono gli altri. Perché ancor meno gli altri hanno avuto questo affidamento dagli elettori”. “L’elettorato ci ha dato un primato -aggiunge Bersani- che si vede palesamente qui ma non ci ha dato le chiavi di governabilita’”. Dobbiamo “convocarci in un teatro -osserva- perché siamo tantissimi. La composizione dei nostri gruppi è radicalmente mutata”.

“Noi dobbiamo dare una mano a risolvere una grande questione, attrezzare il Senato e Camera” con i loro organismi e “anche qui io non intendo sentire che quando si discute di questo si fa scambio di poltrone, noi dobbiamo adempiere un compito istituzionale”. “Attorno a questi temi istituzionali -aggiunge Bersani- noi lavoriamo per una corresponsabilità”.

“In questo momento responsabilità è cambiamento. Non si possono mettere precari coperchi a una pentola a pressione in mezzo a una crisi che galoppa”, spiega Bersani. “Il cambiamento non è un belletto, non è generico nuovismo”, sottolinea Bersani, parlando di temi, innanzitutto, come “moralità pubblica, funzionamento e credibilita’ delle istituzioni”. “Questa terapia non è un programma di legislatura ma si tratta di punti su cui innescare idee per aprire la legislatura su temi concreti e non su chiacchiere”. “Non si poteva farlo prima, ora si può”, conclude Bersani.

Milano, protesta Pdl in Tribunale

Milano – (Adnkronos) – I pidiellini disubbidiscono al leader del partito e si recano al Palazzo di Giustizia di Milano per manifestargli solidarietà (FOTO). Alfano: “Emergenza giudiziaria sotto gli occhi di tutti”. Ruby, visita fiscale per Berlusconi. Pm di Napoli: giudizio immediato per l’ex premier. Diritti tv, il processo va avanti.

Blitz dei deputati Pdl davanti al Palazzo di Giustizia di Milano per manifestare la loro solidarietà al leader del partito Silvio Berlusconi. Disobbedendo alla richiesta del Cavaliere, i pidiellini, lasciata l’Unione del Commercio in corso Venezia, hanno ‘sfilato’ a piedi per le vie del centro per raggiungere il tribunale in corso di Porta Vittoria. A guidare la marcia il segretario del partito Angelino Alfano. Si è quindi formato un singolare corteo, silenzioso, alla volta del Palazzo di Giustizia.

Ad attendere sui gradini del Tribunale altri parlamentari Pdl, tra cui gli ex ministri Maria Stella Gelmini (“per una volta abbiamo disobbedito a Berlusconi”, ha detto) e Gianfranco Rotondi insieme a Laura Ravetto che hanno lasciato prima la sede dell’Unione di Commercio. Tutti, in attesa di Alfano i pidiellini, disposti sui gradini, tipo ‘foto ricordo’, hanno intonato l’Inno nazionale. Al suo arrivo, Alfano si è messo alla testa dei parlamentari del suo partito entrando nel Palazzo di Giustizia e raggiungendo, al primo piano, l’aula dove si sta svolgendo il processo sul caso Ruby.

”Abbiamo un interlocutore di cui ci fidiamo e a cui ci affidiamo che è il Presidente della Repubblica che è anche Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura”, ha affermato Alfano.

Secondo Alfano ”non è stato ritenuto come motivo valido per un legittimo impedimento l’incontro dei parlamentari del Pdl cui dovevano prendere parte anche i legali di Silvio Berlusconi, Ghedini e Longo, che sono appunto parlamentari”. Inoltre il Pdl per bocca di Alfano contesta ”la nuova visita fiscale compiuta nei confronti di Berlusconi, che è una persona ammalata”.

Alfano ha poi commentato ”il giudizio immediato chiesto dalla procura di Napoli nei confronti di Berlusconi, che ha dato la sua massima disponibilità ad essere sentito dopo il 15 marzo. Tutti questi, ha osservato Alfano, sono ‘tre fatti gravissimi ed è per questo che abbiamo chiesto un incontro con Napolitano”. All’interno del palazzo di Giustizia, Alfano ha incontrato Niccolò Ghedini al quale ha spiegato: ”visto che vi hanno impedito di partecipare all’incontro tra gli eletti del partito, siamo venuti noi da voi”. Quando la protesta Pdl si è conclusa con l’uscita dei parlamentari dal Tribunale, Alfano è andato a trovare l’ex premier al San Raffaele.

Prima ancora, Alfano aveva parlato di “emergenza giudiziaria italiana” che è “davanti agli occhi di tutti”. Un tentativo, secondo lui, “di eliminare per via giudiziaria il leader politico più votato nella storia di questi ultimi 20 anni”, per questo “lo difenderemo”.

In una nota, poi, le ragioni del Pdl della loro manifestazione: ”I gruppi parlamentari di Camera e Senato del Popolo della libertà sono stati costretti ad interrompere la riunione operativa in corso a Milano sugli adempimenti di inizio legislatura poiché il tribunale del capoluogo lombardo, negando il legittimo impedimento, ha stabilito la non valenza istituzionale e politica di tale riunione”.

”Questo gravissimo comportamento rappresenta un vulnus democratico – si legge ancora nella nota Pdl – e un volgare svilimento delle istituzioni e dell’attività di deputati e senatori. Per denunciare questo attacco all’istituzione parlamentare, il segretario politico nazionale, Angelino Alfano, terrà una conferenza stampa davanti al tribunale di Milano, anche al fine di illustrare quei lavori che il Pdl è stato costretto ad interrompere”.

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