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Governo approva rimborsi ai truffati delle banche

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Indennizzi automatici per i risparmiatori che rientrano nel ‘vecchio’ parametro dei 100mila euro di patrimonio mobiliare, così da non perdere tempo

NordEst – Per velocizzare l’avvio dei rimborsi alle vittime dei crac delle banche, l’esecutivo non aspetterà la conclusione dell’interlocuzione con Bruxelles sulla modifica, introdotta ieri nel Consiglio dei ministri, che porta la soglia dei beni mobiliari del risparmiatore a 200mila euro per accedere al rimborso diretto, senza arbitrato.

Nel frattempo la parte delle norme modificata con la soglia a 200mila euro per i beni mobiliari verrà sottoposta a Bruxelles da dove, sostengono fonti vicine al governo, giungerà quasi certamente una risposta positiva. In questo modo, aggiungono le fonti, si potrà iniziare da subito con la raccolta delle domande per i rimborsi e si porrà fine alla vicenda.

ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI -“Più che una misura per allargare la platea dei risparmiatori vittime delle banche, quella dell’innalzamento a 200mila euro del tetto dei beni mobiliari per i rimborsi diretti appare l’ennesimo pretesto per non dare attuazione al fondo”. E’ il giudizio di Letizia Giorgianni, presidente dell’associazione ‘Vittime del Salvabanche’, che parlando all’Adnkronos attacca l’esecutivo: “E’ evidente che un governo serio avrebbe fatto una norma solo dopo aver avuto la certezza matematica del via libera da Bruxelles.

Così, invece, verrà varata una legge che non avrà avuto l’ok dell’Unione europea”. Inoltre, aggiunge Giorgianni, “va ricordato come la maggioranza delle associazioni aveva accettato il testo proposto l’8 aprile da Tria perché era l’unico ad avere la garanzia e la certezza che non avrebbe subito divieti da Bruxelles. Invece, inspiegabilmente e senza che noi ne facessimo specifica richiesta, è stato alzato il tetto dei valori immobiliari così tanto da raddoppiarlo.

E’ una misura che temiamo mal si concili con le normative europee che permettono gli aiuti di Stato – dice ancora – solo in caso di emergenza sociale”. “Se la legge non fosse cambiata rispetto alla proposta di Tria – conclude Giorgianni – il governo non avrebbe avuto più scuse e avrebbe dovuto provvedere con i decreti attuativi che avrebbero permesso di procedere finalmente ai rimborsi”.

ULTIMA PAROLA A BRUXELLES – La decisione di alzare la soglia dei tetto, dice all’Adnkronos Barbara Puschiasis, presidente di Consumatori Attivi, “va a complicare le cose, perché richiederà un’ulteriore interlocuzione con Bruxelles, allungando quindi i tempi e, soprattutto, sappiamo che tra poco non ci sarà un interlocutore in Europa perché ci saranno le elezioni. Sembra anzi un tentativo di non voler fare le cose”. “Vedo difficile anche la questione dei decreti attuativi: entrerà in Parlamento in un momento di accesa campagna elettorale. Il testo potrà quindi uscire – aggiunge Puschiasis – modificato o stravolto. Difficilmente tria emanerà un decreto ministeriale su una norma che potrebbe venir profondamente modificata o sulla quale l’Europa potrebbe porre dei veti”.

“Rimettere in discussione una norma per il cavillo dei 200mila euro non mi pare una buona idea. La battaglia – indica ancora Puschiasis – semmai il governo la poteva combattere sul fronte degli indennizzi ai vecchi azionisti, che oggi prenderanno un’elemosina nonostante avessero confidato nel valore azioni e che invece vedranno riconoscersi pochi euro.

Chiedevamo una rivalutazione dell’importo, con in aggiunta gli interessi legali e le spese di affrancamento: questa era la battaglia che il governo doveva combattere e invece hanno trovato un cavillo per allungare i tempi e illudere i risparmiatori che ancora non vedranno un euro, forse per sempre”, conclude il presidente di Consumatori Attivi.

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