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Giornata internazionale delle foreste, per proteggerle acquista legno certificato

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Sai che legno usi? C’è legno e legno: la differenza non è solo tra il castagno e l’abete: c’è il legno certificato e quello che non lo è

bosco

NordEst – Ma non sempre ci pensiamo o siamo in grado di riconoscerli. Sui prodotti in legno o a base di legno – dal mobile alla carta – possiamo trovare due tipi di certificazione forestale: quella del Forest Stewardship Council (FSC) e quella del Programma per il riconoscimento degli schemi di certificazione forestale (PEFC). La certificazione della filiera è uno strumento importante che può e deve garantire la qualità sociale e ambientale delle foreste. Una gestione forestale rispettosa dell’ambiente deve assicurare che la raccolta dei prodotti legnosi e non legnosi del bosco mantenga la biodiversità, la produttività e i processi ecologici.

“La certificazione della filiera – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente – è uno strumento che può e deve garantire la qualità sociale e ambientale delle foreste, implicando, da parte di chi richiede la certificazione, anche l’assunzione di una precisa responsabilità nel gestire in modo sostenibile il patrimonio forestale. La prospettiva di un vantaggio economico che deriva dalla gestione sostenibile di una foresta dovrebbe essere un incentivo per gestori e proprietari a considerare le foreste come un valore aggiunto per la comunità locale e per l’economia”.

Secondo Legambiente è necessario sviluppare in Italia una nuova modalità di gestione delle foreste che tenga conto della sostenibilità del settore dal punto di vista ecologico, sociale ed economico. Valorizzare i servizi eco sistemici che le foreste ci forniscono, frenare l’abbandono di molte aree interne, presidi fondamentali per la prevenzione degli incendi e contro il dissesto idrogeologico, sottolineare l’importanza della sostenibilità delle foreste anche ai fini una corretta certificazione, sono tutti elementi importanti da considerare. E in questo senso, la certificazione deve tenere conto la multifunzionalità delle foreste, la tutela del suolo, delle acque, dell’aria e la molteplicità delle specie e dei paesaggi.

Occorre dare una nuova funzione sociale ed economica al bosco e alle attività collegate. Le aree forestali protette possono rappresentare un laboratorio dove sperimentare questa nuova funzione e gestione sostenibile del bosco, puntando su percorsi di certificazione delle singole attività forestali e della filiera bosco-legno, iniziando a disincentivare le attività forestali meccanizzate in favore di quelle tradizionali e naturali che, oltre ad avere una maggiore capacità di sequestro di carbonio nel suolo, mantengono intatte le foreste mature aumentando la loro biodiversità.

La politica forestale europea sottolinea l’importanza delle foreste non solo per lo sviluppo rurale, ma anche per l’ambiente e la biodiversità, per le industrie forestali, la bioenergia e la lotta contro i cambiamenti climatici. E ha esortato gli Stati a integrare le proprie strategie forestali in questo senso. Per contrastare il drammatico trend del commercio di legname di provenienza illegale, si è inoltre dotata di due regolamenti specifici, il FLEGT (Forest Law Enforcement, governance and trade) e l’EUTR (European Union Timber Regulation).

“Ma nel nostro paese – aggiunge Nicoletti – oltre a non aver ancora recepito la normativa europea, si continua a tagliare alberi centenari, come accaduto recentemente nel Parco regionale delle Serre in Calabria e sul lago di Vico nel Lazio, a dimostrazione della poca cura che abbiamo del nostro patrimonio forestale”.

I marchi di certificazione forestale

L’FSC promuove una gestione responsabile delle foreste dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. La sua certificazione può essere di due tipi: la certificazione della buona gestione forestale (Fm) per i proprietari di foreste e quella della catena di custodia (Coc) per le imprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Per ottenere la certificazione di una foresta o di una piantagione devono essere rispettati 10 principi e 56 criteri definiti da FSC. La certificazione Coc garantisce la tracciabilità dei materiali provenienti da foreste certificate FSC ed è fondamentale per poter apporre il marchio FSC sui prodotti. Ad oggi l’FSC conta circa 900 membri tra associazioni ambientaliste. Comunità indigene, proprietari di foreste, industrie, grande distribuzione e tecnici. Su scala mondiale vengono certificati oltre 135 milioni di ettari in 81 diversi paesi. In Italia è invece certificata la buona gestione di 60.000 ettari di foreste.
Il PEFC promuove la gestione forestale sostenibile attraverso una certificazione indipendente. Con la certificazione di tracciabilità della catena di custodia è possibile conoscere tutta la catena di approvvigionamento forestale, al fine di sostenere le buone pratiche nella foresta e assicurare che il legname e i prodotti non legnosi di origine forestale vengano acquistati con il rispetto dei più alti standard ecologici, sociali ed etici. PEFC è un’organizzazione ombrello, che riconosce i sistemi nazionali di certificazione forestale in circa 30 paesi, rappresentando ad oggi oltre 232 milioni di ettari di foreste certificate nel mondo. Attualmente sono 483.614 i proprietari con foreste certificate PEFC, quasi tutti collocate nella fascia temperato-boreale, e circa 10.000 le aziende (503 in Italia) che hanno ottenuto la certificazione CoC in oltre 50 Paesi del mondo, che corrispondono ad oltre 30.000 prodotti certificati PEFC a livello globale.

 

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