Trentino Alto Adige

Gattina uccisa con un fucile ad aria compressa in pieno centro a Caderzone

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 Zanoni: «Gli inquirenti indaghino e trovino il responsabile»

caderzone

Caderzone Terme (TN) –  una gattina in vacanza con i suoi padroni è stata crudelmente uccisa con un colpo di fucile ad aria compressa. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Per la tranquillità dei residenti e dei turisti invito il Sindaco del paese ad attivarsi. Chi abita a Caderzone potrebbe sapere chi si diverte a sparare coperto dalla silenziosità di quest’arma».

Una gattina di soli due anni, in vacanza con i suoi padroni, è stata uccisa con un proiettile ad aria compressa. Il barbaro episodio è successo a Caderzone Terme (TN), dove da Milano la famiglia si era trasferita per le vacanze estive in una casa in pieno centro del paese.

Venerdì 16 agosto 2013, la gattina è stata trovata agonizzante sotto casa e la corsa dal veterinario è stata inutile. Dalla radiografia è emerso che la povera gatta è stata colpita con un fucile ad aria compressa: un pallino l’ha attraversata dalla schiena colpendo tutti gli organi vitali. La famiglia della gattina ha presentato denuncia alla caserma dei Carabinieri di Carisolo (TN).

L’europarlamentare Andrea Zanoni, vice Presidente dell’intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «I Carabinieri devono fare tutti gli accertamenti possibili per individuare questo delinquente: un pallino di una carabina che dovesse raggiungere accidentalmente l’occhio di un adulto o ancora peggio di un bambino potrebbe causarne anche la morte. Invito anche il Sindaco ad attivarsi per la tranquillità di residenti e turisti. Qualche abitante potrebbe essere a conoscenza di chi si diverte a sparare in pieno centro abitato. Le associazioni animaliste si costituiscano parte civile contro questo figuro se si arrivasse a un processo. Le autorità devono assolutamente individuare il responsabile perché se l’autore di un gesto così grave non venisse fermato, in futuro ci potrebbe scappare il morto ed allora la responsabilità sarebbe di molti».

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