NordEst

Fiori a Transacqua e Surroga a Canal San Bovo: la Lega Nord interroga la Provincia

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 ?L’INTERROGAZIONE SUL CONVEGNO DI TRANSACQUA 

Convegno "L’utilizzo della Rosa in ambienti di montagna" a Transacqua
 
Nel comune di Transacqua il 15 settembre 2012 si è tenuto il convegno dedicato all’utilizzo della rosa in ambienti di montagna, con il coinvolgimento dei floricoltori trentini per comprendere al meglio l’arte di utilizzare questi magici fiori, mentre i fioristi della Provincia di Trento hanno portato originali creazioni che avranno come tema base la rosa. La Provincia Autonoma di Trento ha appoggiato prestigiosamente quest’iniziativa e tra gli sponsor compare anche il Consorzio dei Comuni Trentini.
In convegno è stato organizzato all’interno dell’auditorium di Transacqua che contiene circa 600 posti a sedere, dove è stato allestito un palco con le sagome dei principali monumenti del Primiero, addobbato con centinaia di rose. All’entrata, ragazze abbigliate nel costume tradizionale accoglievano i congressisti, mentre all’esterno vi erano vigili urbani e vigili del fuoco per la sicurezza della manifestazione; all’evento erano presenti vari addetti stampa e tv.
Se tutto sembrava organizzato al meglio ed al convegno erano attesi 5-600 congressisti, tuttavia sembra ne siano arrivati soltanto qualche decina (50-60); nonostante tutto il convegno ha preso avvio con il saluto dell’Assessore Mellarini e le relazioni previste, tra cui non poteva certo mancare l’intervento del sindaco, Marino Simoni.
Al momento del pranzo i partecipanti si sono spostati presso il tendone di Tonadico, dove su richiesta del Comune di Transacqua, il gruppo locale NUVOLA aveva allestito un punto ristoro per tutti i partecipanti; secondo le previsioni erano però stati ordinati (e quindi preparati) ben 500 pasti, mentre al momento del pranzo sembra vi fossero solo 60-70 persone.
Nel pomeriggio erano previste altre attività che sono proseguite come da programma ed al momento del concerto del Coro “Sass Maor”, sembra che per dare la parvenza di una presenza più importante del pubblico, siano stati invitati al concerto alcuni gruppi di anziani ospiti negli alberghi vicini.
Tutto ciò premesso,
si interroga
il Presidente della Provincia
per sapere:
1. Quanto è costato il convegno in totale; 
2. Quale contributo ha versato la Provincia autonoma di Trento; 
3. Quale contributo ha dato il Consorzio dei Comuni Trentini; 
4. Quali costi abbia avuto l’intervento della stampa e tv; 
5. Quanta IMU sia stata versata al Comune di Transacqua dai cittadini nel 2012.
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.
Lega Nord Trentino
Cons. Alessandro Savoi, Cons. Claudio Civettini
Cons. Luca Paternoster, Cons. Franca Penasa

 


 

?L’INTERROGAZIONE SU CANAL SAN BOVO 

Il sottile limite tra democrazia e …
 
Il limite tra la democrazia, applicata secondo le norme in vigore, e l’assolutismo, dove non è più consentito il confronto o il dialogo, ma è accettata una visione unica, a volte può essere molto sottile e per passare quel limite accade si possa avvalersi di strumenti apparentemente democratici.
Desideriamo citare qui il caso del Comune di Canal San Bovo, dove pur non esistendo una vera minoranza, il Consiglio è riuscito comunque ad arrivare allo scontro; già a partire dal mese di marzo 2012 erano comparse diverse tensioni interne alla giunta del comune di Canal San Bovo, ma nel mese di settembre la situazione è giunta ad un punto di non ritorno quando il sindaco ha revocato l’incarico di vicesindaco e di assessore alla cultura ai due consiglieri che avevano ricevuto l’incarico ad inizio consiliatura.
Non si sono fatte attendere le risposte dei due interessati, che hanno immediatamente fatto protocollare le loro dimissioni oltre che dall’incarico in Giunta, anche da consiglieri comunali; si riporta qui con un estratto delle dimissioni del vicesindaco.
«Motivo tale decisione con la totale incompatibilità creatasi nei confronti del sindaco e del progressivo deteriorarsi dei rapporti, giunti ad un punto di non ritorno, situazione che non consente la civile discussione dei temi che quotidianamente si devono affrontare. Il preoccupante tentativo da parte del sindaco di instaurare un rapporto unilaterale volto a soffocare la discussione a favore del tacito assenso, forse nel tentativo di emulare situazioni e persone di tutt’altra caratura, non sarà da me condiviso, e merita una seria valutazione da parte del Consiglio Comunale.(…) Quando non si ha rispetto per le conoscenze, capacità ed esperienza altrui, e non si riesce ad ascoltare le persone, consapevoli che l’insegnamento arriva da chi meno te lo aspetti, io credo si stia sbagliando strada. In un momento di crisi non solo economica ma anche sociale in cui si fatica a trovare ricambi e disponibilità è assolutamente necessario condividere e rendere partecipi delle decisioni, “allargare il dialogo”. Impegnarsi per far crescere idee e persone dovrebbe essere più importante rispetto alla paura di far brutta figura sulla conta delle opere fatte o non fatte. (…) Non saranno queste mie parole a cambiare le cose ma spero servano a dare una scossa, a risvegliare i valori e le motivazione che due anni fa ci hanno fatto decidere che provare ne vale sempre la pena, e che il tempo investito per l’amministrazione pubblica non è mai sprecato.» L’assessore dimissionario ha motivato invece le sue dimissioni con la “completa sfiducia nei confronti del sindaco, visto che per lei non può esistere il confronto e la discussione, né all’interno della Giunta né in consiglio comunale". Fatto ancor più grave è che altri 6 consiglieri hanno seguito il loro esempio, presentando anch’essi le dimissioni dal Consiglio comunale, rendendo la situazione davvero intricata e minando fortemente la credibilità dell’intera maggioranza di fronte alla popolazione.
Per un cavillo tecnico, sembra che secondo un’interpretazione rigorosa del Testo unico regionale dell’ordinamento dei comuni non vi sia stato un comportamento scorretto da parte dell’amministrazione comunale, rimane tuttavia il fatto gravissimo delle dimissioni di oltre metà del consiglio. Questo fatto genera nella pratica il decadere della rappresentatività degli eletti rispetto al voto dei cittadini e la credibilità del Comune, oltre che rappresentare un comportamento poco rispettoso dei propri elettori.
Tutto ciò premesso,
si interroga
il Presidente della Provincia
per sapere:
1. Quale reale rappresentatività dell’espressione del voto dei cittadini rimane ora al consiglio comunale di Canal San Bovo; 
2. Se anche formalmente il consiglio comunale di Canal San Bovo non è stato sciolto quali azioni sono in capo alla Provincia per tutelare il voto dei cittadini e la democrazia nelle istituzioni; 
3. Quali uffici provinciali sono competenti per la materia e quali azioni spettano loro in casi come questi.
A norma di Regolamento, si chiede risposta scritta.
Lega Nord Trentino
Cons. Alessandro Savoi, Cons. Claudio Civettini
Cons. Luca Paternoster, Cons. Franca Penasa
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