Governatore trentino Fugatti: Festival autorevole che coinvolge i giovani. Tamburini e il valore della pace: manifestazione aperta
NordEst – Un dialogo attraverso filosofia, religione, arte, letteratura. Sul senso di meraviglia e su quel dono al lettore che è proprio solo dei grandi romanzi, capaci di trasmettere l’empatia verso gli altri. Parte da qui il dialogo che apre l’inaugurazione al Teatro Sociale del 17/esimo Festival dell’Economia di Trento, “Tra ordine e disordine”. Protagonisti il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio per la cultura, e la scrittrice Silvia Avallone. Appassionati di cultura e amici, grazie ad un legame nato dall’apprezzamento dell’alto prelato per i libri dell’autrice, come racconta lei stessa. “Viviamo in un’epoca di bulimia dei mezzi e anoressia dei fini, come ha detto Paul Ricoeur.
Pensiamo alla tecnologia e a quanto poco ci interroghiamo sul senso della vita”, afferma Ravasi, che cita tre parole, filosofia, etica e spiritualità, e diversi pensatori, tra cui lo stesso Ricoeur e Wittgenstein. “Il pericolo per il mondo – prosegue – è la mancanza del senso di meraviglia e di desiderio. Il vuoto, l’assenza percepiti non come punto di partenza, su cui interrogarsi, ma come indifferenza”.
La vita, prosegue Avallone, “non serve a vincere, come raccontano i grandi media”: “Dentro questa educazione siamo soli. Invece, nei romanzi, nei classici, troviamo coloro che perdono e si riscattano, pensiamo alle opere di Dostoevskij oppure di Elsa Morante. Da quella vulnerabilità nasce la nostra capacità di sentirci in sintonia con gli altri. Leggere serve in fondo a costruire una comunità più giusta e solidale”.
Un’alta riflessione, che si amplia con le citazioni di Bernanos, delle poesie di Giorgio Caproni, di David Maria Turoldo, e arricchisce un’inaugurazione a cui partecipano tanti ospiti e in platea i rappresentanti delle istituzioni, con i vertici della Provincia autonoma di Trento, e delle realtà del territorio.
Edoardo Garrone, presidente del Gruppo 24 ORE, dà l’avvio ai saluti di apertura: “Il Sole 24 Ore, che fa parte della squadra di promotori fin dall’inizio, organizza questo nuovo format assieme alle istituzioni trentine, che ringrazio profondamente. Abbiamo messo il nostro impegno, forti di 157 anni di storia e di leadership sulle tematiche economico-finanziarie, con un lavoro in team iniziato un anno fa. Siamo convinti sarà un successo”.
Anche il presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti, sottolineando il lavoro del Gruppo 24 ORE e di tutti i promotori per la kermesse 2022, ribadisce: “Un lavoro valido che parte già dalla scelta del titolo di questa edizione, coerente con la pandemia e risultato attuale, purtroppo, di fronte alla guerra che abbiamo di fronte. Tanti contributi concreti arriveranno dal programma e dai relatori, premi Nobel, ministri, autorevoli pensatori. Un’offerta che conferma la vocazione del Festival di essere vicino all’attualità, all’economia dei territori e capace di parlare ai giovani. Invitiamo dunque tutti gli spettatori e anche il pubblico trentino a partecipare”.
A Mirja Cartia d’Asero, amministratrice delegata Il Sole 24 Ore, il compito di dichiarare ufficialmente aperto il 17/esimo Festival dell’Economia di Trento: “Il parterre di relatrici e relatori è di altissimo livello. Menti brillanti che si confrontano su come cambia il mondo con la pandemia e la guerra in Ucraina. Ma si parla anche di metaverso, criptovalute, di visioni sul mondo digitale guardando alle nuove generazioni”.
“Benvenuti a Trento – afferma il sindaco di Trento Franco Ianeselli -. Una città alpina. E chi vive fra le montagne, fatte di altezze, ogni giorno si confronta con il senso della misura, che forse ha un legame con l’economia. Ma la nostra è la stessa città che 500 anni fa ha ospitato un altro ‘festival’. Il Concilio di Trento. Un festival impegnativo, se possiamo così dire. Trento, dunque, crocevia tra mondo italiano e tedesco, ha imparato a trasformarsi in una capitale, fatta di persone che interrogano il presente per capire il futuro, come si fa al Festival dell’Economia”.
Per il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian “dobbiamo unire tutta la nostra cultura, tutto ciò che sappiamo fare. Questo è anche il primo Festival dell’Economia che torna interamente in presenza. Vedo tante persone e giovani in giro per la città che hanno voglia di partecipare. Il programma di quest’anno è particolarmente ricco, permette di muoversi liberamente e curiosare. Non ci sono eventi di serie A o B, tutti gli eventi sono stimolanti e offrono un arricchimento personale”.
Il direttore del Sole 24 Ore Tamburini ripercorre la valenza di una manifestazione attenta all’attualità, ad un mondo attraversato dall’atrocità non di una sola guerra ma di più guerre. “La speranza è che da questo disordine nasca una strada nuova da seguire, che il processo si consolidi con la partecipazione dei giovani, delle donne, di tutte le energie vitali che hanno la forza per costruire un nuovo ordine. Dobbiamo recuperare il valore della pace, la partecipazione al Festival di diversi Premi Nobel per la pace non è un caso”. Poi ha sottolineato “l’unità della comunità trentina. Questo – conclude – è un Festival aperto, che si arricchisce con la qualità delle persone e delle loro competenze”.
All’inaugurazione hanno partecipato anche Federico Silvestri, direttore generale 24 Ore System e ad 24 Ore Eventi (“Il nostro è un palinsesto che vuole parlare a tutti, frutto di un lavoro complesso e condiviso”), Enrico Salza, presidente Tinexta, Maurizio Rossini, ad Trentino Marketing e in veste di conduttrici Marta Cagnola, giornalista e conduttrice Radio 24 e Rosalba Reggio, giornalista Il Sole 24 Ore.
In breve
Il Nobel Phelps: dobbiamo tornare all’innovazione dal basso per crescere
La yemenita Tawakkul Karman Premio Nobel per la pace in dialogo con Maria Latella
La grande sfida del Piano italiano di ripresa e resilienza
Provincia, il presidente Fugatti accoglie il cardinale Ravasi
Dopo il Covid l’economia cinese pronta a ripartire
Festival dell’economia a Trento: partenza col botto
Il nuovo ruolo della Cooperazione nella ricostruzione del Paese dopo la pandemia
“Il rischio recessione globale esiste, ma si può evitare”
Le nuove sfide della diplomazia dello spazio
A “Cantiere Tempo” Dario Vergassola legge e racconta le storie del suo ultimo libro
Fugatti: “Lavoriamo per la pace, ricordando le generazioni che hanno lottato per donarcela”