NordEst

Festa Comuni trentini. Simoni lancia la “Carta dei Comuni”, cita De Gasperi e difende l’Autonomia

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La festa a Primiero – A Transacqua c’erano circa 120 amministrazioni comunali, con molte poltrone vuote e pochissime presenze sul fronte delle Comunità di valle. Tant’è, l’assemblea ha anche approvato con un applauso tanto di "Carta di Primiero": un documento d’intenti illustrato da Marino Simoni (Presidente del Consorzio dei Comuni Trentini) da portare all’assemblea nazionale Anci di Brindisi, il mese prossimo.

I Consorzi dei Comuni – compresi quelli di Bolzano, della Valle d’Aosta e del Friuli Venezia Giulia, rappresentati da Arno Kompatscher, Elso Gerardin e Stefano Lucchini – condividono la necessità di far conoscere meglio a tutto il sistema municipale italiano la specificità di funzioni dei Comuni dei territori ad autonomia speciale, onde evitare contrapposizioni esiziali e promuovere invece una nuova collaborazione.

Primiero ha ospitato l’edizione 2011 – la nona – della Giornata dei Comuni e delle Comunità, considerata la festa degli Amministratori delle autonomie locali trentine. L’ appuntamento di Primiero fa seguito alle edizioni 2003 a Giovo, 2004 a Rumo, 2005 a Villalagarina, 2006 a Baselga di Pinè, 2007 a Comano Terme, 2008 a Malè, 2009 a Bezzecca e 2010 a Borgo Valsugana.

Complici le polemiche dal sapore molto politico di queste ultime settimane (le prossime elezioni provinciali sono ormai alle porte ndr) , il grande assente a Primiero – inutile negarlo – era il presidente della Giunta provinciale di Trento, Lorenzo Dellai che proprio in valle è di casa.

Sul palco dell’auditorium di Primiero, è toccato quindi al presidente della Comunità di valle, Cristiano Trotter salutare i presenti rilanciando una nuova stagione di collaborazione tra Comuni e Comunità, invitando a trasformare i conflitti in confronto per un nuovo progetto comune per il Trentino, che vede Comuni e Comunità protagonisti.

"Usciamo – ha rimarcato il presidente Trotter – Comuni, Comunità, Provincia, da un anno di continua, insistente, esposizione mass-mediatica. Facendo spesso leva sulle indiscutibili difficoltà legate all’avvio definitivo della riforma istituzionale provinciale del 2006, si è voluto accomunare una immagine negativa della politica (nazionale e locale) tout-court, alla realtà delle nostre autonomie, inducendo l’opinione pubblica a giudicare senza conoscere, a condannare senza ascoltare, a fare, insomma, di tutta l’erba un fascio".

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Interventi del presidente della Comunità di valle, Trotter, del presidente del Consorzio Comuni, Simoni, dell’Assessore provinciale, Gilmozzi, del vicepresidente del Consiglio regionale, Depaoli e del presidente del Consiglio provinciale, Dorigatti. Chiusura con il Coro voci bianche di Sovramonte (Belluno).



Gli interventi –
Dopo l’intervento di Trotter, i saluti istituzionali del vicepresidente del Consiglio regionale, Marco Depaoli e del presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti che ha sollecitato una nuova crescita per il Trentino ripensando anche il numero delle Amministrazioni locali e una maggiore sinergia tra Amministrazioni, in un periodo di grande difficoltà.

Il Presidente del Consiglio Provinciale Bruno Dorigatti, tra i primi a intervenire sul palcoscenico dell’Auditorium intercomunale di Primiero, ha detto che oramai siamo a un bivio decisivo: "A Roma passa una manovra fortemente penalizzante per le comunità locali – ha detto – e allora la Provincia Autonoma, che il Presidente Napolitano ha definito un gioiello quando l’altro giorno nella capitale ho avuto l’opportunità di parlargli, deve dare risposte diverse all’emergenza. Dobbiamo recuperare ricchezza e produttività, per consentirci di tenere in vita l’alto livello del nostro attuale stato sociale. La Pubblica Amministrazione va riformata per drenare risorse da destinare allo sviluppo economico. Anche la prospettata associazione di funzioni tra Comuni sotto i 3 mila abitanti è una scommessa per un concreto recupero di efficienza. Si badi, le identità municipali non si devono toccare, ma i servizi vanno garantiti spendendo meno, e da questo punto di vista le nuove Comunità di valle sono uno strumento già disponibile, non avrebbero senso ulteriori associazioni tra Comuni". Dorigatti – che è andato ben oltre il semplice saluto – ha auspicato anche una riforma della Regione Autonoma: "Così com’è non ha futuro, ma va salvata e rilanciata in un’ottica sovranazionale e in direzione Euregio".

La voce del Consiglio Provinciale si è levata anche attraverso Franca Penasa, Garante dell’Assemblea delle Minoranze. La consigliera della Lega Nord Trentino ha lamentato che il principio di sussidiarietà, in Trentino, non sempre è stato rispettato da una giunta provinciale di Trento che pecca di centralismo (un’accusa, va detto, che è stata formulata anche per quanto riguarda il Sudtirolo, per bocca di Arno Kompatscher, presidente del Consorzio dei Comuni altoatesini). Citando la vicenda delle grandi derivazioni idroelettriche, Penasa ha detto che i Comuni sono stati tagliati fuori da questa fonte di ricchezza. Quanto alla riforma istituzionale, ha ribadito la contrarietà netta al nuovo ente intermedio: molto meglio – ha detto – ridurre i costi mediante gestioni associate tra i Comuni. E ha aggiunto: "In questi giorni sulla stampa si è avuta notizia di un primo tentativo, peraltro poco chiaro e assolutamente incompleto dove come al solito viene comprovata la teoria, alla quale non ho mai creduto, che sono i comuni medi e piccoli ad avere spese troppo alte. La questione merita un serio approfondimento con dati chiari da studiare oltre che dal Consorzio dei Comuni anche nella competente Commissione del Consiglio provinciale. Auspico infine che la trattativa in atto con il Governo nazionale sulla finanza locale avvenga con il pieno coinvolgimento dei Comuni mediante il Consorzio e il Consiglio delle Autonomie".

Il Commissario del governo, dr. Francesco Squarcina ha ricordato invece l’importanza dei Comuni e la collaborazione quotidiana su più fronti, sempre più diversificati e articolati: dalla sicurezza ai temi relativi all’immigrazione.

Dopo i saluti delle delegazioni di Bolzano, Friuli, Val d’Aosta, sono seguiti gli interventi di Franca Penasa per le minoranze provinciali e infine del presidente Marino Simoni e dell’Assessore provinciale, Mauro Gilmozzi.

Tra i sindaci e politici presenti in sala, da segnalare anche la presenza del presidente della Commissione dei Dodici, Mario Malossini.

Il sindaco di Sovramonte (Belluno) con una coppa di terra in mano, è salito sul palco a salutare gli amici di Primiero e del Trentino, anche a nome degli altri sindaci veneti presenti in sala rilanciando la necessità di un forte dialogo anche oltre confine.

L’intervento di Simoni –
"La pressante situazione nazionale – ha sottolineato il Presidente del Consorzio dei Comuni Marino Simoni – gli impegni, ma soprattutto le risposte precise che i cittadini attendono dalla politica impongono, anche in un momento di festa, la responsabilità di cogliere stimoli e suggerimenti positivi".

Scomodando Alcide De Gasperi, il presidente Marino Simoni ha difeso con forza le ragioni storiche dell’autonomia, rilanciando la necessità di "tornare a fare politica dal basso" e ascoltando i sindaci dei territori trentini. Nei prossimi mesi, il Consorzio dei Comuni trentini, incontrerà i primi cittadini per stilare poi una carta dei Comuni con una posizione ben precisa sul riassetto delle Amministrazioni locali da sottoporre alla Provincia.

Simoni ha ricordato infine che il Trentino non è contro l’autonomia degli altri ma è per la tutela della propria autonomia e per la difesa del diritto delle altre Regioni ad ottenerla.

La Provincia –
L’Assessore provinciale Mauro Gilmozzi ha chiuso i lavori – prima della firma della Carta di Primiero e della festa conclusiva – rilanciando l’importanza di una accelerazione dei processi di riforma in atto. "In tempi di crisi – ha ricordato l’assessore – serve collaborazione e il Trentino non si è messo da parte nemmeno a livello nazionale. Anzi, oltre all’accordo di Milano, sono state avanzate proposte concrete per innovare il concetto di autonomia locale".

L’assessore
Mauro Gilmozzi, padre della riforma delle Comunità, ha detto che dopo le prime misure anticrisi ora servono provvedimenti capaci di stimolare la crescita economica. Va snellita la burocrazia, anche solo introdurre la posta certificata consentirebbe risparmi pari ai costi della riforma istituzionale. Il costo delle manovre finanziarie nazionali grava su tutto il sistema Trentino, e sul punto l’assessore di Dellai ha dato un avvertimento pesante: nel 2012 sui Comuni oltre i 5 mila abitanti il patto di stabilità imposto da Roma peserà 28 milioni di euro e c’è il rischio che nel 2013 il vincolo venga esteso ai Comuni sopra i 1000 abitanti, con un blocco di spesa complessiva di 35 milioni di euro, su cui la Pat non potrà soccorrere in via diretta. Occorre fare fronte mettendo mano all’"efficientamento" della spesa pubblica e alla "specializzazione" del sistema amministrativo pubblico. "Non toglieremo competenze e potere decisionale ai sindaci – ha detto Gilmozzi – ma faremo in modo che almeno gli enti sotto i 3 mila abitanti possano contare su strutture tecniche forti e quindi costruite su base sovra comunale coordinate dalle Comunità. Decideranno i Comuni se queste alleanze sovracomunali dovranno essere a geometria fissa o variabile da territorio a territorio del Trentino".

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