NordEst

Feltre, Incendio domato: Fistarol scrive al Ministro

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Incendio domato – Gli agenti del Corpo Forestale dello Stato sono sui sentieri del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi per monitorare la situazione e determinare le cause dell’incendio. Gli uomini dei Servizi Forestali della Regione Veneto – riferisce in una nota il Parco delle Dolomiti Bellunesi – mantengono la sorveglianza ed il coordinamento delle attività di antincendio. I volontari sono rientrati al lavoro ma sono sempre pronti ad accorrere in caso di necessità.

Si stima, per il momento, che alla fine grazie all’impegno di tutti coloro che hanno lavorato, l’incendio abbia percorso il monte San Mauro e una parte del monte Grave, lambendo appena il crinale verso la valle di Canzoi, interessando ca. 150 ha di territorio.

Il lavoro degli uomini dell’antincendio è servito ed è stato efficace. Anche la chiesetta di San Mauro è stata risparmiata, grazie ad una accorta misura di "controfuoco" attivata dai volontari sul campo. Nessun danno alle casere e alle case degli abitati di Lasen ed Arson. Solo tanto fumo, tanta CO2, tantissime PM10 sparse nell’aria e nei polmoni delle genti del Feltrino.

Nei prossimi giorni si sapranno quali e quanti sono i danni alla flora e alla fauna, nel dettaglio. Oggi si sa per certo che l’incendio si è propagato, da mano umana, consapevole o inconsapevole ce lo diranno gli inquirenti, proprio nei luoghi dove per primo era stato avvistato l’orso Dino, proprio nei luoghi dove nidifica l’aquila reale che nel parco ha 9 coppie nidificanti.

L’auspicio è che sia poca la fauna distrutta dall’evento criminoso. Di certo una coppia di aquile dovrà ritrovare un luogo dove nidificare, di certo oggi abbiamo avvistato una settantina di gracchi alpini che vagavano alla ricerca di luoghi dove nutrirsi e fermarsi a dormire: l’intera colonia del monte san Mauro è stata sfrattata dalle fiamme. Per non parlare delle decine di specie floristiche endemiche, come la Primula tyrolensis, che sono state distrutte dalle fiamme.

Il giudizio sugli eventi è chiaro: altissima la sensibilità della gente che ha tempestato di telefonate i centralini e seguito l’evento dal vivo, sui social network, sul web; grandissima la capacità delle forze impegnate nell’opera di spegnimento (CFS, VV.F, Servizi Forestale del Veneto, squadre della Protezione Civile, volontari, ma anche i Carabinieri, i Vigili Urbani di Feltre, l’Esercito Italiano, il COAU). E’ anche chiaro che tutto ciò si poteva evitare: se il Parco avesse 10 agenti del CFS in più, se ci fossero gli stanziamenti per dotarsi di una stazione di pronto intervento antincendi del Parco, se i canadair o elicotteri potenti come il CH47 intervenuto fossero di stanza a Belluno o Treviso (come era sino al 2002), forse tutto questo non sarebbe successo.

"Già ma ci dicono sempre che non ci son soldi.. – conclude la nota del Parco – ma quanti ne spendiamo poi nel turare le falle che si aprono? Non sarebbe meglio operare per prevenire piuttosto che per curare? Domande retoriche, forse, ma di drammatica attualità per l’orso Dino che potrebbe non tornare, per l’aquila e i gracchi che dovranno cercar casa, per tutti i rettili e gli insetti e i micromammiferi e i fiori e gli arbusti e gli alberi che ora sono solo cenere e braci… ancora calde".

Fistarol scrive al Ministro –
"Cavilli burocratici e lentezze delle istituzioni preposte vanificano gli sforzi di quanti ogni giorno operano per un’intelligente tutela della fauna e della flora nelle aree protette". Così il senatore veneto, Maurizio Fistarol, che ha sottoposto un’interrogazione al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, sul mancato invio di un Canadair, attualmente fermo negli hangar di Ciampino. Il Cl-415 avrebbe sicuramente risolto in meno tempo l’incendio divampato domenica pomeriggio sul monte San Mauro, all’interno del territorio del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi.

"Da una prima stima sembra siano 150 gli ettari di territorio protetto andati distrutti dal fuoco. «Un danno – ha continuato l’esponente di Verso Nord – che si sarebbe potuto evitare se i tempi della burocrazia fossero stati più celeri. La Protezione civile, infatti, ha revocato il contratto con la Sorem, la società che aveva in gestione i Cl-415. Ora la nuova gara, chiusa il 13 gennaio, è stata vinta dalle società Inaer Helycopter Italia e Inaer Aviones Anfibios Sau. L’auspicio è che la flotta di Canadair possa tornare ad operare al più presto. Nell’interrogazione Fistarol ha chiesto al ministro dell’Ambiente cosa intenda fare per sbloccare immediatamente la situazione e rendere disponibili questi velivoli per gli interventi di urgenza e di tutela delle aree protette".

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