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Elezioni comunali 2025 in Trentino Alto Adige: respinto il ricorso di un gruppo di amministratori

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Bocciato il ricorso, che era stato presentato da 7 amministratori trentini: 4 sindaci e 3 consiglieri comunali


 

Trento –  Il Tar di Trento ha confermato le comunali del 4 maggio in Trentino Alto Adige. Un gruppo di sindaci e di consiglieri, eletti nel settembre 2020, aveva presentato ricorso contro il decreto del presidente della Regione Arno Kompatscher, che ha fissato la tornata elettorale già in primavera, in controtendenza con il resto dell’Italia. I sindaci lamentavano una riduzione della consiliatura a quattro anni e mezzo, mentre secondo la Regione la legge locale che, a causa della pandemia, rinviò le elezioni del 2020 da maggio all’autunno, già stabiliva che le elezioni successive dovessero tornare a svolgersi in primavera.

Le motivazioni

Il collegio, presieduto dalla giudice Alessandra Farina, nella sentenza ha rilevato come il “principio che il periodo del mandato dei consiglieri comunali e dei sindaci dura un quinquennio” non debba essere concepito “in termini rigidi ed inderogabili”, in quanto la “normativa vigente ammette in via ordinaria dei margini di flessibilità per poter far svolgere le elezioni anche prima della data di scadenza del mandato”.

Inoltre – affermano i giudici – la “contestualità delle elezioni in un’unica data consente infatti il perseguimento di molteplici interessi pubblici, quali il contenimento delle spese necessarie allo svolgimento delle elezioni, l’omogeneità della durata del mandato dei comuni presenti sullo stesso territorio chiamati a dialogare tra loro, e la cristallizzazione ad uno stesso momento degli orientamenti degli elettori suscettibili di variazioni nel corso del tempo”.

Anche la motivazione legata al completamento del programma amministrativo presentato agli elettori, avanzata dai ricorrenti, è stata ritenuta “non è condivisibile”, se non “manifestamente irragionevole”. In ultimo, i giudici, ribadendo come il decreto firmato da Kompatscher costituisca “il legittimo esercizio della potestà legislativa regionale”, in linea con le competenze primarie della Regione ad autonomia differenziata, hanno considerato infondata anche la questione di legittimità costituzionale, rilevando come le norme regionali “non comportano la negazione o una compromissione del diritto dei cittadini a partecipare alla gestione degli affari pubblici attraverso delle assemblee elettive”.

Soddisfatto Kompatscher

Il presidente della Regione Arno Kompatscher ha commentato con soddisfazione la decisione del Tar: “Stabilire che le elezioni tornassero a svolgersi in primavera è stata una scelta coerente e lungimirante, che oggi viene ribadita con convinzione e la legge si conferma solida e in pieno rispetto dei principi costituzionali”.

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