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Governo, Mattarella chiama Cottarelli: “Fiducia o voto dopo agosto”. Di Maio: “2 giugno manifestazione a Roma”

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Il capo dello Stato ha conferito all’economista l’incarico di formare il governo. ‘Tempi stretti per la squadra di governo’, dice Cottarelli che poi aggiunge: ‘Assicuro gestione prudente dei conti pubblici’. Salvini: ‘Cottarelli? Perfetto rappresentante dei poteri forti’. ‘Berlusconi lo vota? Addio alleanza’

Cottarelli al Quirinale dopo lo stallo sul Governo

Roma (Adnkronos) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato l’incarico di formare il governoCarlo Cottarelli che si è riservato di accettare. “Ce la metterò tutta.

Il Presidente – ha detto l’ex commissario alla spending review dopo il colloquio con il capo dello Stato – mi ha chiesto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti il Paese ad elezioni. Conto di presentare in tempi molto stretti la lista dei ministri al presidente della Repubblica”.

“Mi presenterò in Parlamento con un programma che, in caso di fiducia – ha spiegato -, includa l’approvazione della legge di Bilancio per il 2019, dopo di che il Parlamento verrebbe sciolto con elezioni ad inizio 2019. In assenza di fiducia il governo si dimetterebbe immediatamente e il suo principale compito sarebbe la gestione dell’ordinaria amministrazione e di accompagnare il Paese ad elezioni dopo il mese di agosto“.

“Il governo – ha assicurato il premier incaricato – manterrebbe una neutralità completa rispetto al dibattito elettorale. Mi impegno a non candidarmi per le prossime elezioni e chiederò un simile impegno a tutti i membri del governo”.

“Negli ultimi giorni – ha continuato – sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari, tuttavia l’economia italiana è ancora in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo”. “Un governo da me guidato – ha aggiunto – assicurerebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici”.

“Un dialogo con l’Europa in difesa dei nostri interessi – ha affermato il presidente del Consiglio incaricato – è essenziale e possiamo fare meglio che in passato. Ma deve essere un dialogo costruttivo, nel pieno riconoscimento che, come Paese fondatore dell’Unione europea, il nostro ruolo nell’Unione resta essenziale, come resta essenziale la nostra continua partecipazione all’area dell’euro”.

Al termine della rituale dichiarazione seguita all’accettazione dell’incarico, Cottarelli ha lasciato il Quirinale a bordo di un taxi, così come era arrivato, per recarsi a Montecitorio dove è stato ricevuto dal presidente della Camera Roberto Fico. Nel primo pomeriggio, intorno alle 15.30, andrà al Senato dalla presidente Elisabetta Casellati. Alla Camera in fretta e furia è stata allestita la sala dei Busti per consentire al premier incaricato di mettersi subito al lavoro. Cottarelli, da quello che si apprende, non dovrebbe tenere le consultazioni tra i partiti.

Ieri, a 84 giorni dal voto, è tramontato l’incarico che il presidente della Repubblica aveva affidato a Giuseppe Conte per la formazione di un governo M5S-Lega. Il no di Mattarella a Paolo Savona all’Economia ha fatto saltare tutto generando unoscontro istituzionale senza precedenti, con i 5 Stelle che si dichiarano pronti a chiedere l’impeachment per il capo dello Stato.

I mercati e lo spread

Il differenziale tra il rendimento dei Btp decennali e quello dei corrispondenti Bund tedeschi ieri ha superato quota 200 punti base, con un rendimento del 2,47%, tornando ai livelli segnati nell’aprile 2017. Ma da cosa dipende il flusso di vendite sui buoni del Tesoro?

PERCHE’ AUMENTA LO SPREAD? – “Lo spread aumenta perché gli investitori, cioè coloro che comprano i nostri titoli di Stato, il nostro debito pubblico, cominciano a pensare che l’andamento crescente che il debito pubblico ha continuato ad avere in questi anni non verrà invertito – spiega all’AdnKronos Veronica De Romanis, docente di politica economica europea alla Luiss e alla Stanford University di Firenze -. Quindi si domandano fino a che punto aumenterà e sono disposti a comprare i nostri titoli con rendimenti più elevati”.

CHE SIGNIFICA CHE AUMENTA? – “Significa che aumenta il rendimento che gli investitori vogliono per comprare il nostro debito pubblico – precisa De Romanis -. Quando lo spread è basso vuol dire che gli investitori si fidano”. Tuttavia, quello che è interessante analizzare in questo momento, sottolinea De Romanis, non è solo lo spread con la Germania (arrivato a 200 punti base) ma anche quello con la Spagna e il Portogallo. “La penisola iberica, tra l’altro, sta vivendo una grave crisi politica – dice De Romanis – eppure in questo momento il divario tra i Btp e i titoli spagnoli è di 100 punti. Ciò significa che gli investitori si fidano più della Spagna che dell’Italia”.

CHI CI PERDE? – A perdere maggiormente con il deprezzamento dei Btp, prosegue De Romanis, sono sicuramente le banche “perché sono quelle che hanno moltissimi Btp”. Seguono poi i risparmiatori, che hanno comprato il nostro debito (il 70%, ricorda la docente, è in mano agli italiani). Tradotto in termini pratici, se volessero venderlo, con lo spread che aumenta, il titolo stesso perderebbe valore.

MUTUI – Cosa cambia per i tassi di interesse sui mutui? Una risposta certa non c’è però qualcosa potrebbe effettivamente cambiare. De Romanis spiega che dipende dal tipo di investimento che è stato fatto. Se i tassi sono fissi o variabili.

ITALIA COME LA GRECIA? – Nonostante i timori generalizzati, però, l’Italia appare lontana da una crisi simile a quella vissuta dalla Grecia. “Lo spread sta aumentando in maniera veloce, è vero – osserva De Romanis – ma abbiamo diversi nuovi strumenti che sono stati messi in campo durante la crisi come il mes, il meccanismo di stabilità europeo (che il programma di governo al punto 20 propone di cancellare) e soprattutto il cappello della Bce, con gli attuali acquisti mensili da 30 miliardi di euro. E non vale solo per noi ma per tutti i Paesi dell’area euro ad eccezione della Grecia, ancora sotto il terzo programma di aiuti. Per ora abbiamo questa sorta di protezione”.

IL QE – “Certo – conclude De Romanis – il Quantitative Easing, come ha annunciato il governatore della Bce, Mario Draghi, dovrebbe finire in autunno. Ma potrebbe andare avanti, si vedrà. Ricordiamoci inoltre che a partire dall’anno prossimo ci sarà un nuovo presidente a capo della Banca Centrale Europea e non è detto che il QE verrà contratto in eterno”.

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