NordEst

E’ giallo sulla morte di Miranda Pattori

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Le indagini 

Sono davvero molti i dubbi da sciogliere da parte degli inquirenti che indagano sulla morte  della trentina Miranda Pattori. In queste ore proseguono le verifiche sul luogo di ritrovamento del cadavere, ritrovato lo scorso 30 maggio in una vasca dismessa per le acque, nel bolognese. Anche le figlie, sollevano molti dubbi sulla morte della madre. Ci si interroga in particolare, sulle persone frequentate dalla donna prima della morte e su come abbia fatto a superare un doppio recinto presente nei pressi della fabbrica dismessa.

La scomparsa della donna

Originaria di Canal San Bovo, nella Valle del Vanoi, non ha avuto un passato facile, viveva ospite delle due figlie, tra Bologna e Ferrara, dove si trova la vecchia vasca di uno zuccherificio in disuso, a San Pietro in Casale. Proprio qui è avvenuto il tragico ritrovamento.

Erano state le figlie lo scorso 19 maggio a denunciare la scomparsa della donna nella zona del bolognese. L'ipotesi degli inquirenti è che l'uccisione della donna risalga al giorno prima, anche se non si esclude la possibilità di un incidente.

Il cadavere era stato ritrovato a fine maggio nella vasca di raccolta acque dell'ex zuccherificio Sfir di San Pietro in Casale, in provincia di Bologna. Qualche anno fa, la donna era stata colpita da un ictus e soffriva di vuoti di memoria. Nella notte del 18 maggio è uscita di casa e non ha fatto più ritorno. E' stata identificata solo grazie al cellulare che aveva addosso.

Escluso il suicidio, si ipotizza l'omicidio o un incidente 

Le figlie escludono che la madre possa aver tentato il suicidio. Il corpo è stato ritrovato in un luogo inaccessibile e sorvegliato della ex fabbrica di via Altedo per cui i carabinieri e la pm Lucia Musti della Procura, stanno cercando di appurare come sia finita lì, a circa 15 chilometri di distanza dall'abitazione delle figlie. E' stato aperto un fascicolo per omicidio volontario.

In queste ore sono in corso gli accertamenti sui tabulati telefonici e si attendono gli esiti degli esami tossicologici dopo che l'autopsia ha escluso segni di violenza sul cadavere. Sono stati gli addetti dell'azienda in dismissione, durante un'operazione di manutenzione, a notare il corpo della donna. Il cadavere è finito nella vasca quando un dipendente ha azionato la pompa che porta acqua dal canale. Subito è  scattato l'allarme.

La reazione della piccola comunità trentina 

Nel Vanoi, terra di origine della donna, gli abitanti locali la ricordano come una persona molto schiva e con un passato molto difficile. La piccola comunità trentina, ha accolto con stupore la terribile notizia e segue ora dopo ora, lo sviluppo delle indagini nel bolognese.

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