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Valdastico, aula ancora in stallo giovedì con oltre 1300 ordini del giorno

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Prosegue il confronto serrato fra maggioranza e opposizioni


 

Trento – Aula ancora ferma giovedì mattina sulla discussione generale sul ddl 37 dell’assessore Gottardi di variante al Pup relativa all’ambito di connessione Corridoio Est. Sono al momento 1.365 le proposte di ordine del giorno presentate sul testo. A prendere la parola questa mattina i consiglieri Michele Malfer (Campobase), Andrea de Bertolini (Pd), Francesca Parolari (Pd), Chiara Maule (Campobase).

Nel pomeriggio di mercoledì, sono intervenuti i consiglieri Roberto Stanchina (Campobase), Michela Calzà (Pd), Mariachiara Franzoia (Pd), Michele Malfer (Campobase).

La discussione generale

Nel corso della discussione generale in Consiglio provinciale a Trento sul disegno di legge 37 dell’assessore Mattia Gottardi che mira a modificare il Pup per introdurre il Corridoio Est (Valdastico), il capogruppo Pd, Alessio Manica e quello di Campobase, Francesco Valduga, hanno depositato, con l’intento di bloccare il ddl, 1300 ordini del giorno che si aggiungono ai 51 depositati da Filippo Degasperi (Onda). Il testo non è emendabile e l’assessore ha ricordato durante la discussione in aula che, qualora il concessionario manifestasse un interesse, l’iter sarebbe quello partecipativo: anche in quel caso di fronte a un’ulteriore proposta progettuale compatibile con la variante e con il Pup si vedrebbe dunque un iter partecipato dal Consiglio e dagli enti territoriali, ha assicurato. Gottardi ha sottolineato quindi che il ddl, non per volontà di maggioranza, ha un iter particolare e non è emendabile e che a questa impossibilità i consiglieri hanno adeguato la strategia d’Aula.

Ha ricordato poi, ancora, che a valle di un eventuale processo ‘autorizzatorio’, il Consiglio sarebbe coinvolto in fase di ratifica. Gottardi ha citato le posizioni antitetiche presenti in Aula sul tema, il dibattito che procede da oltre 50 anni e che ogni volta ha visto la nascita di un comitato “no qualcosa”. Alessio Manica (Pd), ha cercato di rispondere a chi si chieda come mai ci sia una distanza così ampia tra centrosinistra e centrodestra sul tema. Siamo così distanti, ha spiegato, perché sulla Valdastico si riassume in maniera plastica l’idea di futuro che abbiamo.

Dentro il futuro che immagina il centrosinistra, ha chiarito, e che si crede di interpretare rispetto alle evoluzioni del pianeta, non si vede la Valdastico: una posizione non nata automaticamente. Negli ultimi decenni ci sono state posizioni anche nel centrosinistra che chiedevano la Valdastico, ma contestualizzate si capisce che sono espressioni di una data epoca. Chi ha governato in passato, ha detto Manica, ha maturato la convinzione che il Trentino per svilupparsi con una qualità di vita che comprenda la tutela della qualità ambientale non vede la realizzazione della Valdastico.


In breve

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