NordEst

Dopo il blitz di Dellai sulla scuola, Ecco la protesta

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Monta la protesta dei sindacati – E’ il giorno della protesta dopo il via libera alla riforma. Dure critiche si levano dai sindacati e anche dal partito democratico con Bruno Dorigatti che non ha condiviso il metodo, ma anche dal centrista Nerio Giovanazzi e dall’azzurro Walter Viola. Favorevole Giorgio Lunelli dell’Upt che parla di tempi stretti per la decisione e scadenze improrogabili per le iscrizioni dei ragazzi a scuola.  Maurizio Fugatti della Lega ha inviato invece un’interrogazione al ministro Gelmini sull’ipotesi di uno slittamento della riforma. Intanto monta la rabbia dei collettivi studenteschi  che sono pronti a scendere in piazza.

  • offerta formativa 23.2.2010.xls Le novità Valle per Valle

La delibera approvata – Oltre alle motivazioni relative alle varie scelte, contiene l’allegato con Il piano dell’offerta formativa provinciale. “Con l’approvazione della delibera odierna – ha affermato l’Assessore Dalmaso – abbiamo fatto un importante passo in avanti per aiutare gli studenti e le famiglie ad orientarsi per le iscrizioni del prossimo anno la cui scadenza resta fissata al 26 marzo 2010.

Ci siamo attivati in tempi rapidi appena sono stati resi noti i regolamenti nazionali. Ora le famiglie hanno un’informazione certa su quali indirizzi sono collocati nel proprio territorio e quali nel resto del Trentino; quanto prima renderemo noti anche i quadri orari con le materie e l’articolazione del monte ore.”La legge provinciale 7 agosto 2006 n. 5 disciplina in maniera organica il sistema educativo provinciale e costituisce la cornice di riferimento per l’intero impianto regolamentare che va gradualmente a caratterizzare il sistema scolastico trentino.

Il quadro dell’offerta formativa rappresenta una tappa fondamentale di questo percorso; esso consente di valorizzare le scelte fatte in questi anni in direzione di un modello scolastico fondato sulla centralità dello studente e caratterizzato dallo stretto rapporto della scuola con il territorio.

Proprio per questo, la delibera approvata oggi dalla Giunta non si limita ad una trasposizione meccanica dell’offerta nazionale in ambito locale, ma dà una forte connotazione al quadro dell’offerta formativa provinciale, razionalizzando la frammentazione dell’offerta oggi esistente, con un utilizzo razionale delle risorse, e rilanciando una prospettiva di istruzione e formazione provinciale d’eccellenza in un quadro chiaro che definisce l’identità e il ruolo dell’istruzione liceale (con un impianto unitario articolato in sei percorsi ben differenziati), l’identità dell’istruzione tecnica con una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico (con l’attivazione di tutte le articolazioni previste a livello nazionale e l’arricchimento con nuovi percorsi rispetto alla situazione attuale), la valorizzazione ed il potenziamento dell’identità della Formazione professionale oltre i percorsi di base, con un organico rapporto con il mondo del lavoro, da una parte, e tutto il sistema dell’istruzione, dall’altra. Nel quadro del rafforzamento e valorizzazione dell’istruzione tecnico-professionale, la prospettiva resta quella delle Nuove frontiere formative tecnico – professionali:

Scheda

LA NUOVA OFFERTA FORMATIVA PER IL SECONDO CICLO NELLA PROVINCIA DI TRENTO

PREMESSA
Il secondo ciclo di istruzione si è sviluppato a livello nazionale negli scorsi decenni per accumulazione e sovrapposizione di indirizzi e sperimentazioni, in assenza di una riforma complessiva. Ciò ha portato alla presenza di un quadro dell’offerta formativa caratterizzato da scarsa razionalità (con molti doppioni) e di conseguenza scarsa chiarezza per le famiglie. Anche a livello provinciale è evidente una frammentazione dell’offerta che poco si concilia con l’utilizzo razionale delle risorse.
In ambito socio economico, l’attuale fase di sviluppo che incide anche sugli assetti della nostra provincia può essere interpretata secondo le seguenti categorie di transizione, che trovano evocazione anche nel Piano provinciale di sviluppo:
• da un’economia industriale a un’economia fondata sulla conoscenza
• da una cultura “del libro” a una cultura “dell’ipertesto”
• da un sapere fondato sulle discipline a un sapere fondato sulla transdisciplinarietà
• da una concezione gerarchica dei saperi ad una rappresentazione di interconnessione di saperi.

Rispetto a questo scenario, la legge provinciale 7 agosto 2006 n. 5 disciplina in maniera organica il sistema educativo provinciale e costituisce la cornice di riferimento per l’intero impianto regolamentare che va gradualmente a caratterizzare il sistema scolastico trentino.
Il quadro dell’offerta formativa rappresenta una tappa fondamentale di questo percorso; esso consente di valorizzare le scelte fatte in questi anni in direzione di un modello scolastico fondato sulla centralità dello studente e caratterizzato dallo stretto rapporto della scuola con il territorio.
Sul piano ordinamentale, il secondo ciclo della scuola trentina è stato impostato, a differenza dell’impianto nazionale, come un sistema integrato tra istruzione e Formazione professionale, sul modello di due bienni più un quinto anno propedeutico alla scelta dello sbocco universitario o nel mercato del lavoro. Il primo biennio ha una forte valenza orientativa ed assume particolare importanza per il successo formativo degli studenti e la riduzione della dispersione scolastica.

LE PROSPETTIVE A BREVE TERMINE
Dal prossimo anno scolastico, con l’approvazione dei nuovi Regolamenti governativi in materia, il quadro nazionale dell’offerta del secondo ciclo è destinato a cambiare in modo significativo.
Dopo una tendenza alla “licealizzazione spinta”, si è arrivati ad un sistema plurale che prevede sul territorio nazionale quattro “gambe” distinte: i Licei (riordinati e potenziati negli indirizzi), gli Istituti tecnici (innovati nel profilo e negli indirizzi), gli Istituti professionali di stato (caratterizzati da percorsi quinquennalizzati, ma senza più la possibilità di rilasciare in automatico qualifiche triennali), l’Istruzione e formazione professionale regionale.
In provincia di Trento il sistema scolastico e formativo, considerate le sue peculiarità, la sua storia e i bisogni espressi dal territorio, si struttura invece in modo più semplificato, su tre gambe: i Licei, gli Istituti tecnici e la Formazione professionale provinciale. Ciò avvicina di più il Trentino ai sistemi formativi nord europei.
In relazione agli Istituti tecnici, in particolare, la Provincia persegue l’obiettivo di un forte recupero della valenza formativa delle discipline tecnico scientifiche e delle relative attività laboratoriali.
Anche in relazione a tale orientamento, si prevede la graduale confluenza dell’Istruzione professionale di Stato negli Istituti tecnici laddove siano presenti nel territorio indirizzi di istruzione tecnica corrispondenti, in grado di dare copertura alla domanda sociale del territorio.
Ed è proprio da tale valutazione e dal confronto con il territorio che si motiva il mantenimento per l’anno scolastico 2010-2011 in provincia di Trento di un percorso di istruzione professionale nel settore dei servizi socio-sanitari presso l’Istituto "Don L. Milani" di Rovereto; tale scelta vuole garantire infatti agli studenti di poter accedere sul territorio provinciale ad una scuola pubblica con un indirizzo che non trova oggi corrispondenza nell’istruzione tecnica, né è presente in altri percorsi di istruzione secondaria di secondo grado. Comunque si apre con l’Istituto una riflessione per sviluppare e articolare una offerta scolastica nell’ambito del sociale.
In ogni caso, si prevedono specifiche intese con il MIUR per il raccordo con i percorsi di qualifica e di diploma della formazione professionale.

IL SISTEMA DELL’ISTRUZIONE LICEALE

In provincia di Trento l’offerta formativa ad indirizzo liceale accoglie, nel corrente anno scolastico, circa il 50 % degli studenti iscritti al secondo ciclo e si caratterizza per la completezza e la capillare diffusione sul territorio provinciale, almeno per gli indirizzi più comuni. Indirizzi liceali sono, infatti, presenti in 20 istituzioni scolastiche (16 provinciali e 4 paritarie).
Il nuovo ordinamento dei licei persegue l’obiettivo di un forte rilancio dell’identità e del ruolo dell’istruzione liceale, concepita come distinta e alternativa rispetto all’istruzione tecnica.
L’impianto dei licei è unitario. La cultura liceale si propone di fornire agli studenti gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita dei temi legati alla persona e alla società nella realtà contemporanea. Pur prevedendo un potenziamento del rapporto tra scuola e mondo del lavoro lo sbocco fondamentale rimane la prosecuzione degli studi, in ambito universitario o nell’Alta formazione.
Il nuovo ordinamento prevede la confluenza degli attuali percorsi, compresi quelli sperimentali, in sei indirizzi liceali: classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane, artistico e coreutico-musicale. Per alcuni indirizzi (scientifico, delle scienze umane e artistico) sono previste articolazioni in opzioni o sotto-indirizzi. La confluenza tra gli attuali percorsi e i nuovi indirizzi è “naturale” nella stragrande maggioranza dei casi, comprese le sperimentazioni in ambito linguistico, coreutico e musicale, che vengono ricondotte a ordinamento.
Tra le maggiori novità recate dalla riforma meritano un cenno particolare il liceo scientifico, il liceo delle scienze umane e il liceo artistico.
In relazione al liceo scientifico la novità principale è costituita dalla nuova opzione denominata “scienze applicate”.
Il dibattito che si è sviluppato intorno al liceo tecnologico e al suo futuro ha visto susseguirsi diverse ipotesi intorno alla dialettica tra caratterizzazione liceale o caratterizzazione tecnica. Ha prevalso la prima ipotesi: il nuovo percorso è un liceo a tutti gli effetti, sia in termini di tempo scuola sia di discipline di insegnamento previste dal quadro orario, e trova quindi fondamento la scelta della Provincia di collocarlo nei licei scientifici. Il nuovo percorso verrà attivato in 7 istituzioni scolastiche.
E’ tra le novità più interessanti della riforma: nel liceo scientifico acquistano centralità le materie scientifiche e il nome del percorso e il titolo di studio conseguito corrispondono al contenuto. Nell’immaginario collettivo viene presentato come il liceo scientifico senza il latino; in realtà è molto di più. Si tratta di un percorso liceale che, con un tempo scuola contenuto (27 ore al biennio e 30 al triennio), prevede un forte rafforzamento dell’asse scientifico e la presenza significativa dell’informatica per tutto il quinquennio. Un percorso che consentirà agli studenti di ottenere una solida preparazione in ambito scientifico nel contesto di un percorso liceale (cioè attento al versante della formazione umanistica). Il suo sbocco naturale sono le facoltà scientifiche e tecniche e quindi può rappresentare una eccellente opportunità per sostenere le vocazioni per le lauree scientifiche (uno degli obiettivi di Lisbona 2010), ritenute strategiche per lo sviluppo economico dei territori.
Per quanto attiene al liceo delle scienze umane sono previsti due percorsi: il liceo delle scienze umane, che raccoglie l’eredità del vecchio istituto magistrale e delle sperimentazioni avviate dopo la sua soppressione (Liceo socio psico-pedagogico) e il liceo delle scienze umane, opzione economico sociale, che sviluppa il progetto del liceo delle scienze sociali e che si caratterizza per la presenza delle discipline giuridiche economiche. Questi percorsi verranno attivati presso nove istituzioni scolastiche.
In merito al liceo artistico si tratta di una trasformazione significativa rispetto all’attuale istruzione artistica in quanto viene potenziata la parte culturale. In ogni caso anche questa confluenza non presenta particolari difficoltà in quanto già da diversi anni i percorsi attivati anticipavano la scelta liceale. Inoltre, il monte ore previsto per questa tipologia di liceo (34 ore settimanali nel primo biennio e 35 ore settimanali nel triennio) consente di valorizzare l’esperienza laboratoriale pur nel contesto di una formazione liceale. Dei sei indirizzi previsti dal nuovo liceo artistico, in provincia ne verranno attivati cinque; complessivamente i percorsi attivati saranno nove, distribuiti su tre sedi scolastiche.

IL SISTEMA DELL’ISTRUZIONE TECNICA

L’offerta formativa ad indirizzo tecnico raccoglie nel Trentino, nel corrente anno scolastico, circa il 30% degli studenti iscritti; essa, in analogia al sistema dei Licei, si caratterizza non solamente per completezza e distribuzione capillare sul territorio, ma anche per definizione e distinzione dei profili in uscita dai diversi indirizzi.
L’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a carattere scientifico e tecnologico, in linea con le indicazioni dell’Unione europea e delle richieste provenienti dal mondo imprenditoriale.
In questi istituti sono centrali nel processo formativo l’attività di laboratorio, gli stages e i percorsi di alternanza scuola-lavoro per apprendere in contesti operativi.
La riforma nazionale abbandona pertanto l’ibridazione dei percorsi liceali e tecnici, tanto che, ad esempio, l’indirizzo del Liceo scientifico-tecnologico è stato soppresso.
Il nuovo ordinamento sviluppa l’assetto attuale articolandolo in due settori (economico e tecnologico), arricchendolo con undici indirizzi e relative articolazioni che intendono coprire i nuovi bisogni formativi di settore, anche in risposta a specifiche esigenze del territorio, soprattutto per quanto riguarda l’innovazione tecnologica e organizzativa.
La domanda di forte caratterizzazione dei percorsi tecnici in tale direzione è stata fortemente sostenuta anche in Trentino dal mondo dell’impresa che ha espresso forte interesse per percorsi tecnici in grado di formare studenti con competenze professionali adeguate ad un loro inserimento nel mondo del lavoro. Per questo si intendono attivare tutti gli indirizzi e tutte le articolazioni previste a livello nazionale – tranne l’indirizzo Sistema moda – per assicurare la più completa offerta formativa.
Rispetto al quadro attuale, l’offerta formativa provinciale degli indirizzi tecnici si arricchirà di nuovi percorsi: l’indirizzo per il Turismo e l’indirizzo Trasporti e logistica. Il primo risponde alle esigenze di assicurare competenze culturali, linguistiche e tecniche adeguate allo sviluppo del settore turistico; il secondo mira a formare tecnici a supporto di un settore strategico ed in forte espansione.
Inoltre, diventa decisivo il rapporto con l’Università e l’Alta formazione professionale che vede nell’istruzione tecnica il perno dell’innovazione nell’offerta formativa a livello provinciale.

LA FORMAZIONE PROFESSIONALE PROVINCIALE
L’offerta della Formazione professionale provinciale raccoglie nel Trentino, nel corrente anno scolastico, circa il 18% degli studenti iscritti; essa, in analogia all’istruzione tecnica, si articola in percorsi triennali relativi a 15 qualifiche e in percorsi quadriennali relativi a 18 diplomi professionali.
L’identità della Formazione professionale si caratterizza per un innalzamento e arricchimento della cultura di base e sviluppo delle competenze operative funzionali a un qualificato inserimento nel mondo del lavoro.
I percorsi triennali si articolano in un primo anno di macro settore, un secondo anno di famiglia professionale e un terzo anno di qualifica professionale. Successivamente è possibile seguire un quarto anno per acquisire il diploma di tecnico professionale.
I macrosettori di riferimento sono otto: Agricoltura e ambiente, Industria e artigianato, Legno, Abbigliamento, Grafico, Alberghiero e della ristorazione, Terziario (commerciale e amministrativo), Servizi alla persona (acconciatura ed estetica), Servizi sanitari e socio-assistenziali, Servizi di animazione turistico-sportiva.
L’offerta formativa, in particolare per il quarto anno, è caratterizzata da un organico rapporto con il mondo del lavoro attraverso l’alternanza scuola-lavoro e l’attivazione di rapporti di partenariato con le imprese.

LE PROSPETTIVE A MEDIO E LUNGO TERMINE
Rispetto al quadro sopra delineato, un’adeguata programmazione strategica dell’offerta formativa richiede tuttavia di assumere una logica di filiera formativa (che coinvolge l’istruzione liceale, l’Istruzione tecnica, la Formazione professionale, l’Alta formazione professionale, l’Università), verso l’istituzione di poli formativi specializzati di eccellenza, ritenuti strategici per lo sviluppo dell’economia trentina.
In tale prospettiva, oltre al polo “agricoltura e territorio” (già esistente presso la Fondazione Mach di S. Michele all’Adige), è previsto lo sviluppo o il rafforzamento dei seguenti poli:
• meccanica e meccatronica
• informatica e microsistemi
• energia e ambiente
• costruzioni e legno
• turistico-alberghiero

Una scelta di questo genere comporta naturalmente la necessità di:
– coinvolgere il mondo dell’impresa, dell’Università e della ricerca, degli Enti locali, con forme di partenariati organici
– mobilitare nuove risorse per costituire strutture e laboratori tecnologicamente avanzati, di riferimento per tutta la provincia, in cui far confluire periodicamente sia studenti che insegnanti
– organizzare percorsi di eccellenza comprendenti anche forme innovative di stage e tirocini.

LE NUOVE FILIERE FORMATIVE TECNICO – PROFESSIONALI

La filiera meccanica e meccatronica
Questa filiera è imperniata sugli indirizzi e le articolazioni di Meccanica, meccatronica e energia. Interessa in particolare le PMI dei settori tecnologicamente più avanzati.

La filiera informatica e microsistemi
Questa filiera è imperniata sugli indirizzi e/o le articolazioni di Informatica e telecomunicazioni, Elettronica ed elettrotecnica, Sistemi informativi. Interessa in particolare le grandi aziende produttrici di software presenti in Trentino, i Centri di ricerca e sviluppo e di trasferimento tecnologico, le imprese dei settori delle ICT.

La filiera energia e ambiente
Questa filiera è imperniata sugli indirizzi e/o le articolazioni di Costruzioni, ambiente e territorio, Biotecnologie ambientali e Energia. Interessa in particolare le public utilities, le aziende specializzate nei settori della green economy e delle energie rinnovabili.

La filiera costruzioni e legno
Questa filiera è imperniata sugli indirizzi e/o le articolazioni di Costruzioni, ambiente e territorio e il macrosettore Legno della FP. Interessa in particolare le imprese di costruzioni e di servizi nei settori della bioedilizia, dell’antisismico e del risparmio energetico.

La filiera turistico-alberghiera
Questa filiera è imperniata sugli indirizzi e/o le articolazioni di Turismo, Relazioni internazionali, del macrosettore Turistico-alberghiero della FP e gli indirizzi liceali Linguistico e delle Scienze umane. Interessa in particolare le imprese alberghiere, le agenzie turistiche e le strutture congressuali, nonché gli organismi per la tutela paesaggistica, per la promozione del turismo culturale, giovanile ed enogastronomico.

IL LICEO ARTISTICO PROVINCIALE
La Provincia intende istituire un istituto artistico provinciale quale polo di eccellenza, suddiviso su due sedi, a Trento e a Rovereto, che valorizzino le migliori esperienze maturate dalla scuola trentina in materia.

IL LICEO LADINO
La Provincia intende istituire un indirizzo speciale di “Liceo ladino” a Pozza di Fassa che preveda l’insegnamento organico di e in lingua ladina per favorire lo sviluppo del bilinguismo presso la popolazione giovanile e la valorizzazione della cultura e delle tradizioni delle popolazioni ladine.

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