NordEst

Dolomiti nell’Unesco, E’ polemica tra Veneto e Alto Adige

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L’Alto Adige pronto per la sede – Dopo Cortina D’Ampezzo anche Bolzano avanza la sua proposta per la sede dell’organismo per le Dolomiti patrimonio Unesco. Il governatore Luis Durnwalder ha spiegato che questo potrebbe essere ospitata presso l’Accademia europea Eurac, che già si occupa dei temi legati alla montagna oltre che a quelli dell’ambiente. In alternativa Durnwalder ha proposto la rotazione tra le cinque province sulle quali insiste l’area dolomitica, come già viene fatto – ha detto – ad esempio con la comunità di lavoro delle Regioni alpine Arge Alp.

L’intervento di De Bona – Diversamente da quello che qualcuno continua a dire, la Regione del Veneto non si è mai detta contraria alla candidatura delle Dolomiti come Patrimonio Universale dell’Umanità dell’Unesco. Ma ha sempre sostenuto una perimetrazione più ridotta delle aree “cuscinetto” e su questa impostazione accolta dal Ministero dell’ambiente si è potuta costruire quella unità che ha consentito di ottenere questo riconoscimento da usare ora con intelligenza”.. E’ la replica non polemica ma ferma dell’assessore Oscar De Bona – che ha guidato, su delega del presidente Giancarlo Galan, la delegazione della Regione del Veneto che ha partecipato a Siviglia alla sessione di lavori del “World Heritage Committee” dell’Unesco che accolto la candidatura delle Dolomiti – a chi in questi giorni ha sostenuto che la Regione avesse in precedenza avversato questa opportunità.

“Ci sono lettere ufficiali – fa presente De Bona – che attestano il contrario e confermano semmai la coerenza della nostra posizione favorevole a una proposta che fosse più vicina a quella delle province di Trento e Bolzano piuttosto che a quella della provincia di Belluno, del resto autonomamente ridotta dalla stessa commissione IUCN. E questo senza nulla voler togliere all’amministrazione provinciale bellunese che ha avuto il merito di aver portato avanti con determinazione questa candidatura.

La gestione della fondazione –
Ho ringraziato a Siviglia l’ex assessore Irma Visalli per l’impegno e il lavoro svolto in questa direzione”. “Insieme al ministero dell’ambiente – aggiunge De Bona- abbiamo lavorato per arrivare all’appuntamento di Siviglia uniti, facendo prevalere il senso di responsabilità. Ci sarà ora il tempo per apportare in maniera condivisa piccole modifiche di assestamento alla proposta, come l’allargamento alle Piccole Dolomiti vicentine, e soprattutto per dar vita alla fondazione a cui sarà affidata la gestione reale del bene.

La sede nel Bellunese infiamma gli animi –
E’ comprensibile che ciascuna realtà ne voglia la sede sul proprio territorio ma non va dimenticato che le Dolomiti si trovano per oltre i due terzi in provincia di Belluno e questo ha sicuramente il suo peso”. “Bando quindi a qualsiasi sterile polemica – conclude De Bona – e giochiamo invece bene tutte le nostre carte in funzione di questo riconoscimento che è una grandissima opportunità per far conoscere un patrimonio naturalistico unico al mondo”.

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