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Discarica Imèr, incontro molto partecipato a Primiero: mezzi pesanti al lavoro per l’imminente riapertura (VIDEO)

In queste ore, la SAT di Primiero in una nota, appoggia le posizioni espresse dai Comuni, dalle Associazioni e dal Comitato spontaneo delle famiglie dei Masi di Imèr contro la riapertura della Discarica in località Salezzoni per le motivazioni paesaggistiche, ambientali e di salute pubblica

Secondo i dati del Comitato, 135 erano i presenti in sala e oltre 100 le persone che hanno seguito la diretta su facebook, molte di più nelle ore successive

 

Primiero (Trento) – Il maltempo di queste ore, non ha impedito a molti primierotti di partecipare, mercoledì sera, all’incontro organizzato in Auditorium a Transacqua, per ribadire ancora una volta, un chiaro “No alla riapertura della discarica di Imèr”, da parte della Provincia.

Molti gli interventi durante la serata: dal Codacons Veneto con i suoi avvocati, pronto all’azione legale e alle segnalazioni in Provincia, fino al Comitato locale che non ha risparmiato critiche al Comune, soprattutto in termini di coinvolgimento, partecipazione e comunicazione, sui temi al centro dell’attenzione. Non sono mancate le risposte dei sindaci di ieri e di oggi.

Intanto in discarica ci si prepara alla riapertura. Da giovedì mezzi pesanti all’opera

Guarda il dibattito in Auditorium

Gli amministratori del territorio presenti, hanno sottolineato ancora una volta il loro no alla riapertura del sito in località Salezzoni. Su tutti, l’intervento del sindaco di Imèr,  Antonio Loss che ha riletto il comunicato diffuso durante la giornata (in basso ndr) fino all’assessore all’ambiente dello stesso Comune, che ha spiegato le sue motivazioni, precisando che in questi anni il sito è sempre stato sotto controllo in termini di analisi ambientali, da parte dell’Appa (Agenzia provinciale per l’ambiente). Sulla stessa linea il Commissario della Comunità di Primiero, Roberto Pradel che auspica una soluzione rapida della situazione per il bene dell’intero territorio.

Tra i presenti, anche il consigliere provinciale Michele Dallapiccola (Patt) che già nei giorni scorsi si era schierato apertamente contro la riapertura della discarica. Intervenendo a Primiero ha sottolineato: “E’ importante che il territorio faccia sentire la propria voce in Provincia, perchè con gli investimenti in campo, la discarica potrebbe mettere a rischio una intera valle ai piedi delle Dolomiti Unesco”.

Molti e articolati gli interventi dei relatori e del pubblico presente in sala, tra gli altri: l’ex presidente di Azienda Ambiente, Gianni Gobber (oggi membro del Comitato No Discarica), l’ex sindaco di Imèr, Gianni Bellotto, l’ex assessore Daniele Gubert fino a Maurizio Gaio e tra gli ultimi Fabio Bettega del Comitato, che ha sollecitato ancora una volta, la necessità di condivisione delle problematiche legate alla discarica, perchè, ha ricordato: “Stiamo combattendo la stessa battaglia”.

Lettera all’assessore Segnana

Ma all’incontro in Auditorium, la differenza l’hanno fatta davvero le rappresentanti ‘rosa’ del Comitato di Imèr, che hanno toccato i punti più delicati e attuali, con grande attenzione alla comunità: dalla salute dei più piccoli e delle prossime generazioni, fino al futuro delle giovani famiglie che abitano in località Masi, senza dimenticare odori, sfregio ambientale e minacce per il turismo e il territorio, aspetti che vengono molto prima di un possibile danno erariale. Le stesse rappresentanti del Comitato di Imèr, hanno scritto nei giorni scorsi anche una letttera all’assessore alla sanità, Stefania Segnana, spiegando la situazione nel dettaglio.

L’appello del Comitato “No Discarica”

“Abbiamo raccolto 3.000 firme e le abbiamo portate in Consiglio provinciale a Trento – ricorda il Comitato No Discarica – i Consigli comunali di tutta la valle hanno deliberato contro la riapertura della discarica di Imèr finalizzata ad accogliere i rifiuti di distretti ben più ampi e popolosi.

I danni che subiremo in salute, vivibilità del fondovalle, attrattività del nostro ambito turistico non entrano nell’equazione della Giunta provinciale, che ha  gettato alle ortiche la sua ispirazione autonomista ed ha fretta di nascondere la polvere sotto il tappeto. Chiediamo il rispetto delle volontà di un territorio finalmente unito, la nostra dignità non è in vendita”.

I sindaci tornano sulla riapertura

Dopo i primi ritardi iniziali  e una trattativa con la Provincia che è apparsa piuttosto fragile nelle scorse settimane, anche i primi cittadini di Primiero tornano sul tema con più convinzione. In particolare, dopo la decisa mobilitazione del Comitato “No discarica”, il Comune di Imèr ha illustrato la sua versione dei fatti, in una nota diffusa su facebook.

Codacons Veneto: attenzione all’ambiente

“A Imèr – si legge in una nota diffusa da Antonio Cagnin, Responsabile Ambiente ed Energia Codacons Veneto – si sta procedendo alla riapertura di una discarica già quasi satura, con l’apporto di una grande quantità di rifiuti. Tali materiali, sovrapposti allo strato attuale dei rifiuti compattati, alto circa 4 metri, aggiungerebbero allo stesso un ulteriore strato di circa 9 metri di altezza, per complessivi 13 metri, che deturperebbe in maniera vergognosa il paesaggio.

Proprio in quel punto -continua la nota – in cui la strada si apre ad una stupenda immagine della catena delle Pale di San Martino (patrimonio Unesco), al viaggiatore, potenziale turista, si offrirebbe invece la vista di una grossa discarica, con le conseguenze che si possono immaginare. Appare dunque evidente – conclude il Codacons – come l’operazione in corso rappresenti una deturpazione paesaggistica di portata incalcolabile da evitare assolutamente”.

Redazione:

View Comments (2)

  • Il dibattito in corso sulla necessità di dismettere da subito la discarica dei "Salezzoni" di Imer mi trova perfettamente d'accordo. E' un obbrobrio ambientale per l'intera Valle di Primiero. Rifletto soltanto che se, ancora quanrant'anni fa, in Primiero ci fosse stato un unico comune, una soluzione diversa e da tutti condivisa forse si sarebbe potuta trovare, senza penalizzare in modo tanto pesante la comunità di Imer. Ora il problema comunque rimane. Se non si vuole il comune unico, almeno cerchiamo di sfruttare, come suggerisce intelligentemente Roberto Galbiati, l'opportunità che ci offre il PNRR della transizione ecologica per beneficiare quantomeno dei benefici economici e sociali che la realizzazione di una centrale a biogas ci può offrire.
    Fiorenzo Simion

  • da anziano e aver visto dove sono andate a finire le immondizie durante l'alluvione del 66, io avrei chiesto un apoggio anche ai comuni a valle della discarica che costeggiano il cismon ,dal bellunese alla trevisana, sapendo che se ci fosse un'altra alluvione il materiale che si trova in discarica va sicuramente a valle verso i comuni limitrofi al cismon e poi sul brenta. Questo è il mio pensiero distinti saluti licursi Edmondo

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