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Discarica Imèr, Azienda Ambiente precisa: “Analisi puntuali, mai riscontrati inquinamenti o criticità”. No alla riapertura anche dai Pescatori

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Prosegue in questi giorni il dibattito che accompagna la raccolta firme contro la riapertura dell’impianto di Imèr. Superate in questi giorni le 1500 adesioni. Intanto arrivano le precisazioni di Azienda Ambiente e la presa di posizione dei Pescatori contro la riapertura dell’impianto

Primiero (Trento) – “Pur capendo – si legge in una nota di Azienda Ambiente – azioni e posizioni del comitato “No Discarica Imèr” volte alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica in merito alla riapertura della locale discarica, la scrivente, gestore operativo dell’impianto dal 2004 a giungo 2015, tiene a precisare che nell’effettuare puntualmente  le analisi (aria, acque superficiali e di falda…) e le altre attività prescritte dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (tutte dettagliatamente dimostrabili), non sono mai stati riscontrati inquinamenti o criticità che potessero compromettere la “sicurezza igenico sanitaria” dei cittadini o degli operatori impegnati nella coltivazione del sito. Affermazioni, cenni, rifermenti, allusioni o ipotesi di contaminazioni – sottolinea il direttore di Azienda Ambiente, Sergio Bancher – nel periodo indicato, non trovano quindi riscontro nella realtà dei fatti. Ciò premesso, Azienda Ambiente tutelerà bontà, correttezza e scrupolosità del proprio operato in tutte le sedi che riterrà opportune”.

No alla discarica anche dai Pescatori

“L’Associazione Pescatori di Primiero – spiega il presidente Mario Scalet – , da sempre impegnata nella tutela, valorizzazione e ripristino degli ambienti naturali, esprime l’assoluta contrarietà all’ipotesi di riapertura della discarica in località Salezzoni a Imer. Siamo sempre stati contrari alla realizzazione delle discariche in quel sito, per l’elevato rischio di esondazione del torrente Cismon. Abbiamo sollecitato, nel corso delle varie legislature, la Provincia Autonoma di Trento a chiudere le discariche e alla loro bonifica per la loro pericolosità di inquinamento di tutto il tratto a valle. Improvvisamente – continua Scalet – l’attuale Giunta provinciale, invece che bonificare le due discariche presenti, prevede la riapertura di quella più a valle. Ci sentiamo presi in giro.

A scanso di equivoci – sottolinea Scalet -, ribadiamo alla Provincia Autonoma di Trento, la necessità di bonificare le discariche di Imer. E’ un dovere civico, lasciare, alle prossime generazioni, un ambiente incontaminato e senza problematiche ambientali. Le industrializzazioni selvagge avvenute dopo la seconda guerra mondiale, per fare alcuni esempi ex Italsider di Taranto, Icmesa di Seveso, Sloi di Trento, Porto Marghera, dovrebbero averci insegnato qualcosa”.


Il dibattito

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