NordEst

Dellai e Divina, duello sul federalismo

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La campagna elettorale per le provinciali in Trentino è ormai entrata nel vivo e non smette di regalare sorprese.

L'Udc ricorre al Tar

E' stato depositato al Tar di Trento l'annunciato ricorso elettorale dell'Udc, dopo
l'esclusione della lista dalle provinciali. Era accaduto per la mancata convalida da parte di un pubblico ufficiale della firma del segretario provinciale del partito
sotto la lista. Negli ambienti politici però, dopo le dimissioni dello stesso segretario, si fa avanti l'ipotesi di un'operazione finalizzata ad ostacolare l'accordo con Dellai (che in molti non hanno digerito nel centrodestra).

L'Udc del Trentino nel ricorso chiede di disporre con decreto presidenziale l'ammissione del partito alle consultazioni, quindi di annullare l'invalidazione dell'ufficio centrale circoscrizionale della provincia autonoma di Trento.

Divina e Dellai: duello a distanza 

Più soft nei salotti tv o di fronte al parterre delle associazioni di categorie, il confronto preelettorale tra i due maggiori contendenti alla presidenza ha assunto toni molto accesi nel fine settimana. 

Nel week end appena trascorso, il governatore uscente Lorenzo Dellai ha richiamato i suoi più fedeli all'apertura della campagna elettorale. Ad ascoltarlo più di 1200 tra candidati, esponenti di partito e simpatizzanti. Non sono mancate le cannonate sul federalismo. Dellai ha ribadito che, "Il federalismo fiscale che il governo ha intenzione di attuare porterebbe alla Provincia autonoma di Trento un danno per circa 100 milioni di euro all'anno: per fare un paragone, il federalismo è per il Trentino come la grandine per le mele. Il federalismo fiscale e il Trentino sono in sintonia come i pinguini e il deserto".

Non è mancata la risposta de senatore Sergio Divina, il quale ha replicato che si tratta di "terrorismo politico, perchè il presidente non ha più argomenti e deve usare frasi intimidatorie. La riforma federalista – ha aggiunto Divina -, non toccherà minimamente l'autonomia trentina e nemmeno le sue risorse. Ciò che avviene oggi a livello nazionale è una grande difesa delle tasche dei cittadini per non chiedere ulteriori sforzi, cioè imposte alla cittadinanza e alle imprese, ormai al limite. Si è preferito far fare una cura dimagrante alle istituzioni: ai ministeri, alle regioni, agli enti locali e la propria parte la dovranno fare anche le ricche Province autonome".

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